I confini della ragione - Copertina

I confini della ragione

Michelle Torlot

Capitolo 8

DAMON

Mentre Joshua chiude la porta del mio ufficio, bloccandomi la visuale della piccola lupa, il mio lupo mi ringhia contro. È infastidito dal fatto che l'abbia lasciata vagare per la casa del branco con quasi nulla addosso.

"Non è nostra", lo rimprovero.

Lui si ritira in fondo alla mia mente, imbronciato.

La mia attenzione torna su Joshua, che è ancora appostato vicino alla porta. "Hai qualcosa in mente?" Chiedo.

So che è così. È curioso di sapere perché tratto Ember in modo diverso. A essere sincero, vorrei saperlo anche io.

"Quali sono le tue intenzioni con la piccola lupa, Damon?" Mi domanda, facendo poco per nascondere un ghigno.

Conosco Joshua da quando eravamo bambini. È il mio migliore amico e l'unico che può permettersi di chiamarmi per nome.

Non lo farebbe mai davanti al resto del branco, ma a porte chiuse siamo prima di tutto amici, a meno che io non sia di cattivo umore.

Faccio spallucce. "Non ho nessuna intenzione in particolare", sbuffo.

Spero che lasci perdere l'argomento, ma lo conosco fin troppo bene.

"Cosa succederà quando la sua lupa tornerà fuori? Intendi forse sedarla per sempre?"

Sospiro. "Insegneremo a Ember a controllarla… Una cosa che il suo precedente branco ha trascurato di fare".

Joshua si avvicina alla scrivania, scuotendo la testa. "La sua lupa ha cercato di porre fine alla loro vita. Anche con la precauzione della supervisione di Crystal, cosa ti assicura che non ci riproverà? Ha bisogno di un compagno".

Incrocio le braccia sul petto. So esattamente dove vuole arrivare, ma io non ho bisogno di una compagna. Ne avevo una, ma ora non c'è più e non ne voglio un'altra.

"Ti stai offrendo, Joshua? Vuoi la piccola lupa per te?"

Il mio lupo mi ringhia contro. Sa che non ho intenzione di offrire Ember a Joshua, ma non gli piace l'idea che qualcun altro possa reclamarla come sua. Di solito siamo sulla stessa lunghezza d'onda, ma non per quanto riguarda Ember.

La sua lupa probabilmente ti odia, gli dico.

Questo lo zittisce, e io torno a concentrarmi su Joshua, che alza gli occhi al cielo. "Non la voglio. La mia compagna è là fuori da qualche parte, tu, invece…"

"No", sbotto prima che abbia la possibilità di finire la frase. "Ora vai a renderti utile e di' al branco che li voglio tutti in sala da pranzo, stasera, dove darò il benvenuto ai nuovi tributi".

Joshua sospira, ma si dirige comunque verso la porta. Sa bene che non deve insistere.

"Oh, e Joshua?"

Si ferma e si volta verso di me speranzoso.

"Di' al nuovo arrivato, Oliver James, di non venire in sala da pranzo finché non sarò io a chiamarlo. Ti farò sapere io quando".

Le spalle di Joshua si abbassano leggermente. Sta cercando di farmi accoppiare con un'altra lupa da quando la mia compagna è andata incontro al proprio destino. Ma io non ho alcun interesse a prendere un'altra compagna solo perché possa tradirmi.

Ora sarebbe diverso, borbotta il mio lupo.

Sgrano gli occhi e lo blocco dalla mia mente. L'ultima cosa di cui ho bisogno in questo momento è un lupo che si comporta da sciocco innamorato.

Lascio i preparativi per la cena di branco al mio delta. Lui sa esattamente come mi piace fare le cose.

Questa sera, però, sarà leggermente diversa. Presenterò tutti i nuovi tributi e poi manderò a chiamare Oliver James. Ho già deciso di assegnargli il posto di secondo gamma nel branco.

L'ho visto allenarsi e, inoltre, dopo il modo in cui è stata trattata la sorella, dubito che sia molto fedele al vecchio branco. Se così fosse, potrei usare Ember come leva.

So che ci tiene a lei da tutte le domande che ha fatto a Joshua durante il viaggio. Non vuole vederla soffrire.

Non le faremo del male, è nostra, brontola il mio lupo.

Alzo gli occhi al cielo e sospiro. È proprio come un cane con l'osso.

So che non le faremo del male, lo tranquillizzo. Per ora lascio correre la sua pretesa di fare sua Ember, solo per tenerlo tranquillo. ~Ma suo fratello non lo sa.~

Il mio lupo grugnisce, apparentemente soddisfatto.

Joshua mi fa sapere per via telepatica che il branco, compresi i nuovi tributi, è seduto a tavola. In quanto alfa, mi piace fare un'entrata degna di nota, ed eventi come questo me ne danno ampia possibilità.

Trattandosi di una funzione interna al branco, il codice di abbigliamento è casual ma elegante. L'idea di questo evento è quella di dare il benvenuto al gruppo ai nostri tributi, non di farli sentire in imbarazzo facendoli mettere in tiro e affrontare una cena a più portate.

Non tutti i branchi sono benestanti come il mio, il che significa che i tributi arrivano spesso senza avere gli abiti adatti. Ember James ne è un esempio lampante, ma almeno avrà qualcosa di semi decente da indossare, invece degli stracci con cui si è presentata.

Dopo essermi vestito con giacca e cravatta, apro la scatola di mogano rivestita di velluto sulla mia scrivania e ne osservo il contenuto.

All'interno si trova un marchio in argento celeste. Il simbolo è costituito da due cerchi che si intersecano, con una testa di lupo all'interno di ciascuno di essi, uno di fronte all'altro.

Accanto a esso c'è un altro marchio, a forma di X. Questo secondo viene usato raramente.

Il primo è quello che uso per marchiare tutti i nuovi membri del branco. Lo utilizziamo fin dai tempi di mio nonno. Di solito non batto ciglio, ma il pensiero di marchiare Ember mi fa riflettere.

Non è forte come molti dei lupi che entrano nel mio branco. Tuttavia, tutti portiamo il marchio, anche io, quindi dovrà portarlo anche lei. Mostrare a tutti gli altri branchi chi siamo e cosa significa essere un membro del branco della Luna Nera.

Il secondo marchio viene utilizzato solo quando un membro viene bandito, e nessun altro branco lo accetterà. Rimarrà un ribelle fino alla morte. È un marchio da traditore e chi lo porta potrebbe anche venire marchiato a morte.

Sopra il marchio del branco della Luna Nera c'è una grossa X. Nessuno dei marchi può essere cancellato, nemmeno con la magia.

Ogni volta che faccio entrare un nuovo lupo nel branco e guardo quei due marchi, mi viene in mente perché non voglio mai più avere una compagna.

***

CINQUE ANNI PRIMA.

"Traditrice… Poco di buono… Mostro…"

Urla il resto del branco mentre la lupa viene trascinata davanti a me in catene d'argento.

La mia compagna. Alessia Northwood. Quella che avrebbe dovuto essere tutto per me. Quella che ha cercato di uccidermi mentre dormivo. Se non fosse stato per il mio lupo, ci sarebbe riuscita.

Alzo le mani per zittire la folla. Non voglio farlo, ma non ho scelta.

No, è una bugia; una scelta ce l'ho. Potrei ordinarne la morte, ma non lo farò. La Dea della Luna ci ha accoppiati per un motivo, e non infangherò il suo nome uccidendo colei che ha scelto per me. Nemmeno se Alessia cercasse di uccidermi.

"Hai qualcosa da dire", le chiedo, "prima che io esegua la sentenza?"

Lei mi guarda con aria di sufficienza.

"Ti odio", sibila. "Ti ho sempre odiato e ti rifiuto come mio compagno".

Il rifiuto non ha alcun impatto su di me. In quanto primo alfa, non posso essere rifiutato. Io potrei rifiutare Alessia e probabilmente dovrei, visto il suo tradimento, ma scelgo di onorare la Dea della Luna.

Apro l'antica scatola ed estraggo il marchio d'argento che farà di lei una ribelle, un'esiliata.

Alessia comincia a dimenarsi, ma i miei guerrieri la tengono stretta.

"Io, alfa Damon Scopus, ti dichiaro colpevole del tentato omicidio del tuo alfa. Ti bandisco e ti marchio come ribelle".

Alessia urla per il dolore causato dalla bruciatura. È fatta.

***

PRESENTE

Chiudo il coperchio della scatola e me la metto in tasca. Percepisco il mio lupo lamentarsi nei meandri della mia mente. Sente ancora il dolore della perdita della sua compagna come se fosse ieri. Ogni volta che apro questa scatola, il marchio a X è un ricordo permanente di ciò che abbiamo perso.

Per questo mi sorprende che si sia affezionato così tanto alla piccola lupa. Soprattutto dal momento che ha provato ad attaccarci.

Forse è perché anche lei ha perso un compagno. Hanno qualcosa in comune.

Scaccio quel pensiero dalla mente. Rimuginarci sopra non mi servirà a nulla. Magari il mio lupo è interessato a quella di Ember, ma io no.

Due dei miei guerrieri si trovano ai lati delle doppie porte che conducono alla sala da pranzo. Chinano la testa in segno di rispetto, aprono le porte e io entro nella stanza, guardandomi subito intorno.

Due lunghi tavoli sono allineati ai lati della stanza, lasciando un corridoio al centro. In fondo alla sala c'è una piattaforma rialzata con un tavolo apparecchiato per quattro.

Joshua è lì, in piedi. Il posto accanto a lui è il mio. Gli altri due rimarranno vuoti. Quello alla destra del mio è riservato alla mia compagna, la luna del branco. Quello alla sinistra di Joshua è riservato alla sua, di compagna.

Spero che un giorno il posto vuoto accanto a Joshua venga riempito, ma dopo aver perso Alessia ho giurato che quello accanto a me sarebbe rimasto per sempre vacante.

Mi guardo di nuovo intorno mentre mi avvicino al palco. Sei dei miei sette nuovi tributi sono seduti lì vicino, pronti per essere introdotti nel branco. Non posso fare a meno di concentrarmi su Ember James.

Indossa un prendisole azzurro pallido e i capelli biondi le ricadono sciolti sulle spalle. La sua pelle morbida è pallida e tonica. Come fa a essere così piccola e timida, quando la sua lupa è così forte e grintosa?

Mi scrollo di dosso il pensiero e mi concentro sul compito da svolgere.

Salgo i gradini del palcoscenico e mi dirigo verso la mia sedia. Appoggio la piccola scatola contenente i marchi sul tavolo.

"Oggi diamo il benvenuto ai nostri nuovi tributi. Prima di iniziare, vorrei dare il benvenuto anche a un altro nuovo membro del branco… Oliver James del branco della Luna Calante".

Le porte si aprono e Oliver fa il proprio ingresso. Appena il suo sguardo trova quello della sorella, sorrise. Ember strilla, balza in piedi dalla sedia e inizia a correre verso di lui.

Prima che lo raggiunga, però, lo sguardo di Oliver passa dalla sorella a Crystal. Un bagliore gli attraversa gli occhi e ringhia: "Mia".

Il suo lupo sta per prendere il controllo. Ha trovato la sua compagna. Passa accanto a Ember come se non la vedesse nemmeno e la fa cadere a terra nella fretta di raggiungere Crystal.

Anche Crystal gli corre incontro e gli salta in braccio, avvolgendogli le gambe intorno alla vita.

Il resto del branco applaude. È sempre un bel momento quando i lupi trovano i loro compagni. Ci regala un motivo per festeggiare.

Applaudo insieme gli altri, ma poi guardo Ember e vedo le lacrime scorrere sul suo viso mentre si allontana lentamente dalla coppia.

Doveva essere un momento per aiutarla a risollevarle il morale, ma si è rivelato l'esatto contrario. Ora è costretta a guardare le uniche due persone a cui tiene davvero godersi un momento che sa di non poter mai avere.

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