Morsi d'amore - Copertina

Morsi d'amore

L. S. Patel

Capitolo 3

SCARLET

Incontro mia mamma appena entro in sala. Mi sorride: "Sei bellissima, tesoro, come sempre".

"Saranno i tuoi geni", dice papà, presentandosi davanti a noi.

Anche dopo anni di accoppiamento, i miei genitori hanno sempre mostrato il loro amore. Io e Jake li prendevamo spesso in giro. Matthew li trovava volgari, noi invece no.

Siamo grandi ormai e Jake, ora che ha una compagna, li capisce. E anche io desidero una relazione come la loro.

"Grazie, papà", gli rispondo sarcastica.

"Dai tesoro, ti faccio sempre i complimenti. Dopotutto, sei la mia unica figlia". Mi bacia sulla fronte.

"Sì, è per questo che è diventata così", dice Jake, scherzando.

"Zitto, sei solo geloso". Gli faccio la linguaccia.

"Davvero maturo, Scar".

"Smettila di prendere in giro tua sorella". Maria dà un colpetto a Jake sulla spalla, facendomi sorridere.

"Pendono tutti dalle tue labbra, qui?" mi chiede.

"Sì".

"Possibile che non fai altro che prendere in giro tua sorella? Cosa farai quando troverà il suo compagno?" dice David.

"Ciao David!" gli sorrido.

"Scar, bella come sempre. Penso che tuo fratello sia segretamente geloso", ride David.

"Non è un segreto". Gli faccio l'occhiolino.

"Se avete finito di prendermi in giro, andiamo. Vedere il re alfa è sicuramente più importante", brontola Jake.

Ridiamo tutti, avviandoci verso uno spiazzo all'aperto.

Stanno chiacchierando tutti, ma io sono distratta. Il mio lupo era teso, ma non capivo perché. Ieri ero uscita, quindi ero certa che non avesse bisogno di correre.

Ci mancava solo che dessi spettacolo.

Per distrarmi, vado a cercare Aria. Davanti a me vedo Harry, nervoso, schiarirsi la gola. Accanto a lui ci sono Aria e Chris.

Aria sorrideva agitata. Era felice di rivedere suo cugino dopo tutti questi anni.

Sulla sala scende il silenzio, e io rimango accanto alla mia famiglia, guardandomi intorno nervosamente. Ero sempre più irrequieta e non capivo il perché. La mamma, con una gomitata, mi dice di smetterla.

Dannazione, se n'era già accorta. Fisso il pavimento fingendo di trovarlo affascinante.

Stavo pensando a come sarebbe stato il re alfa. Sarebbe stato ancora violento? Avrebbe cercato di uccidere? Poi Jake mi pesta un piede e i miei pensieri si interrompono. Lo guardo male, lui sorride.

Maria scuote il capo e dà un colpetto a Jake come a dire: "smettila di infastidire tua sorella". Sarò un po' infantile, ma gli faccio una pernacchia appena vedo che Marie lo redarguisce.

Harry prende la parola, quindi mi raddrizzo per ascoltarlo. "Ora, senza ulteriori indugi, date il benvenuto al vostro Re Alfa!" La voce potente di Harry attraversa l'intera sala.

Applaudono tutti, e senza esitare mi unisco alle acclamazioni.

Ho provato a dare un'occhiata al Re Alfa, ma la folla era spericolata. Anche se notavano quanto fossi bassa rispetto a loro, mi si paravano comunque davanti.

Nessuno che si spostasse quando chiedevo "permesso". Che gran maleducati.

Continuo comunque ad applaudire. Ma all'improvviso, dal nulla, mi colpisce un odore incredibile. Così potente e coinvolgente che il mio corpo reagisce all'istante.

Le mie gambe avevano vita propria, dovevano scoprire da dove venisse questo odore. Non solo il mio corpo, anche il mio lupo mi spingeva alla ricerca.

Non potevo andarmene. Il re non aveva ancora fatto il suo discorso, sarebbe stato molto scortese. Per quanto volessi raggiungere il luogo da cui proveniva quella meraviglia, dovevo aspettare.

Una voce forte e chiara mi riportò alla realtà. "Vi ringrazio per questo caloroso benvenuto. Lo apprezzo molto. Ora sedetevi, mangiate e godetevi la serata. Domani voglio che il consiglio si riunisca qui alle nove in punto".

Sento i brividi lungo la schiena e mi ritrovo a sorridere. Il mio corpo reagiva senza controllo a quell'odore, anche quando cercavo di non pensarci.

Suppongo che quella fosse la voce del re alfa, ma comunque non avevo ancora trovato la fonte dell'odore. Poco dopo gli invitati si dispersero, chi per parlare con il re, chi tra di loro.

La sala era affollata e non riuscivo più a vedere Aria. Era la prima persona a cui volevo raccontare questo fatto, ma dove poteva essere?

Dopo cinque minuti a girovagare, vado a sbattere contro qualcuno. Alzo gli occhi, è David.

Mi sorride, poi torna alla sua conversazione.

Sospirando, vado al bar a prendermi un bicchiere di limonata. Tutte queste cose assurde mi stavano eccitando e infastidendo al tempo stesso. Forse un drink mi avrebbe calmata.

Sentivo il desiderio di voler tornare a casa, ma l'odore me lo impediva. Non potevo andarmene prima di capire da dove venisse.

Non andava per niente bene, la gente mi avrebbe creduta una pazza se avessi continuato a vagare in quel modo.

Così, dopo aver bevuto la mia limonata in tempo record, sono corsa al bagno più vicino per calmarmi e fare qualche respiro profondo. Dovevo rimettermi in sesto, qualunque cosa fosse.

Proprio mentre sto per uscire, l'odore mi colpisce di nuovo, ma molto più forte. Non riuscivo a fermare i piedi, si stavano dirigendo verso la fonte, ma arrivata alla porta la apro e non c'è più.

Ora è un sentore debolissimo. Mi avvio verso Maria e Jenny cercando di comportarmi in modo naturale.

Mi fanno cenno di avvicinarmi e mi unisco a loro allegramente. Cercavo ancora Aria, ma senza successo. Dopo qualche chiacchiera, ci viene detto di accomodarci per la cena.

~Bene, dopo cena me ne vado. Almeno potrò prendermi una pausa dal mio lupo; sembra avercela con me, oggi.

Abbiamo tutti un tavolo assegnato. Uno per ogni branco. Mentre prendo posto, mia madre mi guarda con fare interrogativo. Sapeva che qualcosa mi rendeva inquieta.

Non volevo che si preoccupasse, doveva divertirsi. Così ho scrollato le spalle, come dire "Che c'è? Sto bene!"

Mamma non sembrava convinta ma non dice nulla, grazie al cielo.

Non ho nemmeno il tempo di raccapezzarmi su ciò che mi circonda perché iniziano subito a servirci la cena. Piatti e pietanze di varie tipologie di cucina.

Come ogni essere umano, adoravo mangiare! Tutte queste leccornie erano un sogno a occhi aperti.

Ma stasera era diverso. Guardare il cibo mi faceva sentir male, ed ero a pezzi per questo.

Controvoglia, mi sono servita una porzione piccola. Speravo che nessuno notasse questa mancanza di appetito. Era un enorme segnale che qualcosa non andava.

Mi sentivo a disagio lì seduta, il mio corpo voleva farmi tornare sulle tracce di quell'odore. Mi sono dovuta trattenere con tutte le mie forze per non farlo.

Questa non era la serata giusta per dare spettacolo e mettermi in imbarazzo. Quando tutti hanno concluso la cena, ci siamo alzati e siamo tornati a chiacchierare con gli altri invitati.

Sono rimasta con mia mamma, stava raccontando a una signora le nuove ricette che aveva provato. Non era esattamente ciò che volessi fare, ma ho pensato che stare accanto alla mamma fosse l'opzione più sicura.

Sentivo di nuovo l'odore, ed era così forte che il corpo mi formicolava dall'eccitazione.

In mezzo alla gente che chiacchiera vedo Aria farmi un cenno. La raggiungo volentieri. Avevo così tante cose da dirle. Mi sto avvicinando a lei, quando sento un urlo che mi fa voltare immediatamente.

C'era una donna stesa a terra immersa in una pozza di sangue, una freccia le usciva dal fianco. Attaccato alla freccia, un biglietto.

Bentornato, Re Alfa. Un pensierino per te.

Siamo tutti sconvolti. Era crudeltà assoluta, uccidere una femmina innocente come pensierino.

Vedo i membri del suo branco piangerle accanto, urlavano per provare a svegliarla. Ho un groppo in gola e sento le ginocchia deboli. Mi stanno per cedere, ma due braccia forti mi sorreggono, impedendomi di cadere.

Vengo stretta nel caldo abbraccio di qualcuno e mi sento stupendamente. Ho il corpo che formicola dall'eccitazione. I miei occhi si chiudono per inalare quell'odore inebriante.

Quello che mi aveva fatto impazzire per tutta quella cazzo di serata.

Apro gli occhi e vedo il re alfa in persona pronunciare la parola che ho sempre sognato di sentire. "Compagna!"

Quindi, faccio ciò che farebbe qualsiasi altra lupa accoppiata a un re alfa omicida. Scappo via.

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