Lottando per una seconda chance - Copertina

Lottando per una seconda chance

Aimee Dierking

Capitolo 3

Circa dieci minuti dopo, entrò nel lussuoso complesso di uffici e si diresse al sesto piano. Svoltò a sinistra e percorse tutto il corridoio fino alla porta con la targa "Avv. Michael Doogan". Si presentò davanti a Trish, la segretaria di Mike da vent'anni, che era al telefono.

Lei la notò, la salutò con la mano e le mimò con la bocca di entrare. Sammy la ringraziò sottovoce, bussò e varcò la soglia.

"Sammy! Come stai, tesoro?"

Lei sorrise, guardando il distinto signore che si alzava dalla sedia e si avvicinava per abbracciarla calorosamente.

Un abbraccio di Mike Doogan era un vero toccasana. Aveva il dono di farla sentire subito meglio, avvolgendola in un senso di conforto e sicurezza.

"Ciao, Mike, sto bene..."

Lui si staccò e la scrutò. "Cosa c'è che non va? Non hai un bell'aspetto, cara..."

Con un sospiro, Sammy lo seguì verso il grande divano di pelle dall'altra parte dell'ufficio. Si sedette e lo guardò.

Era un bell'uomo sulla cinquantina, con solo qualche filo grigio sparso tra i capelli castano scuro. Aveva luminosi occhi azzurri, un affascinante sorriso con le fossette e un fisico in ottima forma.

Inoltre, la sua brillante carriera come avvocato lo rendeva irresistibile alle donne. Era inevitabile che facesse soldi a palate. Anche il fatto di essere vedovo toccava il cuore delle molte donne che cercavano di catturare la sua attenzione.

Non si era mai risposato dopo la morte della moglie, avvenuta dodici anni prima; continuava ad amarla profondamente anche dopo la sua scomparsa.

"Hai ragione, Mike, non mi sento troppo bene. Ma non è per questo che sono qui... Sono appena tornata da una riunione con la preside e la direttrice della scuola materna di Gracie".

"Gracie sta bene?" chiese lui, visibilmente preoccupato.

"Oh sì, sta bene, anzi, più che bene", rispose Sammy, spiegandogli il motivo dell'incontro e di come pensassero che fosse un'alunna dotata.

"Dotata? Beh, non mi sorprende. Sua madre è un genio della matematica e suo padre ha una mente eccezionale... beh, quando vuole".

Sammy rise e lo ringraziò, poi continuò: "Ma, parlando seriamente, potresti accompagnarmi a visitare la scuola? Vorrei il tuo parere e un altro punto di vista".

"Certo! Fammi sapere quando e ci sarò".

"Grazie... Ma c'è un altro problema: la retta. È davvero costosa e non posso permettermela con il mio attuale stipendio. Quindi, potresti fare il mio nome se qualcuno avesse bisogno di assistenza contabile o cose del genere?

Devo trovare il modo di aumentare le mie entrate, soprattutto perché mio fratello mi sta assillando per lo stato della mia jeep. È arrivato il momento di considerare un'auto nuova..."

"Sammy, per favore, lascia che mi occupi io della retta".

"Oh, Mike, non posso accettare! Sono davvero troppi soldi".

"Samantha, tu fai già tutto per quella bambina, con dignità e amore, senza chiedere aiuto. Ti prego, lascia che questa volta sia io ad aiutarti. Non ti serve lavorare di più!

Ti toglierebbe solo del tempo prezioso da passare con Gracie. Per favore..."

Con le lacrime agli occhi, Sammy guardò l'uomo gentile che le sedeva accanto. Era una persona straordinaria e lei gli voleva profondamente bene, proprio come Gracie.

Annuì mentre lui la abbracciava, sorridendo.

"Sammy, ma tu scotti! Vai subito a casa e riposati. Come torna Gracie oggi?"

Lei si asciugò gli occhi. "Va a prenderla a scuola Kate, la porta a lezione di danza insieme a Emma. Dopo, la riaccompagna lei a casa".

"Bene, allora vai a dormire un po'", le consigliò, baciandole la fronte.

Lei lo ringraziò di nuovo e richiuse la zip della giacca. Gli promise che l'avrebbe chiamato con l'orario fissato per la visita, una volta organizzato tutto. Salutò Trish e uscì.

Mandò un messaggio al fratello e alla cognata, avvisandoli che non si sentiva bene e che sarebbe andata a coricarsi. Arrivò a casa stremata, si cambiò con una tuta e una felpa col cappuccio, poi si mise a letto e si addormentò all'istante.

Si svegliò qualche ora dopo, correndo in bagno per vomitare. Si sentiva come se fosse stata investita da un camion mentre si rialzava per sciacquarsi la bocca.

Frugò nell'armadietto dei medicinali, prese il termometro e controllò la temperatura. 39,2? Sul serio? Tornò in camera e prese il telefono.

Chiamò Derek per avvisarlo che pensava di avere l'influenza e chiedergli se poteva occuparsi di Gracie per la cena e il bagno serale. Lui le rispose di guardare l'orologio e lei rimase scioccata nel vedere che erano già le 19:30.

"Sammy, hai dormito per ore. Gracie sta guardando un film di principesse, ha già mangiato e fatto il bagno. Sorellina, ho provato a svegliarti qualche ora fa, ma eri quasi priva di sensi e avevi la febbre alta.

Ti ho lasciato dei farmaci sul comodino. Prendili. Lynn si occuperà di Gracie domani mattina. Per il resto, ci penseremo dopo. Rimani nella tua stanza. Non infettare il resto della casa. Non ho bisogno dei tuoi germi".

"Grazie mille, cretino. Di' a Gracie che le voglio bene", borbottò lei prima di riagganciare. Notò le medicine e la bottiglia di una bibita energetica lì accanto.

Prese le pillole, si sdraiò e non si accorse più di nulla finché qualcuno bussò alla sua porta la mattina seguente.

"Sammy, sarò alla stalla. Se hai bisogno di me, chiamami o mandami un messaggio", gridò Derek attraverso la porta.

Lei si alzò e vide che erano già le nove del mattino. Accidenti, così non va bene. Tornò in bagno e si misurò di nuovo la temperatura. Era scesa un po', ma aveva ancora la febbre.

Aveva un aspetto orribile, così decise di tornare a letto. Prese un'altra serie di pastiglie e accese la TV, dormendo a intervalli per tutto il giorno. A un certo punto, era così profondamente addormentata da non sentire una chiamata della scuola di Gracie.

Derek rispose al cellulare. "Signor Hills, sono Janet della scuola materna Stepping Stones. Gracie è qui in ufficio, ha la febbre e non si sente bene".

"Oh, cavolo, deve aver preso quello che ha la madre. Ehm… Qualcuno dalla sua lista di emergenza sarà lì tra pochi minuti. Grazie per averci avvisato".

Controllò l'orologio. Merda.

Aveva due lezioni, un colloquio per un nuovo tuttofare e un grosso carico di fieno in arrivo. Sapeva che Lynn aveva una scadenza per duecento cupcake per un matrimonio entro le sei di sera e non poteva allontanarsi.

Era in momenti come quello che avrebbe voluto dare un pugno sul naso al padre di Gracie. Amava sua nipote con tutto il cuore, ma era stanco di vedere quell'uomo cavarsela senza problemi mentre tutti gli altri si prendevano cura di sua figlia.

Sospirò e scelse l'opzione successiva. Digitò un numero sullo schermo e rimase in attesa.

"Pronto, sono Michael Doogan".

"Ciao, Mike, sono Derek".

"Ciao, Derek, come va?"

"Ho bisogno di un favore".

"Come posso aiutarti?"

"Gracie è malata, la scuola mi ha appena chiamato. Anche Sammy non sta bene e non ha risposto al telefono, presumo stia dormendo. Oggi pomeriggio ho tre appuntamenti e Lynn ha una scadenza.

Non è che potresti andare a prendere Gracie e portarla da Sammy?"

"Certamente! Serve qualcosa dal negozio?"

"Accidenti, sì. Puoi comprare delle bevande sportive, un analgesico per bambini e un po' di gelatina? Sai che Gracie la adora".

"Sto uscendo, sarò lì tra quindici minuti".

"Grazie mille, Mike!"

"Farei qualsiasi cosa per mia nipote, lo sai".

"Lo so molto bene". Derek lo salutò e si precipitò alla lezione successiva. Se solo tuo figlio non fosse così stronzo.

Mike prese le chiavi, informò Trish che sarebbe stato assente per il resto della giornata, spiegandole della telefonata, e si affrettò al negozio per prendere gli articoli richiesti. Venti minuti dopo, era già a scuola.

Dopo aver firmato il permesso di uscita, prese Gracie in braccio, notando quanto fosse calda. Lei pianse un po' appena lo vide e lui la coccolò con dolcezza.

"Nonno, non mi sento bene. Voglio andare a casa".

"Lo so, piccola, ti porto subito dalla mamma".

Lei appoggiò la testa sulla sua spalla e si strinse al suo collo mentre si avviavano verso l'auto. La sistemò nel seggiolino e si diresse verso il ranch.

Quando arrivarono, Gracie dormiva profondamente. Mike la portò dentro, usando la chiave che Sammy gli aveva dato tempo prima per situazioni come quella. Salì le scale, si fermò davanti alla stanza di Sammy e bussò.

Sentì un fruscio e chiamò il suo nome mentre apriva la porta. Sammy era sdraiata nel letto e si stava svegliando, mentre lui la chiamava di nuovo. Mike notò subito il suo aspetto terribile.

"Sammy, tesoro, anche Gracie non sta bene. Derek mi ha telefonato e mi ha chiesto di riportarla a casa".

Lei si alzò a sedere e gli fece adagiare la sua dolce bambina sul letto. Le tolse il cappotto e le scarpe, poi andò a recuperare il pigiama.

Entrò in bagno a prendere il termometro e vide che aveva la febbre alta come la sua. Aprì l'armadietto dei medicinali e si rese conto che gli antipiretici erano finiti. "Dannazione".

Tornata in camera, trovò Mike che aveva già messo il pigiama a Gracie e si era persino ricordato di darle il suo orsetto di peluche. Gli parlò della mancanza di medicine e lui la tranquillizzò dicendole che Derek aveva pensato a tutto.

Sammy trattenne a stento le lacrime. Mentre Mike andava in macchina a prenderle, si concesse un minuto per bere un altro sorso mandando giù alcune pillole.

Al suo ritorno, Mike preparò la dose necessaria e Sammy svegliò la figlia appena il tempo di somministrargliela. La piccola si riaddormentò immediatamente.

Sammy ringraziò Mike, ma lui la interruppe dicendo che era felice di poter aiutare. Avrebbe fatto un po' di gelatina per loro al piano di sotto prima di uscire.

Lei annuì e si sdraiò con la figlia stretta a sé. Mike scese in cucina, preparò i due gusti preferiti da Gracie e li mise nel frigorifero.

Tornò su per controllare le due bellezze dai capelli rossi e notò che la temperatura era scesa. Chiuse la porta e, mentre scendeva le scale, inviò un messaggio a Derek per aggiornarlo.

Salì in macchina e non poté fare a meno di esclamare ad alta voce: "Mio figlio è il più grande idiota del pianeta per averla lasciata".

Tornò indietro lungo la statale fino all'autostrada e si diresse verso casa.

Una volta arrivato, chiamò Trish per organizzare gli impegni del giorno dopo, tirò fuori del pesce per la cena e poi si ritirò nel suo ufficio per lavorare ancora un po' sul prossimo caso. Che giornata!

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