
Il Branco dei Confini 2 - Il compagno ineluttabile
Dopo il primo libro "I miei tre compagni", ecco finalmente l'attesissimo sequel della serie "Il Branco dei Confini"!
In un mondo dove la Luna dell'Accoppiamento spinge i mutaforma lupo in una frenesia incontrollabile, Sammy Jane si trova intrappolata tra la sua paura dei maschi e il protettivo ma possessivo Sabar. Con l'avvicinarsi della Luna dell'Accoppiamento, Sabar è pressato dal suo alfa a reclamare Sammy Jane, portandoli a un pericoloso tira e molla. Con le tradizioni del branco e la sua stessa sicurezza in gioco, Sammy Jane deve attraversare un cammino pericoloso per sopravvivere a quella notte e trovare la propria forza.
La Guardia
Libro 2: Il Mio Compagno Ineluttabile
SAMMY JANE
«Ehi, Sabar!» esclamai tra le risate mentre lo vedevo uscire dal fiume, dopo il bagno. Vederlo mi metteva sempre di buon umore.
«Samjay...» Sembrava triste e accigliato. Nonostante avesse usato il mio nomignolo, non pareva contento.
Mi accorsi che era nudo, visto che era appena uscito dall'acqua. Le goccioline sulla sua pelle scura facevano risaltare i muscoli del petto e dell'addome.
Mentre l'acqua gli scorreva sul corpo, si passò una mano tra i capelli. Mi guardò con aria scontenta.
«Ops, scusa». Mi girai di scatto, sentendolo afferrare la camicia.
«Che c'è, Samjay?»
«Sta succedendo qualcosa nell'accampamento», dissi, entusiasta. Nonostante fossi adulta, le altre lupe dicevano che mi comportavo ancora come una cucciola.
«Cosa c’è?» Il suo tono era molto serio.
«Me l'ha detto Lily».
«Come fa a sapere sempre tutto?» si lamentò Sabar.
Mi stava accanto. I capelli neri e la barba erano bagnati, e la camicia sottile gli aderiva al corpo, mettendo in evidenza la sua muscolatura.
Ormai da anni mi aiutava a proteggere la mia casa durante la stagione degli accoppiamenti. Valerie diceva che lui l'aveva salvata facendola entrare dentro le nostre mura.
«Lily è la più grande delle giovani lupe».
«Perché non usi le parole giuste per descrivere ciò che sei?» Sabar mi diede una spallata, quasi facendomi cadere per la sua forza.
Mi scostai ridendo e lui mi sorrise.
«Dai! Lo sai che non mi piace quella parola».
«Fertile?»
«Esatto».
«Ma sei una delle sette fertili, Samjay. È un dato di fatto».
Sapevo che quella parola significava che eravamo abbastanza grandi per avere cuccioli, ma mi metteva a disagio.
«Presto l'alfa ti farà smantellare il tuo rifugio e ti farà accoppiare con uno dei lupi maschi».
Mi spaventai pensando a ciò che era successo ad alcune femmine, in passato.
«Smettila». Scosse la testa, ridendo della mia espressione spaventata. «Non deve per forza essere così terribile. Voi femmine che vi raccontate storie dell'orrore non date una mano al branco ad avere cuccioli».
Iniziò a camminare verso l'accampamento.
«Sabar!» Gli corsi dietro, saltandogli sulla schiena. «È normale avere paura. Sai che i lupi maschi del nostro branco sono dei veri e propri bestioni, dopotutto è il motivo per cui Edward li ha riuniti per creare un branco forte. Ha senso che noi femmine abbiamo il terrore di morire durante l'accoppiamento».
Mi tenne le braccia intorno al collo, cercando di non cadere mentre mi portava. Mi guardò da sopra la spalla, non contento che gli stessi appesa addosso come una scimmietta.
«Non riesci a dire ‘fertile’ ma riesci a dire ‘accoppiamento’?» I suoi occhi diventarono gialli.
«Perché ti arrabbi quando dico cose del genere?» chiesi, guardandolo confusa.
«Non ho detto di essere arrabbiato». Continuò a camminare verso l'accampamento, portandomi in braccio; avevo le gambe attorcigliate intorno alla sua vita e lui ne teneva una.
«Allora perché hai quello sguardo?»
Tossì. «Lo capirai presto, Samjay».
Scesi dalla sua schiena, urlandogli dietro. «Odio quando dici così».
Si passò una mano tra i capelli neri lucenti, senza nemmeno girarsi mentre diceva, piano: «Lo so».
SABAR
Sabar sembrava proprio furioso.
«Puoi arrabbiarti quanto ti pare», disse l'alfa del Branco dei Confini, guardando la sua guardia di confine dall'aria cupa. Incrociò le braccia muscolose sul petto. «Ma non cambierà un bel niente».
«Non posso permettere che qualcuno la usi così».
«E allora prendila tu stesso».
Sabar lanciò un'occhiataccia al suo alfa.
«Stai rischiando di disobbedire agli ordini», lo ammonì l'alfa, per nulla contento di quello sguardo.
Sabar capì che l'alfa aveva ragione e prese l'avvertimento come un gentile richiamo. Addolcì l'espressione e assunse una postura meno aggressiva.
«Lo sai com'è fatta, alfa. È un'anima candida».
«E allora falla innamorare di te. Adesso, prima della Luna dell'Accoppiamento».
«Alfa!» Sabar alzò le braccia al cielo, sconvolto. «Manca meno di un giorno. Mi vede come un amico, forse un protettore, ma non ha alcuna intenzione romantica. Non vuole assolutamente accoppiarsi; anzi, ha paura».
«Va bene». L'alfa emise un verso gutturale. «Allora devi scegliere. Vuoi che fra ventiquattr'ore la reclamino altri o vuoi farlo tu?»
«Stai dicendo che la prenderai tu?» Sabar sembrava incredulo. L'idea della crudeltà dell'alfa lo terrorizzava; l'aveva visto fare a pezzi i lupi ribelli a mani nude.
«Forse... Abbiamo bisogno di cuccioli, per il bene del branco. Non posso permettere che le femmine fertili restino senza compagno ancora a lungo».
«Ah sì?» Sabar inarcò un sopracciglio scuro. «E Lily?»
Le braccia dell'alfa ricaddero lungo i fianchi e mostrò i denti con un ringhio. «Non ti preoccupare di lei, Sabar. Ho già in mente un compagno anche per lei».
Sabar indietreggiò, sapendo di aver fatto arrabbiare fin troppo l'alfa.











































