
Le immagini terrificanti danzavano davanti ai miei occhi, sfuggenti come ombre. Riuscivo a malapena a distinguerle, ma capivo che erano spettri, con volti diafani e occhi come pozzi neri.
«Potrebbe essere lei?» sussurrò uno di loro, facendomi gelare il sangue nelle vene.
Gli spiriti si scambiarono occhiate, poi si voltarono verso di me. Fui paralizzata dal terrore quando iniziarono a fluttuare nella mia direzione.
L'aria divenne gelida e tremavo come una foglia, troppo spaventata per muovermi o emettere un suono.
Non potevo credere ai miei occhi. E se Ares fosse arrivato e li avesse visti? Si sarebbe infuriato pensando che stessi parlando con delle streghe?
«È lei?» chiese uno spettro, con una voce sottile come un sibilo.
Volevo chiedere cosa intendessero, ma la paura mi aveva rubato la voce. Ero terrorizzata mentre mi fissavano di nuovo.
La stanza s'illuminò mentre si avvicinavano. Mi voltai, ma la cucina era svanita nel nulla. C'era solo un muro compatto. Non avevo via di scampo se non attraversare gli spettri.
Questo pensiero mi fece andare nel panico. Non potevo farlo. E se toccandoli fossi diventata uno spettro anch'io?
Non era una domanda assurda. Non sapevo cosa sarebbe successo se avessi toccato un fantasma.
Inoltre, questi sembravano diversi dallo spirito di Primrose o dalla donna nel bosco che mi aveva salvata dall'aggressione (sempre che non fosse stato un sogno).
I profondi buchi neri al posto degli occhi li rendevano ancora più spaventosi e minacciosi.
Almeno gli altri due fantasmi avevano dei volti. Questi erano qui per farmi del male? Erano venuti a prendere la mia anima?
«È lei», disse lo spettro al centro, e fui sopraffatta dal terrore. Sentii il sangue defluire dal viso e vidi puntini luminosi danzare davanti agli occhi.
All'improvviso mi sentii debole come un pulcino, come se le gambe non riuscissero più a reggermi.
«C-cosa intendete?» balbettai finalmente. «Cosa volete da me?»
Lo spettro al centro, che sembrava essere il capo, fluttuò davanti agli altri. «Presto saprai tutto», disse.
Non ce la facevo più. Le gambe cedettero e crollai a terra. Mentre la luce si intensificava e gli spettri si avvicinavano, chiusi gli occhi e mi coprii il viso con le mani.
Quando li riaprii, ero di nuovo nella mia stanza a corte. Mi misi seduta di scatto, col fiato corto, e mi guardai intorno smarrita.
Accidenti, era stato un altro sogno? Le cose stavano diventando così confuse che facevo fatica a distinguere tra sogni e realtà.
Un lupo mi aveva davvero attaccata o era stato un sogno? E il picnic con Ares? O il gruppo di streghe?
Mi strofinai gli occhi, cercando di dare un senso a tutto ciò che era successo. Poi mi resi conto di sentire delle voci provenire da fuori la porta della mia camera.
Riconobbi subito Cyrus, e poi capii che stava parlando con Frederick. No, non stavano parlando, stavano litigando.
Incuriosita, mi misi seduta sul letto e tesi l'orecchio verso la porta.
«Come osi far finta di non sapere che uno dei tuoi uomini ha cercato di violentarla ieri notte». Era la voce di Cyrus.
Rimasi sorpresa. Quindi era successo davvero. Ricordavo Cyrus entrare nella mia stanza e io che gli raccontavo l'accaduto. Ora ne stava parlando con Frederick.
Trattenni il respiro. Se l'aggressione era reale, allora anche la donna fantasma che mi aveva salvata era reale.
«Non è un mio problema», disse Frederick. Aggrottai le sopracciglia verso la porta chiusa, desiderando di poter fulminare quel lupo crudele con lo sguardo. «Ciò che conta è che devo parlarle. Adesso».
Il cuore mi batteva all'impazzata sentendo quelle parole.
Di cosa voleva parlarmi? Ieri aveva reso molto chiaro che mi odiava, non mi voleva a corte e pensava che dovessi essere una schiava. Riteneva sbagliato che fossi accoppiata a un alfa.
«Scordatelo», disse Cyrus arrabbiato. «Aspetta che l'alfa Ares lo venga a sapere. Ti farà passare un brutto quarto d'ora».
Fuori dalla mia stanza calò il silenzio. Cercai di ascoltare attentamente. Ci furono alcuni mormorii che non riuscii a sentire, poi le voci iniziarono ad allontanarsi.
Sentii dei passi allontanarsi dalla mia porta e capii che gli uomini se ne stavano andando.
Mi sentii sollevata e mi sdraiai di nuovo sul letto, cercando di decidere cosa fare. Dovevo accettare che stavo vedendo fantasmi, sia nella realtà che nei sogni.
Non sapevo perché, e non avevo idea di cosa volessero da me, ma non potevo più far finta che non stesse succedendo.
La domanda era, cosa avrei fatto al riguardo? Cosa potevo fare? Non avevo nessuno con cui parlarne. Scarlette sarebbe stata l'unica, ma era rimasta alla casa del branco, non qui a corte.
Mi mordicchiai l'unghia e scesi dal letto. Stavo per andare in bagno quando sentii un rumore.
Mi bloccai, spaventata di girarmi nel caso avessi visto un altro fantasma, ma sapendo che non potevo semplicemente restare ferma e ignorarlo.
Lentamente, mi voltai verso il suono. I miei occhi si spalancarono quando vidi la maniglia della porta girare lentamente. Avevo dimenticato di chiudere a chiave dopo che Cyrus era uscito ieri sera!
Fui presa dal panico. Chi stava cercando di intrufolarsi nella mia stanza? L'uomo che aveva tentato di violentarmi? Frederick? O qualche altro malintenzionato?