Un bebè per Dana - Copertina

Un bebè per Dana

Heather Teston

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Chapter
15
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18+

Riepilogo

Cosa succede quando due persone provenienti da mondi diversi si incontrano per raggiungere uno scopo?

Un avvocato che ha bisogno di rimanere sposato per un anno per ottenere la sua eredità.

Una donna che vuole un figlio, ma senza un marito o un padre presente nella vita del bambino.

Viene raggiunto un accordo in base al quale, se lei accetta di sposarlo e divorzia allo scadere dell'anno, lui le darà il bambino che tanto desidera. Lui non vuole una moglie o un figlio e accetta di andarsene senza più vederla e senza chiedere di vedere il bambino alla scadenza del contratto. Le pagherà anche una grossa somma di denaro. Ma cosa succederà durante l'anno che trascorreranno insieme? Riusciranno a stare insieme 24 ore su 24, 7 giorni su 7, senza sviluppare sentimenti l'uno per l'altra?

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26 Capitoli

Capitolo 1

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 4
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Capitolo 1

JAKE

"Che diavolo sta succedendo? Per quale motivo mi è stato chiesto di venire qui?" Se il tono brusco di Jake non aveva già reso evidente la sua impazienza, il continuo tamburellare con le dita sulla scrivania sicuramente lo aveva fatto.

Jake Rayburn non era certo un tipo paziente e pretendeva che le persone fossero puntuali. Il ritardo del legale di suo nonno lo stava facendo agitare sulla sedia.

Non era mai riuscito a capire perché molti avvocati avessero sedie così piccole e scomode nei loro studi. Lui aveva scelto poltrone confortevoli per i suoi clienti a New York.

O forse il problema era la sua stazza, essendo un uomo alto e muscoloso. Si spostò leggermente per poter distendere le lunghe gambe parallelamente al retro della scrivania.

"Signor Rayburn, mi scuso per l'attesa", esordì l'avvocato, allentandosi la cravatta mentre gli girava intorno per raggiungere la propria sedia.

Una goccia di sudore gli scivolò lungo la guancia, nonostante l'aria condizionata fosse accesa.

Fu sufficiente a far storcere il naso a Jake.

Ma restò immobile. L'incontro non poteva che riguardare l'eredità che avrebbe ricevuto dopo la morte di suo nonno.

"Prima di tutto, condoglianze, signor Ray..."

"Jake va bene".

L'avvocato strinse le labbra e fece un breve cenno. "Allora insisto perché mi chiami Allen".

"Immagino che si tratti del testamento, Allen".

"Esatto". L'avvocato sfogliò i documenti sulla sua scrivania.

Fogli e raccoglitori? ~pensò Jake. ~Dov'è il computer di questo tizio? Non c'è da stupirsi che io sia di gran lunga migliore della concorrenza.~

L'uomo sovrappeso allungò una mano tremolante sulla scrivania e Jake prese le carte.

"Tuo nonno ti ha lasciato una somma complessiva di venti milioni di dollari".

Jake sentì i muscoli del viso e delle spalle rilassarsi. Dovette sbattere le palpebre per evitare che la vista gli si offuscasse. "Hai... hai detto venti...?"

"Milioni, sì, proprio così", confermò l'avvocato con un sorriso che sembrava più di sollievo che di genuino piacere. "Tuo nonno era a conoscenza del tuo desiderio di aprire un giorno uno studio legale tutto tuo. Questi soldi sono il tuo lasciapassare".

Jake si alzò e cominciò a camminare avanti e indietro. "Lui lo sapeva?"

Allen si appoggiò allo schienale della sedia. "Con quelle misere azioni che possiedi, era chiaro che avevi poche speranze di sottrarti a lui e ai suoi soci".

Con oltre venti milioni di dollari, Jake poteva finalmente avviare il suo studio e diventare il capo di se stesso. Se fosse riuscito a convincere i suoi clienti a seguirlo, avrebbe potuto iniziare in tempi brevissimi.

Chiuse gli occhi e inclinò la testa all'indietro. "Grazie, nonno. Grazie di tutto".

"C'è solo, ehm, una piccola condizione..."

Jake spalancò gli occhi e si girò di scatto verso Allen. L'anziano avvocato stava di nuovo sudando.

"Condizione?"

"Beh, vedi, nel testamento c'è una clausola". Allen si sforzò di ridere, tirandosi il colletto della camicia.

"E quale sarebbe?" chiese lui, sporgendosi in avanti per fissare l'avvocato dritto negli occhi.

Allen si schiarì la gola. "Per ricevere l'eredità, devi essere s-sposato".

Jake strinse gli occhi. "Cosa vorresti dire?"

"Esattamente quello che ho detto, Jake. Leggi il contratto, è chiaro come il sole".

Jake posò lo sguardo sul testamento scritto a mano, la grafia filiforme del nonno lo riempì di tristezza e nostalgia, ma anche di pura rabbia.

"Nessuno può costringere qualcuno a sposarsi, non esiste. Di cosa si tratta, Allen? Gli hai detto che poteva farlo? Che razza di circo hai messo in piedi, qui?"

"Tuo nonno ha redatto il testamento qualche anno fa, Jake, di sua iniziativa e contro il mio parere, aggiungerei".

"Mi stai dicendo che l'unico modo per avere accesso ai soldi è sposarmi?"

L'avvocato si asciugò la fronte con il dorso della mano. "Sì, ma la buona notizia è che devi rimanere sposato solo per un anno. Allo scadere dell'anno, avrai il denaro a prescindere".

"È assurdo!" Jake gettò il testamento sulla scrivania, colpendo la lampada mentre si girava a tutta velocità. "Era pazzo. Al diavolo i soldi, io non mi sposerò. Il matrimonio è per gli stupidi".

Jake sbirciò la foto incorniciata sulla scrivania di Allen. Il rotondo avvocato teneva stretta la sua mogliettina, mentre un uomo più giovane era dietro di loro, avvolgendo le braccia attorno alle loro spalle. "Senza offesa".

"Questo dipende da te, Jake. Come hai detto tu, nessuno può obbligarti a sposarti. Ma sappiamo entrambi che questo è l'unico modo per poter aprire presto uno studio tutto tuo".

Con un'espressione contrariata sul volto, Jake sprofondò di nuovo nella piccola sedia. "Allen, deve esserci un'altra soluzione per ottenere quei soldi".

"Mi dispiace, Jake. Il testamento è inoppugnabile, non c'è modo di aggirarlo". L'avvocato ridacchiò. "A meno che... non consideri l'idea di comprarti una moglie".

Un sorriso si allargò sul volto di Jake. "Mio Dio, Allen, sei un genio! È esattamente quello che farò. Pagherò qualcuno per sposarmi".

"Jake, stavo solo scherzando..."

"Beh, io no".

"Come pensi di convincere qualcuno a sposarti per poter mettere le mani sul denaro? Chi rinuncerebbe a un anno della propria vita per questo?"

"La pagherò".

"E con quali soldi? So che guadagni bene, ma per una cosa del genere servirebbe una fortuna".

Jake indicò il contratto. "Le prometterò una parte del patrimonio. Mezzo milione dovrebbe bastare. È una motivazione più che valida per chiunque per sposarsi, e sufficiente per uscire dalla mia vita dopo".

"Sei... sicuro?"

"Assolutamente. Prepara i contratti e spargi la voce. Ci sarà qualcuna là fuori disposta a farlo per denaro. La maggior parte delle donne è avida. È per questo che cercano sempre di intrappolare un uomo nel matrimonio".

Allen si accigliò. "Non tutte le donne sono così, Jake".

Lui si rimise comodo e allungò le gambe, sorridendo tra sé e sé. "Avremo bisogno di un accordo prematrimoniale da aggiungere al contratto, che preveda il divorzio dopo un anno.

Sarà una moglie solo di nome. Non dovrò certo vivere con lei". Jake guardò l'avvocato, non ricevendo alcuna risposta. "Non è così, Allen?"

"Giusto", confermò l'avvocato, asciugandosi il sudore dal viso con un fazzoletto.

Jake si massaggiò le tempie, si alzò in piedi e appoggiò le mani sul tavolo. "Allen, c'è qualcosa che non va? Sembri un po' nervoso".

Lui scosse la testa. "No, no, non è niente".

Jake si strofinò il mento. Dio, ho bisogno di radermi."E va bene. Allora, mi aiuterai a trovarla".

"Io?" L'avvocato sembrò terrorizzato. "Perché io?"

Jake strizzò l'occhio. "Perché sapevi di questo testamento da chissà quanto tempo e non hai mai convinto quel pazzo a cambiare idea. Ai miei occhi, sei colpevole quanto lui.

Ora, non ho preferenze riguardo al suo aspetto; può anche essere lesbica, per quel che me ne importa. Assicurati solo che sembri il tipo che non crei problemi una volta che tutto sarà finito".

"Jake, questa idea è folle. Ti si potrebbe ritorcere contro. E se lei si innamorasse di te e si rifiutasse di andarsene allo scadere dell'anno?"

Lui sorrise. "L'ultima cosa che voglio è essere legato a una donna per il resto della mia vita. E di sicuro non voglio sentire le urla di un marmocchio in giro.

Quindi, trova qualcuno che non voglia legami. Qualcuno che sia solo alla ricerca di un grosso guadagno".

Allen si tolse gli occhiali e si strofinò gli occhi. Dopo un lungo sospiro, concluse: "Ok, Jake, vedrò cosa posso fare".

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