Seduzione⁷ - Copertina

Seduzione⁷

Jen Cooper & C. Swallow

0
Views
2.3k
Chapter
15
Age Rating
18+

Riepilogo

Una collaborazione tra le autrici di "Posseduta dagli alfa" e "I draghi gemelli"!

Riusciranno gli alfa di Lorelai e i draghi gemelli a trovare un accordo quando i loro regni si scontreranno?

Quando due mondi si scontrano, caos e passione si accendono. I nostri eroi provenienti da due regni diversi sono costretti ad affrontare insieme la Corva Sanguinaria, una maga vendicativa determinata a cancellare i due regni a causa del suo cuore spezzato.

Gli alfa e i draghi gemelli dovranno mettere da parte le loro antiche rivalità e unire le forze. Ma i regni richiedono più che mera cooperazione: richiedono equilibrio, legami e il calore condiviso delle loro forze combinate. La posta in gioco è alta: amore, seduzione e magia...

Visualizza altro

38 Capitoli

Capitolo 1

Il Tradimento

Capitolo 2

Il Portale

Capitolo 3

Il Lago

Capitolo 4

I Draghi
Visualizza altro

Il Tradimento

TAVORA

«Sei lì, Tavora?» La voce di Reingard, l'uomo che sto per sposare, risuona dall'altra parte della porta della mia camera. Ho appena finito di vestirmi, orgogliosa del mio abito da sposa in pizzo, che ho cucito a mano con tanta cura.

Reingard deve vedermi indossarlo per la prima volta soltanto vicino alla cascata, dove tra due ore ci scambieremo i voti.

«Reingard, non dovresti essere qui», bisbiglio, appoggiando la mano sulla porta. «Non puoi ancora vedermi...»

«C'è qualcosa che... ehm...» La sua voce sembra strozzata. Sta male?

«Tavora, è importante. Mi dispiace tanto, ma devi aprirmi», insiste, con un tono diverso dal solito. Dev'essere successo qualcosa di grave.

Apro la porta e rimango senza parole. Reingard non è solo. Indossa il suo abito da sposo, ma tiene per mano una donna bellissima che non ho mai visto prima.

Lei odora di paura e... di Reingard. Il mio Reingard. I suoi occhi sono chiari come la luna e un nuovo marchio di drago rosso le segna il collo.

Un ciondolo d'argento a forma di lupo poggia sul suo petto, brillando in armonia con il pendente di drago dorato al collo di Reingard. Entrambi emanano una luce intensa.

Sbatto le palpebre, mentre mi torna in mente ciò che ho imparato: sono talismani. Non stanno indossando semplici gioielli, ma amuleti provenienti da regni diversi.

Il nostro, il regno dei draghi, e quello di lei, il regno dei lupi. Ma chi è questa donna e perché sta tenendo per mano il mio futuro marito?

«Si è persa?» riesco a chiedere con voce tremante.

Le mie parole si spengono quando Reingard evita il mio sguardo. Invece, osserva il mio vestito, senza notare quanto ci ho lavorato duramente. Non dice nulla a riguardo.

«Questa è Aella». Fa un respiro profondo e finalmente incrocia i miei occhi. «Siamo compagni».

Rimango immobile, stringendo la porta con forza mentre la rabbia comincia a montare dentro di me. Devo aver capito male. Qualsiasi altra spiegazione sarebbe più accettabile.

«Mi dispiace davvero, Tavora», interviene Aella. «Io e Reingard ci siamo incontrati al lago stamattina. La connessione tra noi era così forte che ci siamo accoppiati subito, vicino all'acqua. Mi... mi dispiace davvero che i regni ti abbiano fatto questo. Non te lo meriti».

Reingard continua: «È tutto così assurdo, lo so. Faccio fatica a crederci anch'io, ma non possiamo opporci a ciò che i regni decidono. La tua famiglia è già al corrente. Ho già parlato con loro. Il matrimonio si terrà comunque, considerando tutto l'impegno che ci abbiamo messo». Prova persino a sorridermi.

«Per noi?» chiedo incredula. Non può davvero pensare di usare il matrimonio che abbiamo pianificato con tanta cura per qualcun altro. Non può essere così insensibile, vero?

«No, per la mia compagna, la mia lupa, Aella». Reingard si irrigidisce vedendo il dolore nei miei occhi.

Li fisso alternativamente con sguardo assente, chiedendomi se si tratti di una sorta di incubo. Un terribile incubo.

«Ma io sono una Corva Sanguinaria, Reingard», sibilo con rabbia.

Aella sobbalza, nascondendosi dietro di lui.

«Ti amo. Sei il mio uomo... sei stato il mio migliore amico e il mio drago fin da quando eravamo bambini...»

«Ti ho amato anch'io», mi interrompe lui, con le lacrime agli occhi, «solo non nel modo in cui...» Non finisce la frase.

Peggiorerebbe solo la situazione dire quanto ami più lei, così si ferma. Ma è già troppo tardi.

Riesco a sorridere tra le lacrime che mi rigano il viso, lasciando sfuggire una risata amara.

«Tavora...» balbetta Reingard nervoso, vedendo lo sguardo nei miei occhi. «Cosa stai...»

Non c'è più motivo per trattenermi. Con tutta la dolcezza di cui sono capace, mormoro: «Vi ucciderò entrambi e l'ultima cosa che sentirai sarà la tua vera compagna urlare per te».

MADELINE

Sono passati quattro anni da quando i miei compagni, i Draghi Gemelli, mi hanno marchiata. Da allora sono stata una... ehm... ribelle obbediente. O meglio, una schiava obbediente!

Ovviamente, tutti i mortali sono schiavi degli Dei del Cielo. Persino la loro preziosa e bellissima compagna: io!

Il marchio del drago che ho ricevuto non mi ha mai fatto male e, dal momento in cui ho scoperto di essere immune al loro calore e al fuoco di smeraldo, il mio destino è stato segnato.

Siamo nemici naturali eppure anime gemelle allo stesso tempo. Abbiamo due splendidi figli e siamo una famiglia felice... ma per loro? Quando siamo soli, sono la loro schiava.

Adorano farmi seguire le loro regole, e sì, lo ammetto, a volte mi sottometto volentieri a Hael e Lochness. Ma essendo nata per uccidere i draghi, sono anche una ribelle per natura.

E oggi? Mi sentivo particolarmente ribelle e volevo fare le cose a modo mio.

Un forte terremoto aveva aperto un nuovo sistema di grotte nella Montagna di Requiem, la nostra casa. Curiosa come sempre, mi sono messa subito a ispezionare le pareti e ho scoperto che una crepa aveva creato un'apertura.

Si era formato un tunnel nell'armadio della mia camera da letto, situata quasi sulla cima della montagna. Il fatto che conducesse direttamente fuori dal nido dei miei Draghi Gemelli era una tentazione a cui non potevo resistere.

Così sono sgattaiolata via senza dire niente a nessuno. Dopo ore di esplorazione delle nuove grotte senza permesso, sono tornata alla nostra calda caverna.

Il sole sta ormai tramontando. Un fuoco verde smeraldo arde nel camino, segno che uno dei miei compagni è nelle vicinanze.

Passo accanto alla mia gabbia dorata e mi dirigo verso la doccia contro il muro, dove l'acqua calda scorre in una bacinella poco profonda. Mi inginocchio per lavarmi le mani, eliminando ogni traccia della mia recente avventura.

Sento un gemito sommesso e il rumore di metallo che striscia. Proviene da dietro l'angolo nella roccia color ocra. La stanza del piacere?

Mi lecco le labbra e abbasso lo sguardo sui miei pantaloni di pelle e sul reggiseno, controllando eventuali strappi o segni che possano tradirmi. Mi sistemo rapidamente e mi avvicino in punta di piedi alla porta blindata che conduce alla stanza delle "punizioni" dei miei compagni: il mio paradiso e il mio inferno.

La pesante porta di metallo è leggermente socchiusa. Sbircio all'interno.

Hael è lì, intento a frugare nei cassetti accanto alla panca dove ama creare le sue corde. La sua collezione di strumenti, catene e corde è custodita qui come un tesoro prezioso, pronta a ricordarmi che sono il suo giocattolo, non solo la sua amata.

Hael è il mio padrone, su questo non ci sono dubbi. E io lo amo... Ma non è l'unico con cui ho a che fare.

Il suo gemello, Lochness, è un drago ribelle che passa la maggior parte del tempo a volare o a lamentarsi dei troppi umani sulla montagna. Potrebbe non essere qui ora, ma ha l'incredibile capacità di apparire dal nulla quando percepisce che sto combinando qualcosa.

Vedersela con due padroni è molto più difficile che con uno solo. Qualsiasi occasione per punirmi attirerà Nessy, quindi decido che la migliore strategia per evitare guai per la mia recente scappatella è far finta di niente.

«Salve, mio signore», esclamo, spingendo la porta. «Cosa stai cercando?»

Hael si ferma, raddrizzandosi. I suoi capelli color smeraldo, appena lavati, appaiono più scuri, e gocce d'acqua scivolano lentamente lungo i suoi addominali scolpiti.

È chiaramente qui per rilassarsi. So che si aspetta che mi comporti bene. Mi osserva mentre resto lì in piedi, con un'aria talmente innocente da sembrare quasi colpevole.

Il suo sopracciglio si muove appena, e la sua enorme ombra incombe su di me.

«Maddie. Sei sparita per tutto il pomeriggio».

«No», sbotto, forse troppo in fretta, quindi aggiungo un'altra bugia. «Stavo aiutando una schiava anziana che aveva bisogno di una mano».

«Ho sentito che Elisha si è rotta un braccio», continua lui con noncuranza.

«Sì, esatto, l'ho aiutata... Sono appena tornata dalla sua stanza...»

«Davvero? Strano, perché ci sono stato anch'io poco fa e non ti ho vista, topolina». La voce di Hael si abbassa mentre un sorriso malizioso gli increspa le labbra. «Ho trovato la tua scorta segreta».

Infila una mano nella tasca posteriore e tira fuori un piccolo pacchetto da uno zaino minuscolo. Lo apre e ne estrae una manciata di bacche secche e un pezzo di formaggio.

«Vuoi spiegarmi? È questo che pensi di portare con te durante le tue piccole avventure nella foresta, credendo che io non ti veda?» Cerca di sembrare serio, ma non riesce a nascondere il suo divertimento.

Mi trova adorabile. Ma questo non gli impedirà di legarmi, frustarmi e farmi confessare che amo il dolore.

«Eh, perché mai dovrei nascondere del formaggio come un vero topo? Sembra uno scherzo sciocco. Probabilmente l'ha piazzato lì Lochness per mettermi in imbarazzo».

«Guardami negli occhi», mi ordina. Vedendomi abbassare lo sguardo verso il pavimento, capisce che, se incrociasse i miei occhi, scoprirebbe la verità.

«Hael, mio signore... Che ne dici di fare un patto? Io mantengo i miei segreti e chiudo gli occhi, aprendo invece la bocca? Puoi usare la mia gola con tutta la forza e profondità che desideri». Ho imparato col tempo come prenderlo meglio, quindi non sarebbe un accordo svantaggioso.

Amo comunque sentire il suo cazzo spingersi giù per la mia gola. Amo tutto dei miei due compagni e dei loro corpi caldi e possenti: sono puro fuoco. Sporgo le labbra per tentarlo mentre il mio marchio di accoppiamento pulsa in risposta al suo ardente consenso all'idea. Poi alzo la testa con gli occhi chiusi e inizio ad abbassarmi lentamente. Hael si avvicina, afferrandomi il mento. Non mi lascia inginocchiare.

Invece, mi inclina il viso indietro e le sue labbra calde incontrano le mie. Sussulto al suo forte e inebriante odore di fumo, godendomi il suo dominio e la sua bocca ruvida.

«Ti voglio», ringhia sul mio collo, sollevandomi sul bancone di metallo. Mi sfila i pantaloni prima di appoggiarmi contro un armadietto pieno di giocattoli erotici.

Completamente travolta dal suo calore, premo una mano sulla sua spalla, affondando le unghie per prepararmi a ciò che so sta per accadere.

La mia figa pulsa mentre il suo grosso membro mi penetra, la sua fame insaziabile. Cazzo, sì. Gli avvolgo una gamba intorno alla vita e raggiungo con la mano sinistra lo zainetto sul bancone.

Lo lascio cadere in un cassetto semiaperto e uso il tallone per chiuderlo, appoggiandomi all'indietro e godendomi il cazzo di Hael che mi allarga mentre mi succhia il collo.

La sua voce ringhia nella mia mente. «Sei una topolina dispettosa, Maddie. Mio fratello ti sta cercando da ore».

Ignoro il suo rimprovero, muovendo i fianchi contro di lui e unendomi alla danza dell'accoppiamento.

Tengo gli occhi chiusi mentre Hael mi afferra il sedere e mi solleva dal bancone, spostandosi all'interno della stanza.

Guardo dove mi sta portando.

«C-cosa stai...» ansimo, alzando lo sguardo verso il suo cipiglio severo e sexy. Mi avvicina alle catene fissate alla parete in fondo.

No! Mi ha ingannata. Spingendosi in profondità nella mia figa e stuzzicandomi con baci affettuosi e piccoli morsi dei denti affilati lungo il collo, mi ha resa debole.

Mi appoggia al muro di pietra, togliendomi il reggiseno e afferrandomi il polso.

Mi ritrovo davanti a lui, soddisfatta solo a metà, con le ginocchia tremanti mentre un calore intenso si diffonde dentro di me, reclamando il rilascio. Ma è lui a controllare il mio orgasmo.

Il suo membro caldo mi provoca, bagnato e duro, premendo contro il mio ventre dopo essere scivolato fuori dalla mia figa. È così crudele quando non mi lascia godere come punizione!

«Padrone, ti prego», piagnucolo.

Hael si ferma con la mano intorno al mio braccio, tenendo una catena nell'altra. «Guardami negli occhi ora, Madeline», sibila nel mio orecchio. «Ti lascerò andare».

Non rispondo e tengo gli occhi fissi sui miei piedi.

«Odio quando menti. Mi aspetto verità e contatto visivo offerto spontaneamente senza che io debba chiederlo», ringhia più vicino al mio orecchio.

Lascio uscire un gemito che trasformo in un lieve mormorio, per poter almeno sfruttare una parte del mio potere da cacciatrice di draghi. Attraverso il canto, posso sottrarre il fuoco.

E ne rubo giusto un sottile flusso dalla mano di Hael, abbastanza per scagliarlo lontano da me. Poi lo colpisco con il ginocchio all'inguine, facendolo piegare in due dal dolore.

Lui ringhia barcollando per l'impatto con il fuoco mentre corro verso l'uscita.

Sono veloce e fuggo dalla stanza in pochi secondi, chiudendola dietro di me. Si sigilla così ermeticamente che non potrà trasformarsi in nebbia per uscire. Ha creato una prigione fin troppo perfetta.

Giro la ruota e lo blocco dentro. Ora il mio compagno è intrappolato.

«Monella!» ringhia dall'altra parte, colpendo il metallo con il pugno.

Rido.

«Aprila, Madeline».

«Ti adoro, Hael! Non preoccuparti, Lochness verrà a liberarti! O almeno credo». La mia risata esplode mentre mi giro e torno all'armadio.

Scelgo un elegante abito nero e un collare di pelle con sopra un anello d'oro e smeraldi scintillanti. Ho un'intera collezione di collari, ognuno impreziosito da pietre diverse. Sono particolarmente affezionata a quello che indosso ora: è uno dei primi che ho ricevuto.

So che mi aspetta una bella sculacciata quando mi prenderanno, ma è divertente avere il sopravvento ogni tanto. Raramente riesco a prevalere negli scontri con i miei padroni. Mi godrò questa piccola vittoria come una cacciatrice di draghi temporaneamente inabilitata.

«Fratello?» La voce di Lochness, con il suo inconfondibile rombo, mi raggiunge dall'esterno, vicino alla stanza.

Mi blocco di colpo dentro l'armadio, trattenendo il respiro.

«Acchiappa il topo e rinchiudilo prima che scappi di nuovo!» Il ringhio di Hael arriva attutito. Riesco a udire il rumore del metallo che si avvolge e scatta mentre la ruota viene girata all'indietro.

«Dov'è, Hael?» La pesante porta scricchiola mentre si apre. È libero, il che significa che il mio tempo sta per scadere.

Respirando il più silenziosamente possibile, sposto di lato un pesante cappotto e mi abbasso a quattro zampe, infilandomi di nuovo nel buco.

Capitolo successivo
Valutato 4.4 su 5 sull'App Store
82.5K Ratings
Galatea logo

Libri illimitati, esperienze coinvolgenti.

Facebook GalateaInstagram GalateaTikTok Galatea