
Mi rigiro e schiaccio la sveglia. Le quattro del mattino in punto. Ogni giorno è uguale. Mi sveglio, mi infilo sotto la doccia, faccio colazione e vado ad allenarmi con i miei guerrieri. Ma oggi è diverso.
Oggi mi recherò a nord per incontrare il Branco di Northridge e discutere dell'espansione del mio territorio.
Le piastrelle sono fredde appena entro in bagno, ma presto il vapore riempie l'ampia stanza quando apro il getto. Sibilo mentre l'acqua bollente mi lambisce la schiena, ma è sufficiente per non farmi sentire così fottutamente morto dentro.
Mia madre mi ha sempre detto che la solitudine è frutto dell'immaginazione, ma cos'altro può essere che mi divora ogni giorno?
Ho diverse donne che mi accompagnano quando ho bisogno, ma il mio lupo non mi permette più nemmeno di guardarle.
Spengo la doccia, esco e prendo dei vestiti. Il mio stomaco brontola mentre mi infilo una maglietta nera sopra la testa, così esco a cercare la colazione.
La foresta verde e rigogliosa mi chiama a gran voce. Mi spoglio appena entro nel fitto fogliame e mi sento un tutt'uno con il mio lupo. Lo chiamo e in un attimo il mio corpo si trasforma, diventando molto più massiccio e forte.
Le mie mani mutano rapidamente in zampe con artigli lunghi e affilati e dai pori della pelle spunta una pelliccia nera come la pece.
Mi lancio a tutta velocità fino a quando non mi ritrovo in mezzo al bosco, circondato solo da grandi querce e da un soffice muschio verde.
Abbasso la testa a terra e inspiro, percependo l'odore di un cervo nelle vicinanze.
Tengo il muso basso e lo seguo, trovandolo infine in un boschetto di rovi mentre mangia delle bacche.
È un cervo enorme, ma so che per me sarà facile abbatterlo. Mi ci avvento sopra facendolo scappare, ma io sono troppo veloce.
Gli salto sulla schiena e affondo i denti dritti nella sua gola. Il delizioso sapore metallico del sangue mi riempie la bocca e, dopo qualche secondo, il cervo si affloscia.
Mi godo la mia abbondante colazione fino a quando non c'è più niente da mangiare. Leccandomi il sangue dal muso, torno alla casa del branco e mi trasformo non appena arrivo al punto in cui ho sistemato i miei vestiti.
Poi, collego mentalmente il mio beta e gli ordino di raggiungermi in ufficio.
Ben presto mi ritrovo dietro la mia scrivania di mogano piena di scartoffie quando il mio beta, Lucas, bussa alla porta prima di sbirciare all'interno.
"Alfa, volevi vedermi?"
"Sì. Ho bisogno che tu dica a Jay di essere pronto a partire per le due di questo pomeriggio. Assicurati che anche Toby e Damon siano pronti ad andare".
"Sì, alfa. Mi assicurerò che lo siano".
"Oh", continuo. "Comunica al branco che staremo via solo un paio di giorni. Voglio tornare il prima possibile". Odio lasciare il mio branco, ma so che sarà in buone mani.
Lucas annuisce ed esce dall'ufficio, lasciandomi a vagare nell'oscurità dei miei pensieri.
Poche ore dopo, siamo in viaggio.
"Alfa", esordisce Jay, "quali sono esattamente i tuoi piani per quando arriveremo?"
"Diremo che vogliamo una parte della loro terra. Ho sentito che hanno avuto problemi con dei lupi solitari che si sono avvicinati troppo al territorio del loro branco, quindi offriremo loro protezione in cambio", rispondo con disinvoltura.
"E se rifiutano la tua proposta?"
"Allora prenderemo il loro territorio con la forza". Jay, Toby e Damon si scambiano un'occhiata ma non dicono nulla.
Farò qualsiasi cosa per il mio branco per assicurarmi che venga assistito. Abbiamo bisogno di più terra e il Branco di Northridge ne ha in abbondanza.
Il loro numero di lupi è solo una frazione del nostro, eppure il loro territorio si estende su diversi Stati.
Sicuramente scambiare la protezione con terre di cui non hanno nemmeno bisogno sarebbe un grande vantaggio per loro.
Viaggiamo in silenzio per le ore successive, mentre la fitta vegetazione si trasforma gradualmente in sempreverdi coperti di neve.
Il mio lupo diventa sempre più irrequieto man mano che ci avviciniamo alla nostra destinazione, ma presumo che il motivo sia la crescente distanza tra noi e il nostro branco.
Finalmente si intravede il cartello di uscita e Toby prende la parola. "Avrei proprio bisogno di bere qualcosa dopo essere stato chiuso così a lungo in questa macchina". Damon concorda prontamente.
Il nostro arrivo è previsto solo per domani, quindi ho pensato di prendere un hotel in città per la notte e di incontrare il Branco di Northridge domattina.
Mi fermo in un piccolo bar alla periferia della città ed entro nel parcheggio. "Forza, beviamo qualcosa prima di andare in albergo".
Damon esce per primo e si stiracchia, seguito da Toby e Jay. "Spero che qui troveremo qualche donna carina", esclama Toby, allargando le braccia sopra la testa.
"Come se tu sapessi cosa farci", lo prende in giro Damon sottovoce.
Toby lo colpisce alla nuca ed entrambi continuano a bisticciare e a ridere. I due fratelli scherzano e litigano sempre come bambini.
A volte mi chiedo come sarebbe stato avere dei fratelli, ma cestino subito l'idea.
Ho avuto già abbastanza difficoltà a cercare di proteggere mia madre crescendo.
Per qualche motivo, l'irrequietezza del mio lupo si trasforma in una strana eccitazione mentre ci dirigiamo verso il bar. Poi, non appena entriamo, un profumo di orchidee e more filtra nei miei sensi.