Il re licantropo cieco e la sua regina - Copertina

Il re licantropo cieco e la sua regina

K. L. Harr

Capitolo 2

LIANA

Mi fisso nello specchio a figura intera e sospiro.

Il vestito fa ben poco per nascondere la mia pancia. Per quanto mi sforzi, sono ancora la lupa più grande del mio branco. Non sono obesa o altro, è solo che... ho una taglia in più. La triste verità è che, se non fossi la figlia dell'alfa, probabilmente nessuno in questo branco mi rivolgerebbe la parola.

La mia forma fisica l'ho ereditata da mio padre. Lui è piuttosto robusto, ma su un uomo quei chili in più danno un'impressione di forza e imponenza. Sarà anche grosso, ma è comunque forte, con una muscolatura profonda e stratificata sotto la sua mole.

"Sei pronta?" ~La voce di mio padre parla nella mia mente.

Mi liscio i lunghi capelli corvini che mi cadono sulla schiena e aggiungo un po' di mascara alle ciglia, scure e folte, che incorniciano i miei occhi verdi. I miei due più grandi punti di forza, beh, insieme al sedere e alle tette. Chi non li apprezza?

Chi voglio prendere in giro? I capelli e le ciglia sono le uniche cose belle che ho.

"Sì", ~rispondo prima che mio padre venga a cercarmi. ~"Devo proprio venire?"~ ~Chiedo per l'ennesima volta.

"Sì, Liana, lo sai che, a meno che tu non sia in punto di morte, sei tenuta a partecipare. Come tutti i branchi e le loro famiglie".

"Se solo avessi saputo di questa scappatoia prima..."

"No! Ora muoviti o faremo tardi".

Alzo gli occhi al cielo al suo comando perentorio, ma faccio come mi dice, scendendo con cautela le scale con i miei tacchi pericolosamente alti. Faccio sempre quello che mi chiede papà. In questo modo le cose sono più facili.

Mio padre è in piedi in fondo alle scale con Zeke al suo fianco e io sorrido tra me e me come una scolaretta. Zeke si è fatto vedere spesso, negli ultimi tempi. Da quando ci siamo incontrati durante l'ultima luna piena, non fa altro che starmi intorno. So che non siamo compagni, ma non posso negare che ricevere un po' di attenzioni sia una bella sensazione. Non è che ne abbia molte...

"Sei bellissima", dice mio padre e io mi costringo a sorridere, sentendo gli occhi di Zeke soffermarsi sul mio petto pieno e rigonfio. "Sei pronta?"

Non rispondo, lo supero e mi dirigo verso la limousine.

***

Mentre ci avviciniamo al palazzo mi viene la nausea. C'è davvero tanta gente e io odio le folle.

Sono diventata maggiorenne da poco, quindi ora che ho i requisiti per essere accoppiata, è proprio quello che mio padre intende fare. Vuole che il lupo più forte mi prenda. Lo dice con parole più gentili, ma in fondo è proprio questo il punto. Mio padre può sembrare gentile e premuroso, ma ottiene sempre ciò che vuole. Non si diventa uno degli alfa più potenti del territorio senza essere un po' spietato.

Questi balli sono i posti migliori per incontrare il tipo di maschio che mio padre vuole per me e già temo quanti lupi mi verranno presentati stasera.

"Andiamo, tesoro", dice mio padre, tendendomi la mano per aiutarmi a scendere dalla limousine. Faccio un respiro profondo e lo seguo nel palazzo.

Veniamo subito fatti accomodare con il nostro branco su un lato della sala, in attesa dell'arrivo del re. Chi arriva in ritardo al proprio ballo?

"L'hai mai incontrato?" La mia amica Ariel si avvicina e io le sorrido.

"Chi?" Dico, alzando gli occhi al cielo, ma continuo a sorridere.

"Il re, ovviamente! Ho sentito dire che è bellissimo, ma completamente irraggiungibile".

"Ovviamente no, non l'ho mai incontrato. È il mio primo anno, qui". Mio padre partecipa di tanto in tanto a riunioni a palazzo con il beta del re, ma io non sono mai stata invitata.

"Chissà se riuscirò a conquistare il suo cuore", dice con un battito di ciglia, e io ridacchio. Tuttavia, se c'è una persona che ha una possibilità, quella è Ariel. Ha quella struttura snella e atletica per cui i maschi impazziscono: ventre piatto, braccia e gambe lunghe e sottili, e bellissimi capelli ramati che sono naturalmente ricci e pieni. Ha anche il viso più bello che abbia mai visto, dai lineamenti delicati e morbidi, e occhi marroni dolcissimi. È splendida, nemmeno io posso negarlo.

Mi irrigidisco quando un braccio mi cinge la vita da dietro, ma mi rilasso subito quando il dolce profumo di Zeke mi colpisce, calmando i miei nervi. Mi avvicino un po' alla presa di lui.

"Se c'è qualcuno che può farcela, sei tu, Ariel", dico, cercando di ignorare la presenza di Zeke. Lei mi dà una piccola spinta sulla spalla e si scompiglia i capelli, proprio mentre le porte si aprono e l'immensa stanza si fa silenziosa.

"Oh Dea..." sussurra Ariel accanto a me, mentre la creatura più imponente che abbia mai visto entra nella sala, dominandola con la sua stazza.

Fa sembrare dei nani alcuni dei lupi più grandi che abbia mai visto.

I suoi capelli neri e ondulati sono perfettamente acconciati, e il suo corpo è incredibilmente massiccio, con strati di muscoli talmente scolpiti che il completo elegante che indossa a stento riesce a contenerli. Per la sua stazza, è sorprendentemente aggraziato, e quasi scivola fra i tavoli fino al suo trono.

"Wow..." Ariel quasi sbava e io le sorrido mentre lei spinge le tette più in alto per rivelare più carne. Scuotendo la testa, ritorno a concentrarmi sul re.

La sua voce risuona tra i branchi con una vibrazione profonda che mi arriva dritta al cuore e mi fa rabbrividire.

"Stai bene?" Mi chiede Ariel e io annuisco, anche se sento la mano di Zeke stringermi la vita un po' più forte, avendo percepito la mia reazione. Mi guarda in modo strano. L'aria è troppo calda e densa, qui dentro, ma tutti i miei peli si rizzano.

***

La cena ha inizio e il cibo è delizioso. Con tutti questi occhi puntati, sto più attenta del solito a ciò che mangio. Mio padre, invece, non ci pensa molto e si abbuffa.

Ariel trascorre la maggior parte del pasto con lo sguardo rivolto al re e, sebbene lui guardi verso di noi, la sua espressione non cambia affatto, nemmeno quando incrocia lo sguardo con qualcuno. È strano, ma forse c'era da aspettarselo, considerando il suo status.

Mio padre mi ha già presentato diversi "pretendenti". Sì, alcuni sono incredibilmente attraenti, ma nonostante assecondino gli sforzi di mio padre, vedo chiaramente che nessuno di loro ha un vero interesse per me. La loro indifferenza è nascosta dietro una finta cortesia, ma è comunque evidente. L'unico motivo per cui qualcuno mi vorrebbe è per diventare alfa. È piuttosto patetico, in realtà.

"È il nostro turno".

Guardo mio padre e aggrotto la fronte.

"Scusa, per cosa?"

"Dobbiamo incontrare il re. Devi essere presentata. È il protocollo".

"No, non devo!" Dico, in preda al panico, guardandomi intorno alla ricerca di una via di fuga. Lui mi fissa con aria severa, ma io mi alzo in fretta, prima che qualcuno possa fermarmi, e mi dirigo verso i bagni.

Al sicuro all'interno, mi rilasso contro le piastrelle fredde e tiro un sospiro di sollievo. Non mi faranno sfilare come un maiale da fiera. Assolutamente no, cazzo.

Guardo lo specchio e mi passo una mano sul viso, distogliendo subito lo sguardo dal riflesso.

La porta si apre e io mi irrigidisco, poi mi rilasso quando vedo entrare Ariel.

"Oh, mia Dea!" Strilla e io la guardo confusa. "Dobbiamo andare!"

"Perché?" Faccio un sospiro per il suo atteggiamento selvaggiamente eccitato.

"Il re sta facendo uno schieramento! Tutte le femmine", dice, raggiante, e il mio stomaco si ribella.

"N… no", balbetto, ma Ariel mi interrompe.

"Liana, non abbiamo scelta. Andiamo!" Strilla e io alzo gli occhi al cielo, mentre lei esce dalla porta.

Vorrei controllare il mio vestito allo specchio, ma non riesco a sopportare l'idea di vedermi di nuovo. Non mancherei a nessuno, se scappassi adesso... ma so che Ariel ha ragione. Non c'è una vera via di fuga. Mio padre noterebbe la mia assenza e non tollererebbe che io danneggi la reputazione del nostro branco mancando a una cosa obbligatoria.

Mi chiedo a cosa diavolo serva davvero questo schieramento. Perché il re ha bisogno di ispezionare tutte le lupe single presenti al ballo?

C'è solo una ragione possibile, in realtà. Il re vuole scegliere una compagna di letto per la notte. Ho sentito le voci sul suo insaziabile appetito per le lupe. Le usa e le getta via, come giocattoli scartati.

Grazie alla Dea, non corro il rischio di essere scelta.

Sospiro, mi avvicino alla porta e afferro la maniglia, ma prima che possa aprirla, la porta si spalanca con forza. Scatto indietro quando Zeke entra e chiude la porta dietro di sé, appoggiandosi a essa. Allungando la mano in avanti, mi afferra il polso e mi strattona contro il suo corpo duro. Sussulto, ma poi la sua mano scivola tra i miei capelli, e in un attimo la sua bocca è sulla mia, affamata e possessiva.

Per un momento mi lascio andare, ricambiando il bacio con un gemito sommesso. Zeke non è affatto un pessimo baciatore, e la mia lupa è vicina alla superficie, pazza per averne di più.

"Hai un sapore fottutamente buono", borbotta, tra un respiro e l'altro. Fino a quel momento, ero completamente persa nei bisogni del mio corpo, ma in qualche modo torno alla realtà e mi allontano da lui.

"Zeke... smettila", dico ansimando, e lui geme rassegnato. Rapidamente, scivolo verso lo specchio e controllo che il mio trucco non si sia sbavato.

"Sei ancora bellissima", sussurra, e io sorrido tra me e me, sapendo che non può vedermi. Almeno un uomo sembra apprezzarmi.

"Devo andare", dico, e lui annuisce, infilandosi le mani in tasca.

"Lo schieramento del re", pronuncia con disgusto, e io sospiro, tornando verso di lui e appoggiandogli una mano sul petto.

"Non hai nulla di cui preoccuparti", dico con un sorrisetto. "Nessun re ~vorrebbe ~me~".

Lui aggrotta la fronte, solleva le mani e prende il mio viso, stampandomi un dolce bacio sulle labbra. "Qualsiasi uomo sarebbe fortunato ad averti ~... ~anche ~un re", sussurra, e nella sua voce c'è una punta di dolore. Poi sospira profondamente e mi lascia andare.

Il mio stomaco si agita, le sue parole non fanno nulla per placare la mia ansia.

Devi respirare profondamente, Liana. Andrà tutto bene.

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