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Cover image for Due anni dopo Libro 2 - Persi e ritrovati

Due anni dopo Libro 2 - Persi e ritrovati

Capitolo 2

EMMA

Dopo una mattinata trascorsa in riunione con la mia famiglia e i capi del branco, feci ritorno al campo di addestramento.

«Capitano!»

Mi voltai e vidi il mio amico Anthony che correva verso di me. «Com'è andata la riunione?» chiese, affiancandomi mentre scendevamo la collina.

«Come ci si aspettava. Stasera comunicheremo i nuovi turni di pattuglia e da ora ci alleneremo due volte al giorno.»

Anthony gemette. «Che seccatura...»

Alzai le spalle. «A me piace allenarmi due volte al giorno.»

«Perché sei fuori di testa», rise, dandomi una spinta sulla spalla.

«Attento, o ti farò addestrare i marmocchi di sette anni.»

Anthony fece una smorfia. «La supplico, grande capo alfa. Non mi faccia questo...»

Lo spinsi e scoppiai a ridere. «Così va meglio.»

Ci ricomponemmo mentre passavamo accanto ad alcuni guerrieri. «Parteciperai alle pattuglie allora?»

«Sì», annuii. «Mio padre e il Beta pensano sia una buona idea. Probabilmente farò metà di una pattuglia mattutina e serale, così posso essere disponibile in caso di necessità.»

Anthony annuì. «E i tuoi fratelli? Ci daranno una mano?»

Alzai gli occhi al cielo. «Non capisco perché ce l'hai tanto con loro.»

«Perché io devo allenarmi due volte al giorno, mentre gli alfa se la spassano», scrollò le spalle.

«Si stanno preparando per diventare alfa!» esclamai.

«Va bene, Kyle deve allenarsi. Ma Connor?»

«Kyle ha deciso che, dato che il Beta Jonas non ha figli, Connor sarà il suo Beta.»

Anthony indietreggiò sorpreso. «Un alfa come Beta?»

«Proprio così», risi. «Ci credi? Il nostro branco avrà alfa come leader. È una cosa fuori dal comune.»

«Non creerà problemi?»

«No.» Mi voltai verso Anthony accigliata. «Connor e Kyle sono molto uniti. Non permetterebbero mai che il lavoro rovinasse il loro rapporto. Se dovesse succedere, Connor se ne andrebbe prima di mettersi contro Kyle. Ma non accadrà.»

«Quindi... lavoreranno con noi o no?»

Lanciai ad Anthony uno sguardo serio. «No, non si uniranno a noi nelle pattuglie. A meno che l'alfa non lo ordini.»

Anthony borbottò sottovoce.

Proprio mentre arrivavamo al campo di addestramento, Connor scese di corsa dalla collina.

«Emma!» mi chiamò.

«Ehi», sorrisi.

«Papà ha detto che parte del mio addestramento da Beta deve includere la conoscenza delle nostre pattuglie e dei programmi di allenamento. Quindi sono tutto tuo per la settimana.»

«E Kyle?»

«Papà gli ha dato qualcos'altro da fare. Ha pensato che sarebbe stato più facile darti solo uno di noi alla volta. Qualcosa sul preservare la salute mentale di sua figlia.»

Risi. «Ricordami di ringraziarlo dopo.»

«Mhm», mormorò Connor mettendomi un braccio intorno alle spalle. «Ringrazia il cielo che tocchi prima a me. Avrai Kyle tra qualche settimana.»

Scossi la testa mentre spostavo il suo braccio dalle mie spalle. «Ha deciso di farlo adesso? Quando siamo praticamente in guerra?»

«Non c'è momento migliore di ora, immagino», scrollò le spalle. «Conosci papà. Vuole sempre insegnare qualcosa.»

Sorrisi maliziosa. «Probabilmente lo stavi facendo impazzire e questo è il suo modo di metterti in riga.»

Connor rise di gusto, gettando indietro la testa. «Probabile.»

«C'è altro che l'alfa vuole che faccia?» borbottai.

Mi rivolse un sorriso furbetto. «Mamma ha detto che quando hai finito devi andare a provarti il vestito.»

«Per cosa?!» gemetti.

«La grande festa del branco che mamma sta organizzando questo fine settimana, ricordi?»

«Uffa...» mi appoggiai a mio fratello. «Odio queste cose.»

«Io le adoro», fece un gran sorriso.

«Perché sei un cascamorto», risi.

Finse di essere offeso. «Ehi! Non sono un cascamorto! Sono un dongiovanni. Mettitelo bene in testa.»

Tra i miei due fratelli maggiori, Connor era più spensierato e allegro, mentre Kyle era più serio.

Si potrebbe pensare che fosse perché Kyle sarebbe stato il prossimo alfa, ma erano sempre stati così, fin da piccoli.

«Comunque», risi, «faresti meglio a stare attento. Una di queste feste potrebbe farti incontrare la tua compagna.»

Connor sospirò. «Magari. Giuro che semplicemente non ce l'ho una compagna.»

«Sono sciocchezze. Tutti abbiamo un compagno.»

«Lo dice la ragazza che ha compiuto diciotto anni solo una settimana fa. Hai appena iniziato a cercare; non sei ancora diventata triste e amareggiata come il resto di noi.»

«Oh smettila, la troverai presto. Siamo onesti, è per questo che mamma continua a organizzare queste grandi feste.»

«È vero», rise.

«Bene, apprendista Connor. Vai in fila.» Indicai il campo e risi mentre Connor mi scompigliava i capelli correndo via.

«Molto professionale», mormorò il mio secondo dal lato del campo.

«Zitto, Anthony.»


Stavo iniziando a pentirmi di aver permesso a mio fratello di unirsi a me nella pattuglia. Camminavo al suo fianco, la mia lupa scuoteva la polvere dal pelo fulvo mentre attraversavamo gli alberi vicino al confine.

»È sempre così... noioso?» disse attraverso il collegamento mentale.
»Sai che è un bene quando passi un intero turno di pattuglia annoiato, vero?» risposi. »E stiamo facendo solo mezzo turno. Smettila di lamentarti.»
Il lupo di Connor sbadigliò. »E tu vuoi fare questo per il resto della tua vita?»
»Preferiresti stare seduto nella casa del branco tutto il giorno? Io posso stare all'aria aperta e trasformarmi quando voglio!»
»Hai ragione», rise Connor.
»Inoltre, cos'altro potrei fare? Voglio aiutare la nostra gente. Faccio parte di questa famiglia anch'io. Dovrei poter dare una mano anch'io», dissi piano.
»Tu aiuti.»
»Per me è diverso e lo sai.»
»Non sapevo ti sentissi così...»

La mia lupa si voltò verso il lupo grigio scuro di Connor e lo spinse delicatamente.

»Non vi odio, Connor. Solo... a volte mi sento come se, essendo la terza figlia di un alfa, non avessi uno scopo. Essere una guerriera mi dà quello scopo.»
»Capisco. Non so cosa avrei fatto se Kyle non avesse deciso di farmi diventare il suo Beta», rispose Connor. »Inoltre, sei una guerriera migliore di tutti noi. Persino di papà. Solo non dirgli che l'ho detto.»
Risi felice. »Il tuo segreto è al sicuro con me.»
»Allora... quanto manca? Ho una fame da lupi.»
La mia lupa brontolò in risposta. »Cosa, sei un cucciolo?»

Mi rivolse un'espressione da cane bastonato.

»Altre due ore. Faremo ancora qualche giro.»

Risi mentre il lupo di Connor borbottava e si faceva strada tra i cespugli.


Li sentii prima di vederli. I peli sulla nuca si rizzarono, percependo il pericolo mentre attraversava il confine.

»Connor!» chiamai, la mia lupa ululò nella notte per avvertire il branco mentre sei lupi correvano tra gli alberi. Connor mi stava accanto, pronto a combattere.
»È colpa tua che hai detto che ti annoiavi! Hai attirato la sfiga, idiota!» gridai, facendo ridere forte Connor mentre si lanciava nella lotta.

La mia lupa balzò in avanti, i nostri anni di addestramento funzionavano automaticamente. La mia lupa, Aria, combatteva coraggiosamente, attaccando i nemici con precisione. Osservavo Connor con la coda dell'occhio mentre lottavamo. Sapevo che era un alfa ed era più grande e forte della maggior parte, ma ero comunque in ansia per lui, specialmente dopo aver perso il nonno così di recente.

Mi spinsi avanti, Aria si faceva strada tra un lupo e l'altro. Era quasi troppo facile.

Mi voltai quando sentii un guaito dietro di me, gelando di paura vedendo Connor tra le fauci di un enorme lupo nero.

»Connor!» urlai. Aria corse verso di lui, correndo più veloce che poteva. Il lupo lasciò cadere Connor a terra e ringhiò cupamente mentre ci schiantavamo contro di lui.

Aria digrignò i denti, camminando sulla difensiva davanti a Connor.

»Connor? Connor, rispondimi!» chiamai attraverso il collegamento mentale, pregando che fosse ancora vivo.

Che razza di guerriera sono, ora che due dei miei cari erano morti mentre guardavo?

Non posso passarci di nuovo.

Il lupo di Connor respirava pesantemente. »Sto bene, Emma. Sto bene...» Connor gemette attraverso il collegamento mentale. »Lasciami. Vai a chiedere aiuto.»
»L'aiuto sta arrivando», guaii, cercando di non piangere. Aria spinse il lupo di Connor col muso, volendo prendersi cura di suo fratello.

Scacciai le lacrime. Ero una guerriera! Serrai la mascella e guardai il nemico mentre si rialzava.

»Ti proteggerò, Connor. A costo della vita. Non perderò nessun altro», dissi con fermezza.
»No, Emma!» gridò lui.

Proprio mentre il lupo faceva un passo verso di noi, i nostri occhi si incontrarono.

E in quel momento, il mondo intero si fermò.

Compagno.

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