Kelsie Tate
Josie si svegliò di buon umore la mattina seguente. Si preparò in fretta, dando un'occhiata allo specchio per controllare lo stato dei suoi lunghi capelli castani e ricci. Li sistemò un po', sperando che fossero in ordine.
«Josie!»
Si voltò al richiamo di sua madre. Diede un'ultima occhiata allo specchio e fece un respiro profondo prima di scendere le scale.
Gideon era lì, a suo agio mentre chiacchierava con sua madre del bel tempo. Stavano dicendo che era insolitamente soleggiato e caldo per la stagione. Lui smise di parlare quando vide Josie.
«Sei pronta?» Le chiese con un sorriso.
«Prontissima!» Rispose raggiante, afferrando la borsa. Diede un bacio sulla guancia a sua madre per salutarla e seguì Gideon fuori.
«Allora», disse mentre si incamminavano verso la casa del branco, «cosa ti piacerebbe vedere?»
Lui alzò le spalle. «Tutto quello che c'è da vedere».
«Beh...» Disse lei, girando su se stessa con le braccia aperte, «eccolo qua, tutto quanto».
Lui rise di gusto, la sua risata calda riempì l'aria. «Grazie mille per il tour».
«Figurati». Gli fece l'occhiolino.
Lo guidò lungo il margine del bosco che circondava l'area principale del branco, camminando lentamente all'ombra degli alberi.
«Sei cresciuta qui?» Chiese lui, al suo fianco.
«Sì». Sorrise. «Tu sei il cugino di Julia, quindi immagino che anche tu sia cresciuto qui vicino, no?»
«In realtà no», disse con un sorrisetto. «Vengo da un branco sulla costa occidentale. Ho guidato per due giorni per arrivare qui».
«Wow». Josie lo guardò stupita. «Ti sei fatto un bel viaggetto, eh?»
«Beh, ne vale la pena per trovare la propria compagna, no?» Disse, infilando le mani in tasca.
«Immagino di sì». Annuì. «Mio fratello torna domani da una visita a un altro branco. Ha detto che mi porterà in un breve viaggio per conoscere altri branchi quando tornerà».
«Pensi che il tuo compagno possa essere lì? Tra quei branchi?» Chiese lui.
«Lo spero», rispose sorridendo.
Lui si fermò e la guardò negli occhi. «Spero che tu possa trovare il tuo compagno», disse con dolcezza.
Josie ricambiò lo sguardo, notando quanto sembrasse sincero. «Grazie. Spero che anche tu possa trovare la tua compagna».
Sorrise dolcemente prima di distogliere lo sguardo, rendendosi conto di averlo fissato troppo a lungo.
Non voleva affezionarsi troppo a lui quando il suo compagno era là fuori da qualche parte.
Si voltò e riprese a camminare, chiacchierando del più e del meno mentre giravano intorno al perimetro dell'area principale del branco.
Proprio mentre si avvicinavano di nuovo alla casa del branco, furono colti di sorpresa dal clacson di un'auto alle loro spalle. Entrambi si voltarono a guardare la macchina, osservandola passare e fermarsi davanti alla casa del branco.
Josie sorrise quando un uomo alto, dai capelli rossi e lentigginoso scese dall'auto con un ghigno, ridacchiando per averla spaventata. Corse ad abbracciare suo fratello prima di spingerlo indietro e dargli un pugno scherzoso allo stomaco.
«Sei proprio una peste!»
«Ahia», gemette lui, fingendosi ferito. «Faresti meglio a essere gentile o non ti porterò in viaggio con me».
Lei scosse la testa. «Non sono più sicura di voler venire con te».
«Bugiarda», disse lui, facendole l'occhiolino, prima di voltarsi verso l'uomo che si era avvicinato a loro.
«Oh», disse Josie un po' imbarazzata. «Eddie, questo è il mio amico Gideon».
«Piacere di conoscerti». Gideon sorrise, porgendo la mano a Eddie. «Josie mi stava facendo vedere i dintorni».
«Ah», disse suo fratello, stringendo la mano a Gideon e lanciando un'occhiata eloquente a Josie. «Lui è...»
«È il cugino di Julia, in realtà», lo interruppe. «È solo in visita».
«Ah!» Sospirò come se avesse capito. «Un altro appuntamento combinato?»
Sorrise vedendo l'imbarazzo di sua sorella.
«Già». Gideon scrollò le spalle, senza sembrare turbato. «Cosa ti ha portato via da qui?»
«Affari del branco», disse Eddie brevemente, non volendo condividere altro con qualcuno estraneo al loro branco.
«Capisco».
«Eddie sarà il prossimo beta quando Lucas diventerà l'alfa», disse Josie orgogliosamente.
«Oh, non sapevo che la vostra famiglia fosse...»
«Infatti non è così», lo interruppe Eddie, scuotendo la testa. «Il nostro attuale beta è ottimo ma non ha figli, quindi Lucas ha potuto scegliere il suo beta senza che nessuno lo contestasse. Quel matto ha scelto me».
Josie rise alle parole di suo fratello, tossendo quando lui le lanciò un'occhiata divertita.
«Capisco». Gideon annuì. «Congratulazioni».
«Grazie». Eddie sorrise, indicando la casa del branco. «Dovrei entrare. Devo parlare con l'alfa».
Josie sorrise mentre lui le stringeva affettuosamente le spalle.
«Tu e tuo fratello sembrate molto uniti», disse Gideon quando Eddie se ne fu andato.
«Sì, lo siamo». Sorrise. Le era mancato suo fratello.
«Bene», disse Gideon, guardando l'elegante orologio al suo polso, «credo sia meglio lasciarti andare. È stato bello vedere tutto. Grazie, Josie».
«Figurati», disse lei, sorridendo.
«Probabilmente tornerò in visita qualche volta, quindi... ci si vede in giro?»
«Magari la prossima volta che ti vedrò, avrai trovato la tua compagna», disse lei, cercando di incoraggiarlo.
«Forse». Sorrise.
***
«Ehi!» Esclamò Josie vedendo Gideon attraversare il campo e dirigersi verso di lei qualche giorno dopo. «Cosa ci fai qui fuori?»
«Ho appena finito di correre», disse lui, col fiatone. «Pensavo che fossi già partita», aggiunse con un sorriso, riprendendo fiato. Il suo corpo muscoloso e il suo torso nudo luccicavano di sudore nella luce del primo sole.
«Mio fratello è appena tornato, quindi ho pensato di concedergli qualche giorno da trascorrere con Hanna prima di farlo ripartire». Scrollò le spalle.
«È gentile da parte tua», disse lui, asciugandosi il viso con un asciugamano.
«Quindi, ti stai allenando con il nostro branco ora?» Chiese lei mentre camminavano verso una panchina.
«Devo pur mantenermi in forma in qualche modo». Le fece l'occhiolino.
E mamma mia, se è in forma, pensò tra sé. La sua lupa era d'accordo.
«Come...» Si interruppe inciampando su una pietra nell'erba.
Rimase sorpresa quando Gideon la afferrò, le sue mani forti strette intorno alla sua vita per impedirle di cadere. Lei si aggrappò alle sue braccia, sentendo i muscoli tesi muoversi sotto il suo tocco.
«Grazie», disse piano, guardando nei suoi occhi castani.
«Di nulla», rispose lui. Si raddrizzò e la lasciò andare. «Cosa stavi dicendo prima?»
«Io...» Balbettò, sentendo caldo tra loro. «Stavo per chiederti come ti stai trovando qui».
«Mi sto trovando molto bene». Sorrise. «Soprattutto da quando ho conosciuto te».
Il viso di Josie arrossì alle sue parole e abbassò lo sguardo sull'erba. «Oh, smettila».
«È la verità». Le fece l'occhiolino. Il suo sorriso era caldo.
Non poté fare a meno di ricambiare il sorriso. Decise che era ora di andare.
«È meglio che vada», disse. «Stavo giusto tornando a casa».
«Ok. Ciao, Josie».
«Ci si vede», disse piano prima di allontanarsi.
«Josie!»
Era quasi arrivata a casa quando lo sentì chiamare il suo nome. Si voltò e lo vide correre dietro di lei, col fiatone per la corsa.
«Gideon?» Chiese, un po' sorpresa.
Lui sorrise, prendendole la mano e portandola sul lato della casa.
«Ma che... Cosa stai facendo?» Chiese mentre la tirava tra gli alberi.
Si fermò e si girò, prendendole entrambe le mani nelle sue.
«Non sono sicuro se ti rivedrò, quindi volevo salutarti come si deve. Sono davvero felice di averti conosciuta».
«Uhm... grazie», rispose lei, non capendo bene cosa stesse succedendo. Prima che potesse rendersene conto, lui si chinò e le diede un dolce bacio sulla guancia.
«Gideon, io...» Balbettò, sorpresa dal suo gesto.
«Ciao». Sorrise e, veloce come l'aveva baciata, la lasciò lì in piedi, da sola tra gli alberi.