
Un colpo alla porta del mio ufficio mi distrae dalla pila di lavoro posata sulla scrivania. "Avanti", ordino. Entra il mio beta, Dimitri. "Come posso aiutarti?"
"Buongiorno Alfa, sono venuto a ricordarti che è il tuo turno di fare la ronda", dice.
"Ah, grazie, Dimitri", rispondo, alzandomi.
Mentre esco dalla casa del branco, mi collego mentalmente con le guardie per avvisarle che sto arrivando. Mi trasformo nel mio lupo, Aaron, e mi dirigo verso il confine del mio territorio.
Quando arrivo, i guerrieri della pattuglia precedente chinano la testa in segno di sottomissione verso il loro alfa e tornano di corsa alla casa del branco, dalle loro compagne.
Le altre guardie di questa pattuglia iniziano a presentarsi puntualmente. Per me non è un problema pattugliare il confine, perché amo proteggere il mio branco come se fosse una famiglia. Ma so che altri membri non sono così entusiasti di farlo.
È perché non vogliono stare lontani dalle loro compagne, malgrado vogliano proteggere il loro branco.
Ho dovuto accettare il fatto che non troverò mai la mia compagna.
La maggior parte dei lupi la trova a diciotto anni, io invece ne ho già ventiquattro e sono ancora senza.
Anche se il fatto che i membri del mio branco siano pieni di gioia dovrebbe essere sufficiente a rendermi felice, la gelosia sembra avere sempre il sopravvento sulla felicità. Aaron si lamenta, desiderando quella compagna che non avrà mai.
Scaccio questi pensieri, perché ho già passato notti infinite a commiserarmi. Mi collego mentalmente a tutti i guerrieri di guardia e dico loro che le due ore iniziano adesso.
Dopo trenta minuti, annuso un odore sconosciuto. Essendo un alfa, i miei sensi sono al massimo della loro potenza, quindi riesco a sentire gli odori anche da molto lontano.
Dato che il mio territorio è circondato per un quarto da terre canaglia, è abbastanza comune che profumi sconosciuti si trovino nelle vicinanze.
Tuttavia le canaglie di solito si accorgono di essere vicini al territorio di un altro branco e si voltano, mentre questo odore diventa sempre più forte.
Aaron si mette di guardia, assumendo metà del mio controllo per sicurezza, e inizia ad annusare la zona. Rileva un altro profumo. Un profumo così forte, così dolce, che mi fa praticamente sbavare.
Non avevo mai sentito un odore del genere in una canaglia. Aaron inizia a impazzire e a lamentarmisi nella testa e io cerco di calmarlo, senza successo. Prende il sopravvento e inizia a correre verso le canaglie.
Man mano che mi avvicino il profumo diventa sempre più forte e dolce. Cerco tra gli alberi e qualcosa cattura la mia attenzione a sinistra.
Una femmina bellissima, ma chiaramente ferita, che sta scappando per salvarsi da una canaglia bianca e arruffata. Quando entra nel mio territorio, la canaglia si ferma bruscamente e ringhia, infastidita.
Annusa la zona e poi muove la testa verso la mia direzione.
Sbuffa e si gira, rendendosi conto che se solo provasse a entrare nel mio territorio per la femmina, verrebbe ucciso.
La femmina - che ha un odore umano, ma con un sentore di lupo ancora persistente - corre nella mia direzione, anche se non credo che mi abbia ancora individuato.
Aaron mi ridà il controllo non appena la vediamo correre tra gli alberi, e quando mi raggiunge, la femmina si accascia a terra e mi guarda, esausta.
Mi fissa con i suoi occhi verdi mozzafiato e dice: "Alfa, aiutami", prima di svenire.
Aaron mi artiglia la testa e ripete in continuazione "COMPAGNA!" Lei è la mia compagna. Ho trovato la mia Luna.
È una cosa inaudita. Se non si incontra la propria compagna a diciotto anni, significa che molto probabilmente è morta.
Mi ci avvicino e inizio ad annusarla. Ha l'odore di più maschi addosso. Un ringhio mi esce dalla bocca e Aaron inizia a perdere il controllo: qualcuno ha toccato la nostra compagna!
Prima che Aaron prenda il sopravvento, faccio un rapido collegamento mentale con Dimitri per dirgli di raggiungermi con il medico del branco, Tom. Ma Dimitri non riesce a rispondermi in tempo, perché Aaron riprende il pieno controllo su di me.
Tutto ciò che posso fare adesso è stare seduto in fondo alla mia mente, a guardare quello che accade.
L'abbiamo trovata da poco, ma a causa del legame di coppia, siamo già estremamente protettivi nei suoi confronti: ci sembra di conoscerla da sempre e di non poter vivere senza di lei. Come se fosse la ragione per cui respiriamo ed esistiamo.
Capisco finalmente perché i compagni si comportano così.
Mentre l'odore di Dimitri e Tom ci riempie le narici, Aaron continua a mantenere un atteggiamento estremamente protettivo nei confronti della nostra donna, poi, dopo averli avvistati, gonfia di più il pelo, abbassa le orecchie ed espone i canini, ringhiando minacciosamente come per avvertirli di allontanarsi.
Aaron vede Dimitri e Tom come una minaccia per la sua compagna, e quindi il suo istinto di proteggerla prende il sopravvento.
Cerco di dirgli che sono qui per aiutarla, ma lui non mi ascolta e mi spinge ancora più in profondità nella mia mente.
Dimitri deve rendersi conto che non ho il controllo, visto che i miei occhi sono neri come la pece, quindi spinge leggermente Tom dietro di sé, nel caso in cui Aaron dia di matto.
"Alfa", usa questa parola per dimostrare che sa di essermi sottoposto. "Vogliamo solo aiutare la femmina", dice con gli occhi spalancati. Aaron ringhia mentre Dimitri si avvicina.
"Alfa, per favore", dice Tom, "sembra gravemente ferita".
Cerco di riprendere il controllo e ripeto ad Aaron che Tom e Dimitri vogliono solo aiutare la nostra compagna e non farle del male.
Non permetterò che le venga fatto del male. "Proteggi la nostra compagna", mi avverte Aaron, restituendomi il controllo.
"Sempre", rispondo.
Scuoto la testa e riprendo il controllo del mio corpo. Poi mi rivolgo a Dimitri mugolando, per fargli capire che adesso sono io a comandare.
Mi sposto da sopra la femmina e la osservo. Sembra così fragile, così danneggiata.
Mi tiro indietro e faccio un cenno a Dimitri per ringraziarlo di aver portato Tom con sé.
"Non sono sicuro di cosa le sia successo. Era inseguita da una canaglia e poi è svenuta quando mi ha visto. È la mia compagna", dico, mentre mi abbasso verso di lei e le sfioro i capelli castani, che le scendono dal viso fino a raggiungerle i fianchi magri.
"La tua compagna?" Mi chiede Dimitri.
Mi volto verso di lui e dico: "Non posso crederci nemmeno io".
Rivolgo la mia attenzione a Tom. "Puoi aiutare la mia compagna? So che è umana, ma puoi fare qualche esame? Non sembra nelle migliori condizioni", dico, concludendo la frase con un ringhio.
"Sì, certo, Alfa", risponde Tom. Con cautela, si avvicina a lei e si accovaccia. I suoi occhi osservano le sue ferite e poi si dirigono verso di me.
"Posso toccare la tua compagna, Alfa?" Mi chiede. Stringo i denti e mi maledico, ma glielo concedo con riluttanza.
Valuta le ferite con attenzione. Poi mi dice: "Ci sono parecchi danni. Ne saprò di più quando avrò fatto alcuni esami nel mio laboratorio. Ti dispiacerebbe portarla nel mio studio?"
"Certo", rispondo.
La prendo con cautela in braccio e la posiziono in modo che la testa sia in linea con il corpo, per non causarle ulteriori danni. "Seguitemi", dice Tom cominciando a camminare.
Una volta arrivati nello studio di Tom, la metto delicatamente su un letto d'ospedale e aspetto che lui prepari tutta l'attrezzatura necessaria, mentre Dimitri resta di guardia fuori dalla porta.
Dico a Tom di eseguire tutti i test possibili per assicurarsi che non ci siano danni interni al corpo della mia compagna.
Durante tutto il processo, mi siedo e le tengo la mano, accarezzandole delicatamente la guancia ogni volta che piagnucola o si spaventa.
"Avrò i risultati tra qualche ora, Alfa", dice Tom iniziando a lavarsi le mani. Rispondo ringraziandolo con un semplice cenno del capo. Tom lo prende come un segnale per andarsene.
Mi collego mentalmente con Dimitri per dirgli di occuparsi del branco per un po', mentre io penso alla mia compagna, e lui accetta volentieri e se ne va.
Mi siedo a guardarla, chiedendomi cosa le sia successo e desiderando di poterla liberare da tutto.
È ovvio che ne abbia passate tante, e il pensiero che qualcuno abbia fatto del male alla mia compagna fa affiorare nuovamente Aaron.
Lo trattengo rapidamente, perché devo essere qui per lei.
Un paio d'ore dopo Tom rientra. Non ho fatto altro che fissare la mia bellissima compagna e chiedermi dove sia stata negli ultimi sei anni della mia vita.
"Alfa", dice attirando la mia attenzione.
Quando mi giro verso di lui, continua: "I risultati non sono buoni. È estremamente malnutrita e disidratata. Le mancano molti nutrienti essenziali per sopravvivere.
"Nel suo sangue ho trovato il monkshood, noto anche come aconito, che colpisce sia gli umani che i lupi.
"Inoltre..." fa una pausa, "ho trovato segni di strappo sul rivestimento della vagina... che indicano una penetrazione forzata. C'erano parecchie lacerazioni, il che indica uno stupro multiplo".
Prende un respiro profondo e continua: "Inoltre, il suo corpo presenta numerose cicatrici da frusta, pugnalate e bruciature, che rivelano che è stata maltrattata per molto tempo.
"Per quanto riguarda la ferita aperta sul braccio, dovrebbe guarire abbastanza rapidamente con la crema che le ho applicato prima. La ferita alla testa potrebbe causare una perdita di memoria, che però alla fine dovrebbe tornare.
"La femmina è probabilmente svenuta a causa della stanchezza, e dovrebbe svegliarsi a momenti".
Quando sento tutto quello che la mia povera compagna ha dovuto sopportare nel corso degli anni, perdo la testa.
Mi alzo dalla sedia e tiro un pugno al muro più vicino, sperando di scaricare la rabbia, ma senza riuscirci.
Comincio a perdere il controllo, e Aaron sembra pronto ad attaccare la cosa che mi è più vicina. Mi si estendono i canini e gli artigli.
I ringhi mi escono dalla bocca e gli occhi mi diventano neri e cominciano a lampeggiare. Aaron sta venendo a galla, ed è certo che perderà la testa.
Guardo la mia compagna e mi ricordo che ora è al sicuro e che nessuno me la porterà via, e riprendo così il controllo. Poi mi rivolgo a Tom: "Cosa possiamo fare per aiutarla?"
Prima che Tom possa rispondere, il battito cardiaco della mia compagna accelera e i suoi occhi si aprono completamente terrorizzati...