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I Corvi della Nebbia

Capitolo 1: Saluti.

AURORA

Libro 1:Dal Rifiuto alla Salvezza

«Aurora, sei tornata.»

Mia madre mi accoglie con un abbraccio caloroso appena varco la soglia di casa.

«Bentornata tesoro. Non ci posso credere che sei stata via così tanto. Mi sei mancata da morire», dice, stringendomi forte.

Sono stata in giro per il mondo per quattro anni. Volevo farlo prima di trovare il mio compagno.

»Non raccontartela. Speravi di trovarlo là fuori, e lo speravo anch'io», commenta Adalind, la mia lupa, nella mia testa.

«Ciao mamma. Che bello essere di nuovo a casa». Ricambio l'abbraccio. «Anche tu mi sei mancata tanto. Dov'è papà?» chiedo quando mi lascia andare.

«È alla casa del branco con l'alfa Dwayne. Stanno organizzando le cerimonie di accoppiamento. Jacob ha trovato la sua compagna». Torna ai fornelli.

Sorrido. «Che bella notizia. Quando Jacob diventerà alfa, avrà già la sua compagna al fianco».

Mia madre mescola il cibo nella pentola, poi si gira verso di me. «Allora cara, com'è andato il tuo viaggio? Hai trovato il tuo compagno?»

Avevo detto ai miei che volevo cercare il mio compagno quando decisi di partire. Era l'unico modo per convincere mio padre a lasciarmi andare.

Adalind ridacchia. »Che frottola.»
Alzo gli occhi al cielo. »Adalind, ti voglio bene, ma per favore, dacci un taglio!»
»Non stai dicendo la verità!» canticchia nella mia testa.
»Non hai niente di meglio da fare che darmi fastidio?»
Adalind scuote la testa, tutta contenta. »No, ho tutto il giorno libero.»

«Allora, l'hai trovato?» insiste mia madre, piena di speranza.

«No, non l'ho trovato», rispondo, guardandola cucinare.

Annuisce.

«Va bene, non ti preoccupare. Succederà quando sarà il momento. Sai, tuo padre, l'alfa Dwayne e Jacob stanno andando all'incontro degli alfa. Se glielo chiedi, sono sicura che ti lascerà andare anche a te.

Dopotutto, sei la figlia del beta. Magari troverai il tuo compagno lì».

«Mamma, non credo di essere così fortunata da finire con un alfa!»

Sono tornata da pochi minuti e già mi sta spingendo a trovare il mio compagno.

Non è colpa sua. Suo padre, mio nonno, era molto rigido su queste cose. Le ha insegnato ad essere una brava e obbediente compagna. Per fortuna, ha incontrato mio padre, che le ha fatto vedere che c'è di più nella vita.

Mi avvicino a mia madre. «Vado alla casa del branco a salutare papà».

«Non gli piace essere disturbato quando è lì». Mi dà un bacio sulla guancia. «Ma visto che non ti vede da tanto, non credo che gli dispiacerà».


«Guarda chi si rivede!» Qualcuno grida mentre mi dirigo verso la casa del branco.

Mi volto per vedere chi è. «Jona, sei tu?» Jona è il secondogenito dell'alfa Dwayne.

»Che bel ragazzo!» esclama subito Adalind.
Scuoto la testa. »Adalind, non ricominciare.»

Jona mi sorride. «In carne e ossa». Mi squadra. «Quando sei tornata?»

«Poco fa. Sono venuta a vedere mio padre. Ci vediamo dopo?» Lo saluto con la mano mentre mi allontano.

Prima di entrare nell'ufficio dell'alfa, busso alla porta.

«Avanti!» La voce dell'alfa Dwayne mi invita ad entrare.

«Aurora, sei tornata! Che piacere vederti», mi saluta mio padre, alzandosi per darmi un rapido abbraccio.

«Ciao papà. È bello essere di nuovo qui».

«Bentornata, Aurora». L'alfa Dwayne alza lo sguardo dalle sue carte per salutarmi.

«Grazie, alfa. Le sono grata per avermi permesso di stare via così a lungo. Ho imparato molto viaggiando, ma purtroppo non ho trovato quello che cercavo».

Prima che partissi, l'alfa Dwayne aveva firmato un documento affinché gli altri branchi non mi considerassero una ribelle.

«Tua madre me l'ha detto. L'alfa Dwayne ha acconsentito a farti partecipare all'incontro degli alfa. Magari avrai più fortuna lì».

A volte penso che mia madre e mio padre ragionino allo stesso modo. »Beh, sono compagni», osserva Adalind.

Il fatto è che se il mio compagno è un alfa, dovrò lasciare i miei genitori e il mio branco per diventare la luna del suo branco.

»Sappiamo entrambe che non sarà facile, Aurora, ma io sarò sempre con te», mi rassicura Adalind.
»Anch'io, tesoro», rispondo.

Mentre raggiungo il fondo delle scale, sento un odore. Annuso l'aria, cercando di capire da dove provenga.

»Adalind, senti questo profumo?»
»Oh, sì. Dobbiamo scoprire da dove viene.» Sembra eccitata, come se volesse mettersi a correre.

Prima che possa fare un altro passo, sento qualcuno arrivare da dietro. Mi giro, il suo odore già tutto intorno a me.

»Compagno!» canta Adalind nella mia mente.

Si avvicina, le sue mani mi afferrano le braccia, tirandomi verso di lui. Abbassa la testa, annusando i miei capelli. I suoi occhi incontrano i miei, sembrano sereni. Lo guardo allo stesso modo.

Ma poi, il suo viso cambia drasticamente. Lascia andare le mie braccia bruscamente.

Adalind si preoccupa. Cosa sta succedendo? Perché ci guarda così?
Aspetta, sembra dispiaciuto? Anche se solo per un attimo?

«Io, Jacob Lenox...»

No!

«...futuro alfa del...»

Non farlo!

«...branco Moon River...»

Non così!

«...rifiuto te, Aurora Danvers...»

Ti prego, non finire quella frase!

«...come mia compagna e futura luna di questo branco».

Non riesco a muovermi. Sono scioccata dal suo rifiuto.

Non può essere vero.

L'unico suono che riesco a sentire è Adalind che piange. Il suo rifiuto l'ha ferita profondamente, ha ferito entrambe.

Tutto ciò che Adalind ha sempre desiderato era che il suo compagno la amasse.

Sento Jacob guardarmi un'ultima volta prima di andarsene. Non sembra importargli del dolore che ci ha appena causato.

Avevo sentito storie di altri branchi su compagni che rifiutavano i loro partner. Ma non avrei mai pensato che potesse succedere a noi.

Faccio un passo indietro finché la mia schiena non tocca il muro. Scivolo giù finché non mi siedo sul pavimento.

No! No! No!
Cosa ci succederà ora? Come possiamo andare avanti dopo questo?

Quando finalmente riesco a pensare di nuovo, vedo che Jacob se n'è già andato.

»Non gli importa nemmeno di noi. Xanatos, il suo lupo, non ha nemmeno provato a parlarmi quando l'ho cercato.» Adalind sembra distrutta.
»Non siamo abbastanza?» continua a chiedersi.
»Adalind, non voglio essere dura, ma dobbiamo alzarci. Dobbiamo andarcene prima che qualcuno ci trovi così. Per favore, amica mia, ho bisogno di te.» La supplico.

Sento Adalind raccogliere le forze, dandomi la spinta di cui ho bisogno per scappare. Non perdiamo tempo, correndo insieme verso la sicurezza del bosco.

Quando siamo abbastanza lontane, lascio che Adalind prenda il controllo. Entro nella sua mente mentre lei prende il sopravvento sul nostro corpo. Ulula, ancora e ancora, un grido straziante che esprime il nostro cuore spezzato condiviso.

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