Tredici mesi dopo aver avuto un'avventura di una notte con uno scapolo sexy, Cassandra viene licenziata. Decisa a crescere da sola il neonato, diventa receptionist in una banca di fama internazionale, solo per scoprire che il formidabile capo dell'azienda è proprio il padre di suo figlio. Emiliano, nel frattempo, si preoccupa solo del lavoro e di sua madre, ma quando incontra di nuovo Cassandra, anche lui non può negare la chimica. Decide di sposarla per il bene del figlio, a una condizione: nessuno dei due si innamorerà. Inizia così la loro tumultuosa relazione, ma cosa succederà? La loro passione si spegnerà... o se si trasformerà in qualcosa di più?
Età: 18+
CASSANDRA
Cassandra Miller esce dalla doccia quando sente i pianti del suo bambino di quattro mesi provenire dalla camera da letto. A luglio a Manhattan fa davvero caldo e lei presume che sia per questo che suo figlio non dorma molto durante il giorno. Di solito si calma dopo aver fatto un bagnetto fresco.
Almeno la lascia riposare per quasi tutta la notte, svegliandosi solo una volta per la solita poppata.
Cassandra esce di corsa dal bagno e in un attimo è accanto ad Alexander. Dopo averlo tolto delicatamente dalla culla, gli accarezza la piccola schiena muovendoci una mano su e giù, tranquillizzandolo finché non si placa.
Guardando il suo viso adorabile, Cassandra pensa che sia l'esserino più carino su cui abbia mai posato gli occhi. I suoi capelli neri, i suoi occhi scuri e penetranti, proprio come quelli del padre, e le sue sopracciglia e ciglia fosche l'hanno fatta sciogliere al primo sguardo.
Alex è stato concepito durante un'avventura di una notte, ma, nonostante abbia solo ventiquattro anni, Cassandra non ha rimpianti per averlo avuto.
La sua mente torna a quando ha incontrato lo sconosciuto, alto, scuro e affascinante che l'ha fatta innamorare. L'azienda per cui lavorava all'epoca aveva organizzato una festa in costume alla quale erano dovuti andare tutti, con indosso delle maschere. Eppure, con un solo sguardo, aveva percepito un'attrazione irresistibile tra lei ed Emilio Rodriguez.
Non aveva mai incontrato un uomo che le facesse scaldare il sangue e che le facesse battere il cuore nel petto così: era stato il primo e l'ultimo. E non si era mai imbattuta in qualcuno il cui tocco innocente o le cui carezze potessero mandarla fuori di testa com'era successo quella notte.
Cassandra sospira. Quando aveva scoperto di essere incinta, aveva cercato di trovare Emilio, ma apparentemente nessuno sapeva di chi stesse parlando. Anche le sue ricerche su Internet non avevano dato risultati, così alla fine si era arresa e aveva deciso di crescere il bambino da sola.
Alex era venuto al mondo nove mesi dopo e Cassandra non avrebbe potuto essere più felice. Tre mesi fa, però, la sua azienda ha dichiarato bancarotta e lei si è ritrovata senza lavoro. E da allora sta lottando per trovare una posizione come segretaria o receptionist.
Le cose adesso hanno cominciato a mettersi male. Per pagare le bollette della casa, Cassandra ha chiesto a una sua vecchia compagna d'università di prendere in affitto la camera da letto in più, ma ora la società per cui la sua coinquilina lavora si trasferisce a Seattle e, entro la fine del mese, se ne andrà, lasciandola da sola ad affrontare tutte le spese.
Si chiede come farà a gestire tutto senza un lavoro. E i suoi risparmi sono quasi finiti: ancora poche settimane e poi lei e Alex si ritroveranno in mezzo a una strada. Un pensiero che la terrorizza.
Alex non se lo merita. ~Cassandra è pronta a fare di tutto perché non accada~.~
Quando suo figlio si riaddormenta, lo mette a letto e si veste. Si raccoglie i lunghi capelli rossi in una treccia a lisca di pesce e se li posa su una spalla, perché Alex ha l'abitudine di tirarglieli quando sono sciolti. Poi, dopo aver finito, si dirige in cucina.
Mentre prepara il biberon pomeridiano per Alex, la sua coinquilina Gwen entra con un sorriso smagliante sul viso: è alta e snella e, al di sopra di quelle labbra sottili, ha occhi marroni e un naso piccolo e dritto, il tutto incorniciato da lunghi capelli castani.
Cassandra, invece, è alta appena un metro e mezzo. I tacchi alti aumentano un po' la sua statura, ma in generale è così bassa che la maggior parte delle persone pensa che sia troppo giovane per essere la madre di Alex. Inoltre è sempre stata formosa, essendo entrata in pubertà molto presto.
Cassandra è stata la prima della sua classe a sviluppare il seno, quindi ha ricevuto molte attenzioni indesiderate. Per questo motivo ha evitato gli incontri sociali durante gli anni scolastici, partecipandovi solo se si trattava di un progetto della scuola. E ha un carattere un po' solitario.
La crescita di Cassandra è stata difficile anche perché si è spostata continuamente da una casa famiglia all'altra. Non ha mai conosciuto i suoi genitori biologici e non ha mai cercato di trovarli. Ha sempre pensato che, se loro non la volevano, perché mai avrebbe dovuto andare a cercarli?
"Cos'è quel sorriso raggiante?" Chiede.
"Indovina chi andrà a fare un colloquio di lavoro venerdì prossimo?" Gwen sorride ancora di più quando Cassandra la guarda con aria interrogativa. "Tu, sciocca!"
Cosa? ~Nessuna delle aziende a cui ha fatto domanda le ha mai risposto.
"Com'è possibile?"
"Cass, promettimi che non ti arrabbierai per quello che sto per dirti".
Cassandra annuisce.
"Ho dato il tuo curriculum alla Rodriguez International. Conosci quella banca, vero? Hanno recentemente aperto un'altra filiale e stanno cercando una receptionist. Ho inviato loro di nascosto le tue credenziali e vogliono che tu vada a fare un colloquio. Spero che non ti dispiaccia".
Rodriguez. Cassandrasi irrigidisce, ma poi si dice che ci sono molti Rodriguez a Manhattan. Perché innervosirsi?
"No, Gwen, non mi dispiace affatto. Ho un disperato bisogno di questo lavoro! Grazie per esserti preoccupata per me".
"Le amiche servono a questo, no?"
"Dove si terrà il colloquio?"
"Midtown Manhattan. La loro sede centrale è a Times Square e tu dovrai essere lì alle sette. Puoi usare il mio portatile se vuoi saperne di più su di loro. Sono una banca piuttosto conosciuta".
"Mi fido di te, Gwen, e in questo momento accetterei qualunque cosa. Nessuno vorrebbe condividere l'appartamento con me e un bambino di quattro mesi".
"Tieni duro. Sono convinta che troverai qualcuno", la rassicura Gwen.
"Lo spero, altrimenti io e Alex dovremo trasferirci in un posto più piccolo".
I tre si sono trovati abbastanza a loro agio nel loro appartamento con due camere da letto, una piccola cucina, un soggiorno e un bagno. Cassandra apprezza anche il fatto che a Gwen piaccia molto Alex e che gli faccia persino da babysitter quando lei esce a cercare lavoro.
"Mi mancherai, Gwen".
"Mi mancherai anche tu, ma ti chiamerò tutte le volte che posso. Comunque, adesso sono ancora qui! Vuoi ordinare una pizza per festeggiare? Offro io".
"Ma non posso accettare", prova a dire Cassandra.
"Non te l'ho mica chiesto, Cass", dice Gwen al di sopra delle sue spalle mentre si dirige verso la sua stanza.
Proprio in quel momento, Cassandra sente Alex sul baby monitor che ha lasciato sul bancone della cucina. Recupera il biberon e lo porta in camera, poi si siede comodamente accanto a lui. Mentre Alex succhia avidamente con la sua piccola bocca che fa un sacco di rumore, Gwen la raggiunge di nuovo.
"Brian viene con te?" Le chiede Cassandra. Brian è il fidanzato di Gwen da cinque anni.
"Sì. Mi raggiungerà a Seattle dopo aver sistemato alcune cose qui". Gwen tocca i capelli di Alex. "È così carino, Cass. Hai avuto fortuna con suo padre?"
"No, ma sto cominciando a pensare di essere alla ricerca di qualcuno che abbia già una moglie".
"Cassie..."
"Ci ho pensato a lungo, Gwen: e se riuscissi a trovarlo e lui avesse già dei figli e vivesse una vita felice? Chi sono io per rovinare tutto? È stata una notte di divertimento, niente di più. Il preservativo si è rotto per sbaglio e quando ce ne siamo accorti era troppo tardi. Avrebbe potuto contattarmi, ma non l'ha fatto. L'ho preso come un segno che non volesse essere riconosciuto".
"Quindi lo crescerai da sola? Sarà difficile, Cass…"
"Sì, lo so. Ma devo provarci, invece di fare come hanno fatto i miei genitori. Alex non avrà un padre, quindi spetta a me dargli la vita che io non ho mai avuto".
"Sei molto forte e coraggiosa, Cass. La maggior parte delle donne della tua età si sarebbe arresa molto tempo fa".
Cassandra solleva delicatamente Alex per fargli fare il ruttino. "Tutto ciò che faccio è per il mio Alexander". Gli strofina la schiena finché lui non si libera.
Un'ora dopo arriva la pizza e Cassandra si gusta le sue fette. Non le capita tutti i giorni di mangiare del cibo da asporto: con l'arrivo di Alex, e soprattutto con il suo licenziamento, è rimasta al verde. Non ricorda quando è stata l'ultima volta che ha comprato qualcosa di bello per sé.
A notte fonda, mentre giace nel suo letto senza riuscire a dormire, i pensieri di Cassandra tornano al padre di Alex. Dov'è? E chi è veramente? Esiste davvero o si è fatto passare per qualcun altro?
Cassandra non è orgogliosa del modo in cui è stato concepito suo figlio e non è sicura di cosa gli dirà il giorno in cui le chiederà di suo padre, ma per ora gli occhi penetranti e la voce sexy e maschile di Emilio, con un accenno di accento straniero, tormentano i suoi sogni.