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L'ombra del drago

Capitolo 1

SILVER

Ricordo il nostro primo incontro. Lo stavo osservando, il mio sguardo era attratto dalla luce che brillava nelle linee della sua guancia sinistra.

La pelle era schiusa e incrinata a causa della sua incapacità di rimanere umano per troppo tempo.

La luminescenza proveniva dal fuoco rotto, che brilla sotto un drago che ha partecipato a troppe battaglie e troppi combattimenti.

Un drago che ha perso troppo.

Le due ragazze che erano con me non si interessavano a nessuno dei viaggiatori presenti.

Summer ed Elena non sapevano chi fosse, e lo guardavano semplicemente sedute al bar della locanda comune, ma io avevo sentito le leggende.

Storm, dell'Orda Perduta. Un racconto su un'orda di draghi un tempo consumata da estrema sete di sangue e passione oltre i limiti accettabili.

Il sesso era stato così violento che bruciare i compagni era una pratica comune... E dopo tutto quello che avevano sostenuto... Alla fine, solo un drago ne era uscito vivo.

Storm. Un drago afflitto dall'identificazione del fuoco, che brillava permanentemente attraverso le fessure della sua guancia sinistra.

Inoltre era famoso per i suoi capelli d'argento bruciato che rispecchiavano il colore delle sue squame a forma di nuvola di tuono. Da qui il suo altro soprannome leggendario di Ombra nel Cielo, invisibile all'occhio mortale.

Ed era qui, a bere vino.

Mentre camminavo verso le scale che portavano alla stanza che avrei condiviso con le mie due amiche, lui ingoiò la sua brocca di liquido rosso sangue in pochi sorsi senza sforzo.

Si alzò per girarsi e lasciare il bar, mentre nessuno gli prestava attenzione. Solo i draghi avrebbero notato la magia che usciva dalla sua pelle; per chiunque altro, era mascherato come un qualsiasi viaggiatore.

Ma non per me.

Sono un drago, uno d'argento come lui.

Sono nata con l'abilità di persuadere gli altri con la mia magia del cuore, il fuoco del drago basato sul sentimento.

Non era qualcosa che usavo per il male, in quanto mi dava un travolgente senso di empatia per tutti gli esseri viventi.

Potevo dire che questo personaggio mitico degli incubi dei bambini che non dovrebbe esistere trasudava il contrario: magia del cuore contaminata e insanguinata.

Ferite mentali aperte, non ancora guarite, ma abbracciate.

Ricordo come si girò per andarsene e si fermò, beccandomi a fissarlo mentre le mie due amiche continuavano a salire le scale e io ero ancora bloccata sul gradino più basso.

Passarono tre secondi scioccanti mentre i suoi occhi dorati mi guardavano.

Un brivido freddo attraversò la mia anima, come se avessi conosciuto la morte... O qualcosa di altrettanto potente.

Inclinò la testa.

E poi se ne andò.

E io rimasi senza fiato.

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