
Non avrei mai immaginato di ritrovarmi a limonare con Tanner Hart.
Per di più su una pista di pattinaggio.
Eppure eravamo lì… Le sue mani ruvide mi passavano in rassegna da capo a piedi e io mi crogiolavo nella sua presa. Era quasi come se ci stessimo fondendo, le nostre membra aggrovigliate in una confusione eccitata.
Le sue labbra erano calde contro le mie e io mi persi nel momento, dimenticando chi fossimo.
Sentii il suo respiro accelerato e le mani stringere la morsa sui miei fianchi. Mi sembrava che avesse un desiderio insaziabile di me, come se volesse consumarmi.
Indossavo un body da pattinaggio artistico attillato e una gonna corta che lasciava poco all'immaginazione e sapevo per certo che lui si stesse godendo la vista.
Non cercava nemmeno di nasconderlo.
A me non dispiaceva. Anzi, mi stavo godendo quelle attenzioni tanto quanto lui.
Gli infilai la mano sotto la camicia e gli tracciai i lineamenti degli addominali scolpiti con le dita.
C'era qualcosa di eccitante nello stare con qualcuno come lui, qualcuno di grezzo e rude, mentre io ero delicata e aggraziata.
Il detto diceva che gli opposti si attraggono...
Mentre ci baciavamo, mi avvicinai e gli passai le dita tra i capelli, tirandogli i riccioli. Lui si staccò per un attimo e mi mostrò un ghigno prima di attirarmi a sé in modo ancora più aggressivo.
Mi morse un labbro delicatamente, dopodiché mi infilò la lingua in bocca e cominciò a stuzzicarmi.
Mi chiesi che sensazione avrei provato a sentire quella lingua in altre parti del corpo. La testa prese a girarmi al solo pensiero.
Lo strinsi con le cosce.
Poi lo sentii indurirsi tra le gambe. Tanner gemette, combattendo chiaramente l'impulso di strapparmi i vestiti di dosso.
Una parte di me desiderava che lo facesse.
All'improvviso, cedette.
Quando mi strappò il body a metà, scoprendomi i seni, sussultai presa alla sprovvista.
“E se qualcuno ci vedesse?” Lo fermai, ricordandomi improvvisamente di dove eravamo.
A malincuore, cercai di coprirmi.
“Allora lascia che vedano”, replicò lui, poi mi baciò il collo, scostando le braccia per potermi guardare meglio.
Le sue mani si posarono delicatamente sui miei seni e con il pollice mi strofinò i capezzoli fino a farli diventare duri.
Si soffermò per un attimo con le labbra sulla clavicola, poi scese fino ai capezzoli.
Fece scorrere la lingua su di essi.
Era una sensazione incredibile.
Il calore della sua lingua mi fece rabbrividire.
Il mio corpo formicolava di piacere mentre lui succhiava prima un capezzolo e poi l'altro.
Spostò lo sguardo tra le mie gambe. Se avesse scostato ancora un po’ il body, sarei stata tutta sua.
Non avevamo un posto dove nasconderci.
Tanner alzò gli occhi e aspettò il mio via libera per immergersi dentro di me.
A essere davvero onesta con me stessa…
Lo desideravo da morire.