
Quando Julia si svegliò la mattina seguente, Alexander era di nuovo sparito.
Si fece una doccia e, mentre stava riflettendo sul da farsi, squillò il cellulare: era Blake. Almeno avrebbe avuto qualcuno con cui chiacchierare.
Julia trascorse la giornata rilassandosi e scambiando messaggi con Blake per conoscerla meglio.
Fu la giornata migliore dal giorno del matrimonio. Prima delle nozze, adorava andare al lavoro ogni giorno. Era brava nel suo mestiere e la faceva sentire utile, ma ormai non aveva più un ruolo, nel suo nuovo matrimonio, e nemmeno nell'azienda di Alexander.
Senza pensarci troppo, Julia mandò un messaggio a Blake per chiederle di uscire insieme una di quelle sere.
La sera seguente, Julia indossò un vestitino corto e dei tacchi alti. Lasciò i capelli sciolti, si truccò e mise anche del profumo. Non ricordava l'ultima volta che era stata così entusiasta di uscire.
Blake arrivò e Julia corse fuori per incontrarla. Andarono in discoteca e, appena entrate, si diressero al bancone del bar per bere qualcosa.
«Alla libertà ritrovata!» Esclamò Julia.
«A noi!» Rispose Blake mentre innalzavano i bicchieri e bevevano.
Andarono in pista e iniziarono a ballare. In un attimo furono circondate da uomini attraenti.
Julia si avvicinò a un ragazzo. Lui le mise le mani sui fianchi e a lei piacque. Il contatto e la musica la stavano eccitando.
Dopo qualche canzone e qualche drink, Julia ebbe bisogno di una pausa.
«Blake, devo andare in bagno. Torno subito».
L'amica annuì e continuò a ballare con un ragazzo.
Julia andò in bagno, dopodiché si avviò per tornare in pista.
Qualcuno le afferrò il braccio, così si voltò, trovandosi di fronte un uomo che non conosceva.
«Alexander ha detto di venire a prenderti», disse l'uomo.
«Perché?»
«Lui è qui, e il vostro matrimonio è in bilico».
«Di che stai parlando?»
«Da questa parte».
«Aspetta, devo avvisare la mia amica».
Julia andò da Blake. «Torno subito, devo sbrigare una faccenda veloce».
Blake le fece l'occhiolino. «Prenditi tutto il tempo che vuoi».
Julia seguì l'uomo sul retro del locale, che sapeva essere riservato ai clienti più facoltosi.
Entrarono in una saletta privata e Julia rimase di sasso nel vedere Alexander. Ava era seduta di fronte a lui, insieme ad altri uomini e donne.
Stava avendo le traveggole, o forse era tutto un brutto sogno?
«Vieni qui», disse Alexander.
Julia si avvicinò lentamente. Lui la fece accomodare sulle sue ginocchia e le mise le braccia intorno alla vita.
«Ti stavo aspettando», le disse baciandole il collo.
«Novelli sposi», disse uno degli uomini, poi risero.
«Non lo siamo stati tutti, a un certo punto?» Domandò l'altro.
«Beh, per noi è ancora così», disse una delle signore baciando suo marito.
Julia avrebbe voluto urlare. Non era così che doveva andare la sua serata. Voleva ballare con la sua amica e i ragazzi, ma sarebbe andato tutto a monte, a meno che Alexander non l'avesse lasciata andare.
Tuttavia, non ne sembrava intenzionato. Si voltò verso uno degli uomini e disse: «Mia moglie, io e la segretaria abbiamo organizzato una sorpresa per tutti voi. Dateci solo un minuto per vedere se è tutto pronto».
«Sempre al lavoro e sempre efficiente, Alexander. È questo che ci piace di te».
Julia si alzò e Alexander le prese la mano mentre uscivano nell'altra stanza.
«Che sorpresa...» iniziò Julia.
«Hai quasi mandato tutto all'aria», disse Alexander arrabbiato.
«Cosa ho fatto stavolta?»
«Per fortuna non stavi ballando con un altro».
«Come te e Ava?»
«Non è il momento», s'intromise Ava in tono acido.
«Penso che questa sia una faccenda tra me e mio marito», replicò Julia.
«Non parlarle così!» Urlò Alexander.
Julia sospirò e iniziò ad allontanarsi. Non avrebbe accettato di essere trattata in quel modo. Era andata lì per divertirsi, e sarebbe tornata in pista.
Fece due passi prima che Alexander le afferrasse il gomito. «Dobbiamo tornare dentro».
Lei si liberò dalla sua presa. «Vai con la tua ragazza».
Si voltò per andarsene, ma Alexander la sollevò e se la mise in spalla. Julia si dimenò, cercando di scendere, ma lui non mollava la presa.
Tornati fuori dalla porta della sala privata, la fece finalmente scendere. «Faremo funzionare questo accordo, Julia, quindi non me ne frega un accidente se mi mandi a quel paese. Finché manterremo la nostra promessa, non ci dovrebbero essere problemi».
«So che sei ancora giovane, ma di certo capisci quanto sia importante», le disse Ava in tono sprezzante.
Julia avrebbe voluto prenderla a schiaffi. Sapeva che Ava stava cercando di essere offensiva e di mettersi in buona luce.
«Ava ha ragione, quindi andiamo».
Rientrarono nella stanza, dove erano state distribuite altre bottiglie di champagne.
«Questa festa è fantastica», commentò uno degli uomini.
Julia si sedette sulle ginocchia di Alexander e lui le mise le braccia intorno.
Gli invitati chiacchieravano e ridevano. Alcune coppie si baciavano.
Julia vide la sua occasione. Si girò un po' mettendosi di lato. Alexander la guardò con un'espressione confusa.
Julia gli mise le braccia intorno al collo e si chinò finché le loro labbra si toccarono.
Alexander iniziò a ricambiare il bacio e le sue mani si strinsero intorno alla vita di Julia, spingendola via. Lei capì che avrebbe voluto farla smettere.
Finalmente Julia si staccò. Con la coda dell'occhio vide che Ava li stava osservando attentamente.
«Julia», sussurrò Alexander facendole cenno di avvicinarsi. «Non osare iniziare con queste sciocchezze».
«Quali sciocchezze?» Chiese lei fingendo di non capire.
«Sai benissimo di cosa sto parlando, quindi comportati bene».
«Non siete stati tu e Ava a dire che dovevo recitare la mia parte? Bene allora…»
Julia si chinò e gli diede un bacio sul collo. Riusciva a sentire il proprio cuore battere forte, e non le importava di come si sentisse lui.
Si tirò indietro e riprovò a baciarlo sulle labbra.
Julia sentiva l'eccitazione di Alexander. Le sue mani le avvolsero i fianchi, tenendola ferma.
Julia si ricordò di Blake. Si alzò e sussurrò ad Alexander: «Devo andare in bagno».
Prima che lui potesse rispondere, era già fuori dalla porta, diretta in pista per trovare Blake.
«Dove sei stata?» Chiese la sua nuova amica.
«Lunga storia».
Blake le diede uno shot e Julia lo bevve velocemente, seguito da un secondo e un terzo. Tornarono a ballare, e finalmente Julia poteva essere libera.
«Oh no!» Urlò Blake sopra la musica. «Sei nei guai».
Julia si voltò e vide Alexander che si stava avvicinando. Sgranò gli occhi. Iniziò a camminare velocemente allontanandosi da lui tra la folla.
Non era assolutamente dell'umore per affrontare Alexander e le sue infinite pretese che interferivano con l'unica volta in cui voleva divertirsi.
Inciampò tra la folla, chiedendo ripetutamente scusa. Finalmente era fuori.
«Sei bellissima», le disse un uomo.
Julia sentì qualcuno che le metteva una mano sotto il gomito. Cercò di allontanarsi. «Lasciami».
«No, andiamo a divertirci».
Lei cercò di resistere. «No, smettila». L'uomo la afferrò e la tirò con forza a sé. Lei iniziò a farsi prendere dal panico e a dimenarsi.
«Ma che diavolo?!» All'improvviso l'uomo non c'era più, era a terra, e lei poteva finalmente respirare di nuovo. Si voltò e vide Alexander, che aveva spinto a terra il tizio.
«Andiamo», disse arrabbiato.
Quando lei non si mosse, la sollevò di peso e la mise in macchina. Disse all'autista di portarla a casa e di tornare a prenderlo più tardi, poi chiuse la portiera.
Julia sapeva che Alexander stava tornando da Ava.
Quando arrivò a casa, andò in bagno e tutte le energie la abbandonarono. Cadde a terra. Rimase lì mentre la stanza sembrava girarle intorno.
Che vita triste, senza nessuno da abbracciare o che la confortasse, pensò.
Non aveva idea di quanto tempo fosse rimasta sdraiata sul pavimento, ma a un certo punto si accese una luce. «Cosa stai facendo?» Chiese Alexander.
Julia sobbalzò alle sue parole.
«Perché sei seduta per terra, e al buio?» Le domandò.
«Io…» cercò di parlare ma la voce le si spezzò.
«Va tutto bene, ti ho salvata». Era la prima volta che le diceva qualcosa di gentile. Si chinò e la sollevò da terra come se non pesasse nulla, poi la mise sul letto. Le tolse i tacchi alti. Julia adorava quel nuovo lato di lui.
«Non guardarmi così, Julia. Non sarò mai tuo».
Lei annuì. «Lo so».
Julia non si preoccupò di cambiarsi. Iniziò a strisciare sul materasso, ma urlò quando Alexander la afferrò per la caviglia e la tirò indietro.
«Non andrai a letto senza cambiarti».
«Perché no?»
«Non dormirò nella sporcizia».
«Dirò alle cameriere di lavare e cambiare le lenzuola, domani».
Alexander la sollevò e se la mise in spalla, per poi portarla nella cabina armadio. «Cambiati».
Julia obbedì. Quando tornò in camera, Alexander era a letto con addosso solo un paio di boxer.
Julia si infilò sotto le coperte e prese a messaggiare con Blake mentre di tanto in tanto continuava a guardare Alexander. Sapeva che lui stava scrivendo ad Ava, ma non poteva farci nulla.
«Vuoi smetterla di fissarmi?» Domandò lui stizzito.
«No».
«Perché?»
«Posso fare quello che voglio, Alexander».
«Quindi pensi che siccome stasera ti ho aiutata, ora ci innamoreremo?»
«Io...»
«Ava è l'unica donna di cui ho bisogno, ed è più che sufficiente. Buonanotte».
Julia era molto triste. Alexander non l'avrebbe mai vista in quel modo, né avrebbe voluto stare con lei.