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Cover image for Il matrimonio combinato dell'alfa

Il matrimonio combinato dell'alfa

Capitolo 5

Mia

"Ragazze, aspettate! Devo solo prendere il mio telefonino!" Gridai dal piano di sopra alle mie amiche, che mi stavano aspettando in salotto. Ashlee e Lea, come promesso, avevano organizzato un addio al nubilato a una settimana di distanza dalla cerimonia nuziale.

Questa volta devo ammettere che la cosa non mi dispiaceva. Qualsiasi festa che mi aiutasse a rilassarmi un po' sarebbe andata bene.

Il vestito era pronto. Mia madre aveva finito di organizzare ogni cosa e io avevo accettato di trasferirmi in Montana due giorni prima della cerimonia, giusto per assicurarmi che fosse tutto a posto.

Non che non volessi rifiutare, ma non avevo comunque scelta.

Non sarei scappata, perché avrei solo peggiorato le cose. E, in fondo, se non fossi stata io sarebbe stata l'altra figlia dell'alfa, quindi… Potevano considerarmi un'asceta. Quella che si sacrificava per il bene comune.

"Oh, dai, muovi il culo!" Sentii Lea battere sullo stipite della porta. Diedi un ultimo sguardo allo specchio: il vestito nero a fiori mi stava davvero bene.

Avevo lisciato i capelli in modo che sembrassero più lunghi del solito.

Aprii velocemente la porta e per poco non sbattei contro mia sorella.

"Finalmente! Perché ci hai messo tanto?" Rise. "Ehi! Ma almeno hai un bell'aspetto, dai! Ti stiamo tutte aspettando". Mi guardò in faccia.

"Tutte? Pensavo che saremmo state solo io, te e Ashlee". Le lanciai uno sguardo interrogativo e sul suo volto apparve subito un sorriso.

"Sì, è vero. Ma ho invitato anche Meg e Carmen. Stavo pensando di mandare un sms anche a Emma, ma ho dimenticato che sta limonando con l'ex ragazzo di Ashlee e potrebbe essere imbarazzante".

"Credo proprio di sì". Annuii. Meg e Carmen erano come nostre cugine. Il loro padre era il beta del branco, e ci conoscevamo da sempre. Mi piacevano molto.

Non come Ashlee, naturalmente, ma erano comunque simpatiche e più eravamo e meglio sarebbe stato.

"Guarda chi c'è!" Le ragazze si misero a gridare.

"Ho portato dello champagne glitterato!" Ashlee agitò una bottiglia.

"Hip hip urrà per la mia sorellina!"

Salimmo sulla limousine che avevano noleggiato e ci dirigiamo al Maxim Club, uno dei locali più in voga della città, con un mix di musica club e house.

"Chi sa aprire lo champagne senza fare danni?" Chiese Ashlee facendosi girare l'apribottiglie intorno al dito.

"Non tu, mi devi ancora ripagare uno specchio". Lea prese la bottiglia e iniziò a svitare il tappo.

Improvvisamente il rumore familiare di un tappo che saltava risuonò nell'auto. Lea versò subito lo champagne nei bicchieri.

"Se posso fare un brindisi veloce, per favore!" Disse sollevando il bicchiere.

"Tesoro, sono cosciente del fatto che non sia quello che vogliamo, soprattutto non tu, ma so anche che lo hai fatto per me e voglio che tu sappia che io ci sarò sempre per te. Cerchiamo di trarre il meglio da questa serata e di divertirci. Ti voglio bene, sorellina mia!" Mi diede un bacio. Feci del mio meglio per non piangere e mi asciugai rapidamente una lacrima sul punto di cadere. Ci abbracciammo con forza.

"Ti voglio bene anch'io". Dissi baciandola a mia volta sulla guancia.

"E per rendere ufficiale questa festa..." Ashlee tirò fuori le fascette della sposa e del gruppo della sposa.

"Sei davvero coraggiosa", mi sussurrò Meg.

"Voglio dire, sappiamo tutti che è pericolosamente sexy e tutto il resto… ma viene anche da un branco rivale, ed è un alfa, per non parlare di tutta questa storia dell'accoppiamento…"

"Cavolo, me ne ero quasi dimenticata". Bevvi un sorso di champagne e mi resi conto che eravamo arrivate.

"Ok, basta con le lamentele. Facciamo festa!" Ashlee saltò fuori dall'auto con eccitazione.

Superammo il controllo all'ingresso e ci dirigemmo verso il tavolo che avevamo riservato. Le ragazze non riuscivano a decidere cosa prendere, ma dopo una lunga discussione, scegliemmo una bottiglia di vodka e alcune bibite.

La musica era piuttosto alta e la pista da ballo piena di gente, nonostante fosse ancora presto.

Sentii una vibrazione nella mia borsa e tirai fuori il cellulare, scoprendo di aver ricevuto un messaggio da un numero sconosciuto. Ci cliccai sopra per leggerlo.

Liam
Ho sentito che stasera darai una festa. Spero che come futura moglie di un alfa tu sappia come comportarti. Sii una brava ragazza - L.B.

"Da non crederci". All'inizio pensai che si trattasse di uno scherzo. Aveva davvero il coraggio di mandarmi un messaggio del genere? Un attimo: ma come faceva ad avere il mio numero? Cominciai ad andare nel panico.

"Mia, stai bene?" Mi chiese Ashlee avvicinandomisi.

"Sì, perché?" Feci finta di niente. Non volevo che lo sapessero. Si sarebbero eccitate e avrebbero voluto che gli rispondessi. E considerando l'alcol che avevamo in corpo, non si trattava di una buona idea. Non in quel momento

"Non lo so. Sembri distante". Mi osservò con sospetto.

"No, per niente. Ho appena ricevuto un messaggio di congratulazioni da una mia collega di lavoro". Mentii.

Brindammo nuovamente e tornammo in pista a ballare, bere e divertirci, e quasi mi dimenticai del messaggio, finché non ne ricevetti un altro.

Liam
Non mi piace essere ignorato. Tienilo bene a mente.

"Ma non è possibile!" Avrebbe continuato a mandarmi tutti quei messaggi?!

"Sono fregata". Adesso, come aveva detto lui stesso, non avrei potuto ignorarlo.

Mia
Hai una bella faccia tosta, sai? Non mi interessa chi sei, quindi fammi un favore e baciami il culo! - Futura moglie del cosiddetto alfa.

Non dovetti aspettare molto per ricevere una risposta. Infatti, un minuto dopo arrivò un altro sms.

Liam
Preferisco decisamente leccare.

"Oh mio Dio". Era davvero pazzo.

"Cosa stai facendo?!" Le ragazze erano tornate al tavolo. Avevamo finito la bottiglia di vodka, quindi Meg si diresse al bar a prenderne un'altra.

Continuavo a guardare l'ultimo messaggio e non riuscivo a credere che avesse scritto una cosa del genere. Ma quanti anni aveva? La cosa peggiore era che in quattro giorni sarei andata a vivere da lui.

Alla fine bevemmo due bottiglie di superalcolici e poi tornammo a casa in qualche maniera.

Il mattino dopo mi svegliai al suono di un SMS.

Liam
Spero che i postumi della sbornia non siano così gravi. Vedremo tra un paio di giorni.

Sarebbe diventata una cosa regolare? Avrebbe continuato a inviarmi messaggi del genere? Perlomeno non mi stava chiamando. Non sarei riuscita a sopportare la sua voce: aveva una voce così profonda…

Non si capisce se sia gentile o se voglia ucciderti. Questa volta non gli avrei risposto. Non avrei fatto lo stesso errore della sera prima e non lo avrei incoraggiato a sviluppare una conversazione spiacevole.

Mi feci una doccia veloce e poi scesi al piano di sotto per bere un po' d'acqua, altrimenti mi sarebbe esplosa la testa. Mia madre era già lì a preparare la colazione.

"Hai fame? Sto preparando dei pancake con la pancetta". Disse girandone uno nella padella.

"No, solo acqua. Se mangio qualcosa potrei vomitare". Presi una bottiglia d'acqua e mi ci attaccai. Poi mi venne in mente una cosa.

"Mamma, per caso hai dato il mio numero a Liam Boyle?" Aveva un'aria così colpevole… Stava chiaramente evitando il mio sguardo.

"Ho fatto male? Voglio dire, mi ha chiamato e mi ha chiesto il tuo numero. Non riuscivo a trovare un buon motivo per non darglielo. In fin dei conti tra un paio di giorni sarete sposati. Perché? Ti ha mandato un messaggio?"

Mia madre era così ingenua…

Mi chiesi perché volesse il mio numero. Scommettei che volesse controllarmi: tutti gli alfa erano maniaci del controllo. Bastava guardare mio padre. Ero proprio in una situazione di merda.

"Sì, l'ha fatto, per augurarmi buon divertimento!" Risposi con sarcasmo. Ma ovviamente lei non percepì l'ironia nella mia voce.

Il primo pasto che feci fu la cena, dato che non riuscivo a mangiare nulla. Dopodiché iniziai a mettere in valigia le mie cose. Non che avessi molto, ma non volevo lasciare tutto all'ultimo minuto.

"Mi hai prenotato un hotel o devo farlo io?" Chiesi a mio padre. Era nel suo ufficio e si stava preparando per l'incontro con i beta.

"Liam ti ospiterà a casa sua. A quanto pare Anna ha preparato una stanza per te". Non mi guardava nemmeno. Diceva sul serio?

"Se non l'hai fatto allora mi prenoterò una stanza da sola". Stavo per andarmene ma papà mi fermò.

"Non ci sono camere libere negli hotel vicini. Tua madre e Liam le hanno già prenotate tutte".

"Troverò qualcosa, e poi noleggerò un'auto per andare a casa sua".

"Amelia, non essere testarda. La cena pre-matrimoniale sarà venerdì e quel giorno arriveremo con la mamma e il resto del gruppo. Dovrai assicurarti che tutto sia a posto, e sarà più comodo se resterai a casa sua". Fece una pausa e sorrise. "Che poi sarà presto anche casa tua".

Presi un respiro profondo. Mi sentivo come se mi stessero tutti prendendo in giro! Quando uscii dall'ufficio di papà, incrociai i beta, che erano venuti alla riunione del branco.

Avevano notato la mia rabbia, ma nessuno osò dire nulla. Liam non avrebbe avuto né una vita facile, né un matrimonio tutto rose e fiori! Poteva contarci! Presi il mio cellulare e iniziai a scrivere.

Mia
Non so a che gioco tu stia giocando, ma tieni presente che renderò la tua vita un inferno. È meglio che mi prepari una stanza lontana da te. Altrimenti dormirò fuori.

Mi precipitai nella mia stanza e finii di fare i bagagli. Sentii la voce del cantante degli Imagine Dragons provenire dal mio portatile e alzai il volume per placare la rabbia.

Sentii a quel punto il telefonino vibrare nuovamente.

Liam
Ti piacerà anche questo gioco, mogliettina. Pensavo che volessi stare vicino a me, ma scommetto che ai miei cani non dispiacerà prestarti la loro cuccia.

Maledetto!!! Lo odiavo! Urlai e lanciai il cellulare sul letto. Non mi importava: potevo tranquillamente dormire con i cani. Qualsiasi posto sarebbe stato meglio della sua compagnia.

All'improvviso sentii bussare dolcemente alla porta.

"Avanti!" Sapevo che si trattava di Lea. Mamma era al piano di sotto e papà in ufficio, mentre la stanza di Lea era accanto alla mia, quindi era probabilmente riuscita a sentire le mie urla nonostante la musica.

"Stai bene?" Mi chiese, sedendosi sulla mia poltrona.

"Sì, certo, sono solo stanca di tutto questo!" Dissi con una smorfia, indicando il disordine che mi circondava per via della preparazione dei bagagli.

"Sei sicura che sia questa la ragione?" Sembrava davvero preoccupata. Sapevo che, come nostra madre, si sentiva in colpa. Ma i giochi erano fatti, e in fin dei conti era stata una mia decisione.

D'altra parte oltre a essere mia sorella era anche la mia migliore amica, e avevo comunque bisogno di qualcuno che mi sostenesse. Inoltre, se si fosse trovata lei nella mia situazione, avrei voluto che mi dicesse la verità.

Le mostrai i messaggi che avevo ricevuto sul mio cellulare. Mentre leggeva, le vidi sgranare gli occhi.

"È uno scherzo?" Mi fissò.

"No, è un idiota!"

"Sembra che voglia mostrarti chi ha il controllo della situazione".

Passammo la notte a chiacchierare e ridere, non solo di Liam Boyle ma anche del resto. Mi rattristava così tanto sapere che presto avremmo vissuto lontane l'una dall'altra.

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