
"Come la maggior parte di voi ha saputo, c'è stato un attacco ai confini del Branco Reale", annunciò l'alfa Hugo al Branco della Luna Blu.
"Ma l'alfa Sebastian mi ha personalmente assicurato che la minaccia è stata neutralizzata e che la cerimonia continuerà come previsto".
Gli applausi e i fischi dei membri del nostro branco riempirono la stanza.
"Ora, come tutti sapete, questa settimana potreste vivere il momento più importante della vostra vita", continuò l'alfa Hugo.
"I festeggiamenti iniziano con un cocktail party questa sera e la cerimonia di accoppiamento si terrà tra due notti. Lì scoprirete se la Dea della Luna vi ha benedetto o meno con un compagno".
Guardò tutti noi e sorrise.
"Sono orgoglioso di ognuno di voi. Siate voi stessi. Cercate di non essere nervosi, perché i piani della Dea della Luna non dipendono da voi. Divertitevi questa settimana".
"Un'altra cosa, prima di andare", intervenne il beta Alexander, facendo un passo avanti. Il suo sguardo si fissò sul mio. "Se avete una relazione con un altro partecipante, per rispetto a questo evento sacro, vi prego di ridurre al minimo le vostre manifestazioni d'affetto".
"Cas…" Iniziai, mentre la folla cominciava a disperdersi intorno a noi. Mi tolsi il suo braccio dal corpo e feci un passo indietro, per mettere distanza tra noi.
"Credo che tuo padre abbia ragione", gli dissi. "Forse dovremmo darci una calmata".
Il sorriso di Caspian vacillò. "Ti serve una pausa per il Summit?"
"Sì", risposi, con una smorfia che volevo strapparmi via come fosse stata un cerotto. "Non è che non possiamo passare del tempo insieme, ma credo che dovremmo essere solo amici, non... amanti".
Caspian si morse il labbro e annuì.
"È solo una settimana. Quanto può essere difficile?" Mi affrettai a rispondere.
"Non credo che tu voglia che ti risponda", rispose lui.
Mentre fissavo il mio ragazzo, mi resi conto che non aveva tutti i torti.
Se uno di noi due avesse trovato un compagno durante il Summit, non saremmo mai più stati insieme.
Il solo pensiero mi fece rivoltare lo stomaco.
"Ehi". La voce di Caspian mi riportò indietro. Aveva recuperato la compostezza e ora mi stava toccando il braccio.
"Capisco cosa vuoi dire. Ce la faremo, okay?"
Mi regalò quel sorriso amichevole che io adoravo.
E questo significava più di quanto potessi dire.
"Grazie", sussurrai.
Lui ritirò la mano e mi fece un ultimo sorriso prima di allontanarsi da me.
Stetti a guardarlo, chiedendomi perché mi sembrava che si stesse portando via un pezzo del mio cuore.
Più tardi, Teresa e io scendemmo la grande scalinata dell'hotel. La festa era già in pieno svolgimento.
Io ero, però, terribilmente nervosa.
"Guarda là, Ly!" Esclamò Teresa. La sala si era completamente trasformata. Una palla da discoteca rifletteva una miriade di luci sul marmo bianco dagli accenti dorati e lo spazio era pieno di lupi che si divertivano.
Avrei voluto essere così disinvolta anch'io.
Molti lupi si impegnavano a rimanere single fino alla loro prima cerimonia di accoppiamento, per evitare le emozioni disordinate che stavo vivendo io in quel momento.
Teresa intrecciò il suo braccio al mio e mi trascinò verso il bancone del bar.
Mentre ordinava da bere per noi, osservai la scena che ci circondava.
Ero a poche ore di macchina dalla mia città natale, ma mi sembrava di essere in un mondo completamente nuovo.
Un mondo di ricchezza, potere... e possibilità.
Un quartetto jazz suonava al bar e i bassi della musica dance pulsavano dall'altra estremità della sala.
L'evento si estendeva sul patio posteriore, coperto da un baldacchino di luci scintillanti.
La folla era giovane e splendida. Anche se venivamo tutti dagli Stati Uniti, gli altri ospiti mi sembravano esotici.
C'era un gruppo di ragazzi dalla pelle scura, i capelli lunghi e collane di conchiglie puka che io riconobbi subito come il Branco dello Tsunami.
Osservai una ragazza dall'abbigliamento geek chic che si unì a loro. Si stava toccando gli occhiali con la montatura a filo ed era arrossita per un attimo.
Sentii degli occhi puntati su di me, così mi voltai verso la scalinata... e mi bloccai.
Sebastian, l'alfa reale, non nascose il suo sguardo quando il mio vi si posò. Quel suo intenso blu gelido mi colse di sorpresa.
Le sue forti braccia erano incrociate, le maniche della sua camicia arrotolate fino ai gomiti. Non riuscivo a distogliere lo sguardo, chiedendomi perché qualcuno dovesse avere un'aria così seria a una festa.
Poi gli occhi di Sebastian si spostarono da qualche altra parte tra la folla.
C'era molto di più da vedere di un solo alfa lunatico.
Un gruppo eclettico di spiriti liberi ricoperti di paillettes, cravatta e capelli tinti si aggirava nel patio e io mi chiesi chi fossero.
"Il Branco della Bella Vita, da Las Vegas".
Mi voltai per vedere gli occhi marroni e sorridenti di Caspian.
"Ho appena preso una boccata di uno spinello con loro, nel patio", aggiunse, facendomi l'occhiolino.
Feci una risata nasale. Con Caspian, il nervosismo che provavo scomparve subito.
"Ciao Culopian", disse Teresa, passandomi una bevanda di un verde acceso.
"Teresa, in realtà non hai un aspetto così terribile", rispose Caspian e Teresa sgranò gli occhi. "Che bevanda è?"
"La cosa più forte che avevano. La chiamano Palude".
Ne bevvi un sorso ed ebbi un conato di vomito. Non era solo forte, probabilmente era anche radioattiva.
"Ne voglio uno anch'io", mormorò Caspian, voltandosi verso il bar.
Io alzai il mio bicchiere verso quello di Teresa.
"Alla migliore settimana della nostra vita", brindò lei.
"Agli amici che ci fanno superare tutto questo", risposi io.
Ognuna di noi bevve dal proprio bicchiere, anche se io riuscii a berne solo un sorso.
Teresa mi trascinò per mano e Caspian ci seguì.
La musica elettronica si fece più forte quando raggiungemmo l'ingresso ed entrammo in un grande spazio pieno di lupi mannari che ballavano.
Le luci pulsavano intorno a noi, mentre Teresa mi sollevava la mano e mi faceva girare.
Mentre ballavamo, iniziai a lasciarmi andare e bevvi un altro sorso della bevanda radioattiva.
"Sembra che abbia trovato la mia gente!" Gridò qualcuno, sopra la musica.
Abbassai la bibita e osservai la ragazza davanti a me. Era alta, bionda, bella e chiaramente estroversa. Sembrava una modella.
"Anch'io sono una ragazza da Palude!" Mi spiegò, con un sorriso ironico, sollevando la sua bibita verde nucleare. "Io sono Magnolia!"
Allungò la mano libera e io la strinsi. Aveva una presa salda.
"Lyla", gridai in risposta, "e questi sono Teresa e Caspian". Caspian alzò il suo bicchiere e fece un brindisi con quello di Magnolia.
"Benvenuti nel Branco Reale!" Disse lei.
"Avete dei bellissimi alloggi", commentò Teresa.
"Grazie, bella!" Gridò Magnolia, mentre ballava.
La canzone cambiò, le luci si abbassarono e quelle stroboscopiche diventarono più intense. Non so se fosse la stanza troppo calda o la bibita forte, ma avevo bisogno di prendere un po' d'aria.
Teresa e Caspian si stavano divertendo con Magnolia, così io mi allontanai.
Percorsi uno stretto corridoio ed entrai in una stanza vuota.
Aprii la porta scorrevole in vetro e uscii su di una piccola terrazza che si affacciava su un prato scuro e incontaminato.
Mi sedetti su di una delle sedie e sospirai.
La festa era solo l'inizio del Summit e io mi sentivo già sopraffatta.
Proprio in quel momento, la porta alle mie spalle si aprì.
Qualcuno mi aveva raggiunta nel patio e io mi voltai per vedere chi fosse.
Poi mi dimenticai di respirare. Era lui.
Sebastian. Sembrava serio come prima.
Quando mi notò, si fermò sui suoi passi. Era chiaro che non si aspettasse di trovare qualcuno lì.
Ma la porta si era già chiusa alle sue spalle. Era troppo tardi.
"Oh. Ciao", mi salutò Sebastian. Poi distolse lo sguardo da me volgendolo al paesaggio scuro davanti a noi.
"Ciao", risposi, cercando di sembrare disinvolta. Come se non stessi impazzendo per il fatto che l'alfa reale mi avesse appena beccata a curiosare al Fleur de Lis.
Sebastian sospirò e io osservai i muscoli delle sue ampie spalle rilassarsi sotto la sua camicia.
"Ti dispiace se mi siedo con te?"
La voce di Sebastian mi riportò alla realtà.
"Accomodati pure", risposi. "Beh, in realtà l'ospite sono io".
Lui si sedette e mi fece un sorriso. Far sorridere l'alfa mi sembrava un'impresa. Sembrava un tipo così serio.
"Benvenuta. Cosa ne pensi del Branco Reale?" Chiese.
"Ehm, è bello". Lui alzò un sopracciglio, come a dirmi di smetterla con le bugie. "Voglio dire, non sono mai stata in un hotel più bello. È solo che il Summit è... troppo travolgente".
"Non dirlo a me", rispose lui, con un sospiro. "Sai che al Summit dell'anno scorso si sono formati solo cinquanta legami di accoppiamento durante la cerimonia?"
Questo significava che le probabilità di quest'anno erano davvero basse.
"È quasi come se la Dea della Luna fosse arrabbiata con noi", continuò. "Tra i numeri bassi e l'attacco di quest'anno, mi viene da chiedermi se il Summit non sia piuttosto una preoccupazione".
Si guardò le mani. Non riuscivo a credere che fosse così sincero con me.
"Se non ci fosse stato il Summit, quei cento lupi non avrebbero mai trovato i loro compagni", risposi io, con dolcezza.
Lui incontrò di nuovo il mio sguardo. "È vero. Questo è il tuo primo anno?"
Annuii, chiedendomi come facesse a saperlo. Forse perché sembravo giovane e ingenua. Le sue parole successive, però, mi colsero di sorpresa.
"Lo immaginavo. Ti avrei riconosciuta", commentò e le sue labbra si incurvarono in un sorriso malizioso.
Il mio cuore batteva forte.
Avevo classificato Sebastian come un tipo serio e cupo, ma adesso mi chiedevo se non ci fosse molto di più in lui di quanto non mostrasse.
"Lyla! Cosa ci fai qui fuori? Ti ho cercata dappertutto".
Mi girai e vidi Caspian uscire dalla porta scorrevole. La sua espressione crollò quando riconobbe Sebastian.
Se prima non ero agitata, ora lo ero di sicuro.
"Immagino che questo posto non sia poi così segreto, se l'avete trovato entrambi", disse Sebastian.
"Oh, scusa. Non volevo..." Mi affrettai a dire, ma lui mi interruppe.
"Sto scherzando". L'alfa si accigliò. "Sebastian".
Caspian strinse gli occhi, osservando l'alfa. "Caspian. Sono il ragazzo di Lyla".
"Mmh", mormorò Sebastian, con aria di sufficienza. Si voltò verso di me e c'era qualcosa di illeggibile nella sua espressione.
Mi sentii arrossire.
Nessuno di noi disse nulla e l'imbarazzante silenzio si protrasse per diversi secondi.
"Torniamo alla festa? Teresa ci sta aspettando sulla pista da ballo", disse Caspian.
"Certo", rispondemmo sia io che Sebastian, nello stesso istante, alzandoci dalle nostre sedie.
L'alfa attraversò la porta e Caspian mi toccò il braccio.
"Sembra... strano", sussurrò e io gli lanciai un'occhiata di avvertimento.
Quando tornammo, la festa era ancora più movimentata.
Attraversammo la sala verso la pista da ballo e fu facile individuare Teresa. Stava ballando con Magnolia in fondo alla folla, divertendosi come non mai.
"ALFA SEBASTIAN!" Gridò Magnolia.
Quando ci avvicinammo, la splendida bionda lo abbracciò.
"Vedo che hai già conosciuto il mio fidanzato!" Gridò.
Incontrai lo sguardo di Teresa e cercai di nascondere la mia espressione scioccata.
L'alfa reale aveva una fidanzata?! Era una cosa inaudita per qualcuno che stava per partecipare a un rituale di accoppiamento.
"Congratulazioni per il fidanzamento!" Rispose Caspian, con un'aria un po' troppo felice per loro.
Io, nel frattempo, sentivo una strana sensazione allo stomaco.
"Prendiamo qualcos'altro da bere?" Dissi all'orecchio di Teresa.
"Bella, non c'è nemmeno bisogno di chiederlo!" Rispose lei, trascinandomi verso il bar. "Un altro Palude?"
"Certo".
Ne avrei avuto bisogno per superare quella festa.
Sorrisi al mio telefono, scuotendo la testa. Guardai Teresa, che russava sull'altro letto della stanza d'albergo, anche se era mattina inoltrata.
Purtroppo io non riuscivo mai a dormire quando avevo i postumi di una sbornia.
E il suggerimento di Caspian, anche se non era esattamente un "prendere le distanze", sembrava divertente.
Dopo una rapida doccia e un cambio d'abito, aprii la portiera del passeggero della fidata Ford di Caspian e sprofondai nel sedile.
"Dove andiamo?" Chiesi.
Mi sorrise e ammiccò attraverso gli occhiali da sole. Aveva un'adorabile peluria sul mento e i capelli scompigliati dal finestrino aperto.
"Questa è un'informazione che io devo sapere e tu devi scoprire".
Mezz'ora dopo ci fermammo in un parcheggio sterrato. Il viaggio in macchina mi aveva aiutata a smaltire i postumi della sbornia ed ero pronta per un po' di esplorazione.
Quando scesi dalla macchina, un cartello attirò la mia attenzione.
"Palude di cipressi", lessi ad alta voce, scuotendo la testa. "Non ne hai mai abbastanza di paludi, vero, Cas?"
"È la mia nuova bibita preferita", rispose lui, avvolgendomi il braccio intorno alla vita. Mi appoggiai a lui, ma poi ricordai il nostro accordo.
Mi allontanai e lui alzò le mani, fingendo innocenza. "Sembra che le paludi siano l'unica cosa che hanno da queste parti", disse.
Ci avviammo lungo un sentiero boscoso. Il sole filtrava attraverso le cime degli alberi e noi eravamo le uniche persone in giro.
"Cosa ne pensi della festa di ieri sera?" Gli chiesi.
Lui scrollò le spalle. "Non è stato male. Non so, non mi piace molto il Summit. Troppe persone nuove, troppa pressione. Preferisco stare con te".
Una parte di me era d'accordo con lui. La scorsa notte aveva fatto sentire sopraffatta anche me e non ne capivo bene il motivo.
C'era la pressione di mettersi in gioco, di fare nuove conoscenze.
E, naturalmente, quella di creare una connessione importante... Trovare un compagno.
Il sentiero conduceva a una passerella di legno sospesa su una palude verde acceso.
Continuammo a indicare e mostrarci a vicenda uccelli e rettili finché, alla fine, non sentii uno strano brontolio.
"Era un alligatore?" Chiesi ad alta voce.
"Era il mio stomaco", rispose Caspian. "Ho saltato la colazione..."
"Allora torniamo indietro e cerchiamo un po' di cibo!" Risposi. "Di cosa hai voglia? Gumbo? Gamberi?"
Nominai tutte i principali piatti regionali che conoscevo.
"Voglio solo un hamburger", ammise Caspian.
Tornammo indietro per la strada che avevamo percorso. Il tempo passò rapido, come sempre quando eravamo insieme.
Non avevamo bisogno di parlare per tutto il tempo. Ci godevamo semplicemente la compagnia l'uno dell'altro.
Persino io avevo di nuovo fame, ora che era passato del tempo, quindi potevo solo immaginare come si sentisse Caspian.
"Porca puttana! Lyla, aspetta!" Caspian mi afferrò il gomito e io mi fermai sul posto.
"Mi hai quasi fatto venire un infarto, cosa diavolo stai...?"
Caspian sembrava aver visto un fantasma. Indicò il terreno davanti a noi... e poi il terreno si mosse.
Era un serpente!
"In realtà è piuttosto carino", dissi.
"Shhhh!" Caspian mi tirò vicino a sé, avvolgendomi con le braccia.
Un basso rumore di sferragliamento mi riempì le orecchie.
"È un...?" Chiese Caspian.
"Un serpente a sonagli", risposi.
Certo, erano velenosi. Ma se non venivano infastiditi, loro non infastidivano te.
Le forti braccia di Caspian mi strinsero ancora di più. "Shhh", mi sussurrò all'orecchio, confortandomi... Anche se era lui a essere terrorizzato.
Sorrisi contro il suo petto, facendo finta di essere una damigella in pericolo.
Sbirciai verso il serpente. Lui sbatté la sua lunga lingua biforcuta, con il sonaglio sollevato nell'aria...
E poi strisciò via, nella foresta.
"Ce l'ho fatta!" Disse Caspian, con gli occhi spalancati dalla meraviglia.
"Non lo so", ammise. "Cazzo, ero terrorizzato".
Mi feci indietro e, forse, fu il modo in cui mi guardava...
Ma non riuscii a resistere. Lo baciai a fondo, senza trattenermi. E lui ricambiò il bacio.
Si staccò e i suoi occhi ambrati mi guardarono con tale intensità che il mio cuore perse un battito.
"Lyla, fanculo tutto questo. Il Summit, la cerimonia di accoppiamento... tutte le cose che ci tengono separati".
La sincerità della sua voce mi fece male al petto.
"Ti amo, Lyla. Ho scelto te. Non ho bisogno che me lo dica la Dea della Luna. Scappiamo via. Adesso... possiamo lasciarci alle spalle tutte quelle stronzate".
Caspian si sforzò di riprendere fiato. Sembrava così bello, così sicuro.
Amavo l'uomo che mi stava davanti. Lo conoscevo.
E l'anno prima al Summit si erano formati solo cinquanta legami di accoppiamento.
Perché avevo bisogno dell'approvazione della Dea della Luna quando avevo tutto ciò che mi serviva per essere felice proprio lì, tra le mie braccia?
Ingoiai il groppo in gola e incontrai lo sguardo di Caspian...