
Anche se la stava punendo per essere venuta senza permesso, aveva avuto almeno quattro orgasmi durante la punizione.
Scese dal letto e portò la bella addormentata in una delle camere vuote, in modo che potesse riposare mentre lui si ripuliva. La strinse al petto, incerto dei suoi sentimenti, sentendo che si trattava di una creatura speciale.
Lei gli si accoccolò al petto inconsciamente e lui non poté fare a meno di sorridere. Le asciugò le lacrime dalle guance e le baciò la fronte, ma si bloccò quando si rese conto di ciò che aveva fatto.
Ma non riusciva a trattenersi.
"Sei stata bravissima, bellissima. Cazzo, sei perfetta. Ora riposa. Te lo meriti", le sussurrò mentre la posava delicatamente sul letto, tirandole la coperta fin sotto il mento.
Non aveva certo pianificato l'incidente, ma aveva avuto ampie possibilità di dirle chi era, eppure aveva scelto di non farlo, temendo che lei si sarebbe chiusa in se stessa.
Il suo cazzo era ancora duro per averla punita e per aver visto i suoi succhi bagnare il letto. Si mise a palparsi l'uccello, con una mano sulla parete della doccia, mentre grugniva, immaginando la splendida donna della porta accanto nuda nella doccia con lui.
Non durò molto, perché era sul punto di sbattere il cazzo nella sua figa fradicia. Versò il suo sperma sulle pareti e sul pavimento, appoggiando la testa contro le piastrelle, ansimando.
Aiden non si aspettava che May gli piacesse, ma ora che l'aveva conosciuta voleva proteggerla, amarla e reclamarla come sua per sempre.
Sapeva di dover procedere con calma, ma, onestamente, non sapeva come avrebbe fatto: era abbastanza sicuro di aver già oltrepassato il momento in cui le cose venivano fatte con calma.
Si rinfrescò e si vestì con l'intenzione di andare a dormire, ma non era minimamente stanco. Controllò ancora una volta May, e sorrise quando la vide rannicchiata sul cuscino. Infine chiuse delicatamente la porta e andò in cucina a prepararsi una tazza di caffè forte, che portò nella stanza del lucernario.
Era una delle sue stanze preferite. Si sedette su una delle sedie a sdraio e ripensò alla conversazione con suo padre di qualche settimana prima.
~"Cosa c'è di così importante da interrompere la mia riunione?" Gli aveva domandato, dedicandogli tutta la sua attenzione.