
Tempesta di neve in Vermont
Pensavo solo di regalarmi una serata fuori. Un’occasione per divertirmi un po’, visto che il mio matrimonio era finito due anni prima. Non avrei mai immaginato di imbattermi nel mio vecchio capo… o che sarebbe stato così attraente. La tempesta di neve è la scusa perfetta per rannicchiarci insieme davanti al caminetto, ma il calore che c’è tra noi non ha nulla a che fare con le fiamme.
Il Rifugio nel New Hampshire
ALYSSA
La neve cadeva fitta e pesante. Ero contenta di essere al calduccio del bar, nonostante il chiasso e la ressa. Me ne stavo seduta da sola vicino a una finestra gelida, battendo sui tasti del mio portatile.
Stavo sorseggiando il secondo rum e cola quando la cameriera mi portò il cibo. La ringraziai di cuore. Era una vita che non cenavo fuori invece di ordinare da asporto per me e i piccoli.
Quella sera festeggiavo in santa pace. Ero sollevata che finalmente tutte le carte del tribunale fossero sistemate. Il mio ex marito, Levi, aveva i nostri figli, Michael e Hannah.
Avevo tutta la serata per me e me la stavo godendo. Mi ero lisciata i capelli castano scuro fino alle spalle, ma avevo degli elastici a portata di mano nel caso mi dessero noia.
Gli stivaletti mi stavano d'incanto con le gambe nude, e sotto il vestitino corto indossavo intimo di pizzo nero con reggiseno coordinato. Non pensavo che qualcuno li avrebbe visti, ma... non si sa mai.
Sognare non costa nulla, no?
Avrei sempre voluto bene al padre dei miei due tesori, ma a volte l'amore non basta.
Levi aveva infranto i nostri voti nuziali due anni prima a un addio al celibato.
Rick, un tipo a modo che conoscevo da tanto quanto Levi, mi aveva raccontato tutto. Sono certa che anche lui avesse fatto qualche sciocchezza quella notte, ma disse che il comportamento di Levi gli aveva messo i sensi di colpa.
Una settimana dopo la festa, Rick mi mandò un video di Levi, nudo mentre faceva sesso con la spogliarellista nello chalet in New Hampshire dove si era svolta la festa.
Lei era piegata su una sedia di legno in sala da pranzo mentre lui la prendeva da dietro, spingendo forte come aveva fatto con me negli ultimi dieci anni.
Dopo aver guardato il video più volte con le lacrime agli occhi, lo inviai a mio marito senza aggiungere nulla. Non servivano parole per esprimere come mi sentivo.
Ovviamente Levi disse di essere ubriaco fradicio. Disse che non mi aveva mai mancato di rispetto prima. E giurò che non avrebbe mai più tradito la mia fiducia.
Mio marito aveva preferito una spogliarellista a una festa piuttosto che essermi fedele - e pazienza. Non lo odiavo più. Lo avevo perdonato ma avevo chiuso una parte del mio cuore.
Tuttavia, Levi era un padre d'oro, non potevo negarlo. Sapendo che i bambini erano al sicuro e probabilmente si stavano godendo una serata cinema con cioccolata calda e popcorn a casa sua, potevo finalmente staccare la spina.
Il mio wrap di pollo era bollente e mi scottò un po' le labbra, ma lo mangiai comunque in fretta. Bevendo il mio drink, iniziai finalmente a sentirmi un po' su di giri. Mi sarei concessa anche un brownie con il gelato.
Dopo aver inviato gli ultimi documenti al mio avvocato e chiuso il computer, lo spinsi dall'altra parte del tavolo. Poi presi il telefono dalla borsetta e diedi un'occhiata ai messaggi.
Levi mi aveva mandato una foto di Michael e Hannah avvolti in morbide coperte, con grandi sorrisi sui loro dolci visini.
«Ci manchi tutti», diceva il messaggio sotto. Ne aveva inviato un altro circa tre quarti d'ora dopo il primo. «Vorrei che fossi qui».
Levi non mollava mai la presa. Per quanto ne sapevo, non era uscito con nessuna né aveva nemmeno parlato con un'altra donna da quando era successo. Mi diceva ogni giorno che mi amava.
Era carino, ma purtroppo non riuscivo a togliermi dalla testa il video che mi aveva mandato il suo amico.
Prima di quel weekend, non mi aveva mai mancato di rispetto o tradito in tutti i nostri anni insieme. Forse alcuni riuscirebbero a perdonare il partner pensando che fosse solo una sciocchezza, ma io non potevo.
Sapevo come mi sentivo e sapevo che non avrei potuto avere una buona relazione con Levi. Non volevo che i bambini assistessero a litigi e discussioni, a rabbia crescente o vedessero la loro madre triste ogni giorno.
I rapporti erano cordiali e, nonostante continuasse a cercare di ricucire, Levi accettava tutto ciò che chiedevo. Le pratiche legali avevano richiesto tempo, ma mi ero liberata da una vita piena di dolore, preoccupazione e rabbia.
Le numerose udienze in tribunale erano andate tutte lisce come l'olio perché non c'era nulla da discutere. Levi me la rendeva più difficile portandomi bellissimi fiori ogni volta che andavamo in tribunale, ma mi assicuravo di lasciarli sulla scrivania ogni volta.
La mia mente tornò a molti momenti intimi con Levi: la nostra prima volta nel retro del suo pick-up blu in una notte di giugno. Il sesso sotto la doccia quando andammo a convivere. Quando andammo in campeggio e concepimmo il nostro primo bambino.
Ripensai a quanto Levi fosse stato paziente dopo il parto e a come usasse le piume per accarezzarmi e scoprire lentamente cosa mi piacesse, e a quella volta nel camerino del centro commerciale...
«Posso portarle qualcos'altro? O solo il conto?» La cameriera mi sorprese facendomi girare di scatto.
Mi agitai sulla sedia. Non stavo con nessuno da due anni e il mio corpo non gradiva esserne ricordato.
«Potrei avere un altro drink? E un brownie con gelato e ciliegie extra?» Il mio sorriso era timido, ma volevo restare fuori il più a lungo possibile.
«Certo, tesoro», rispose, ricambiando il sorriso con più entusiasmo di me.
La musica alta faceva vibrare il mio petto mentre molte persone urlavano agli schermi TV che mostravano vari sport. Guardandomi intorno, sentii il cuore sobbalzare quando vidi qualcuno che conoscevo in piedi al bancone.
Ero quasi certa fosse lui.
Matthew Brunetti... il mio ex capo.














































