Adelina Jaden
BJORN
Mi precipito oltre Ava, facendo attenzione a non lasciare che le nostre spalle si sfiorino.
Perché ogni volta che ci tocchiamo, questa logorante energia sessuale mi travolge.
È sgradita e detesto me stesso per il fatto di provarla.
Perché lei?
Non la sopporto nemmeno, questa ragazza!
Con la coda dell'occhio vedo Ava voltarsi verso la porta, le afferro il braccio. "E tu dove pensi di andare?"
"Torno al motel che hai distrutto". Scrolla il suo braccio dalla mia presa, fissandomi. "La cosa ti disturba?"
"Io non ho finito, qui", ringhio.
"Beh, buon per te, cazzo! Non mi interessa quello che fai, io me ne vado".
"Sei sorda? Non hai sentito una sola parola di quello che ha detto Haf?", dico a denti stretti.
Improvvisamente mi rendo conto che il bar sta iniziando a riempirsi mentre altri miei fratelli scendono dal piano di sopra; stiamo facendo una scenata in mezzo a tutti.
"Credo che sia tu a dover fare da babysitter a ~me~, non il contrario".
E detto ciò si precipita fuori nel parcheggio.
"Cosa ti fa pensare che tu possa allontanare da me?", ringhio, seguendola fuori.
"Cosa ti fa pensare che tu possa darmi degli ordini?" chiede, puntandomi un dito contro. "Sei qui solo per assicurarti che io non lasci la città, giusto? Sono io a prendere le decisione".
"Se tu non fossi una ragazza...", sbuffo.
"Tu cosa? Proveresti a combattermi di nuovo? Dopo la batosta che hai preso prima?".
Per Tyr, lei sa DAVVERO come provocarmi.
"Cosa ne sai tu delle donne, poi? Ne hai mai avuta una vera? Non una damigella in pericolo o una di quelle sgualdrine che pullulano nel club, aspettando che tu faccia loro l'onore di consentirgli di succhiarti il cazzo".
"Ti conviene stare attenta a come parli", abbaio.
"Oh, quindi ce l'hai avuta una donna, allora? E dov'è, adesso? Scommetto che se ne è andata a gambe levate alla prima cazzo di occasione".
In questo momento vedo tutto rosso.
Non posso farne a meno.
Tiro un gancio destro contro Ava, che lei schiva per un pelo mentre corre lungo il muro dietro di me.
Si abbassa proprio nel momento in cui mi giro per affrontarla e mi colpisce con un pugno a tradimento sulla mascella.
Cazzo!
La mia testa pulsa, i miei pensieri diventano confusi. Non riesco a pensare a niente di meglio che aggrapparmi a lei e scaraventarla a terra accanto a me con la sola forza del mio peso.
Ava tenta di liberarsi con un calcio, ma le mie braccia sono avvolte intorno a lei in una presa da orso. Ora sì che non va da nessuna parte.
Mentre rimaniamo sdraiati lì per un momento, comincio a realizzare che i suoi seni sfregano su e giù contro di me.
Quando il suo petto comincia a rallentare, mi ritrovo a seguire perfettamente i suoi respiri. Muovendomi, sempre più delicatamente, con lei.
Porca troia.
Mi è venuto di nuovo duro.
AVA
"È una specie di strano rituale di accoppiamento che i ragazzi fanno di questi tempi?", dice una voce.
Bjorn molla la sua presa su di me e io salto immediatamente in piedi, voltandomi imbarazzata e incrociando lo sguardo gentile ma curioso di Daniel.
È in piedi sulla porta con due birre in mano, ci guarda con un mezzo sorriso.
"Mi dispiace", mormoro, lanciando a Bjorn uno sguardo che vuole dire non mi dispiace per niente. "Ci siamo solo scaldati un po'".
"Bjorn, vai in garage a rinfrescarti, figliolo. Vai a sistemare qualcosa. Io terrò d'occhio la signorina Ava qui", dice Daniel.
Con mio grande stupore, Bjorn lo ascolta sul serio. Lo osservo attraversare la strada fino al garage, le sue larghe spalle che si rilassano.
"Ecco". Daniel mi porge una birra. "Sembra che tu ne abbia proprio bisogno".
"Grazie".
"Vuoi parlarne?", chiede Daniel, bevendo un sorso della sua birra.
"Parlare di cosa?", domando, un po' troppo bruscamente.
Lui alza le sopracciglia con un sorriso consapevole.
"Di qualunque cosa ci sia tra te e il bestione laggiù".
Bestione.
Questo nome gli si addice, vero?
"Non c'è niente tra di noi", rispondo. E per evitare di rispondere a ulteriori domande mi scolo tutta la birra.
"Forse è meglio che vada. Con Bjorn, non preoccuparti".
Restituisco la bottiglia a Daniel.
"Che ne dici di prenderne un'altra? Ti farà bene".
Guardo negli occhi di Daniel. Sono di un grigio tenue, quasi lo stesso colore di Bj...
Attenta a quello che dici, ragazza
A malincuore, seguo Daniel nel bar e collasso su uno sgabello.
Mentre Daniel va a prendere un altro giro, studio la stanza, ora piena di uomini tutti con le loro giacche dei Riders of Tyr, circondati da donne in crop top, minigonne di pelle e decisamente troppo trucco.
Al centro della pista da ballo, ora piena, le coppie si strusciano al ritmo dell'heavy metal. Eric balla con due donne, cacciando la sua lingua nella bocca di una delle due.
Daniel si siede di fronte a me, allungandomi una birra e un bicchierino di liquore marrone. "Vedi qualcosa di interessante?"
I miei occhi si posano sul ragazzo moro silenzioso seduto da solo nell'angolo del bar, che fa roteare un coltello nella sua mano. Apre la bocca all'improvviso e si fa un taglio al centro della lingua, facendo uscire il sangue.
Che cazzo...?
"Quello è Rage", dice Daniel, seguendo il mio sguardo. "Ha un sacco di cose in testa, quello lì. Non parla molto. Un'anima tormentata.
"Ringraziamo Tyr per Tom, il nostro medico del club. La testa di Rage ha sempre bisogno di qualche punto di sutura. Alcune persone preferiscono il dolore a qualsiasi cosa stia succedendo qui". Si tocca la tempia.
Facciamo tintinnare solennemente i nostri bicchieri insieme e beviamo il contenuto, facendo delle smorfie. Sento immediatamente la testa che mi gira.
I miei pensieri tornano a Bjorn.
"Allora, qual è il problema di Bjorn?", sbotto.
Daniel sorride dolcemente. "Bjorn sta... ancora guarendo".
"Da cosa?"
"Sua moglie Lily".
La ragazza che lo ha lasciato. Giusto.
"È morta non molto tempo fa".
Mi soffoco con la mia birra.
Sono proprio una stronza.
"C-come?"
"Assassinata. Mentre lavorava al club". Daniel prende un grande sorso della sua birra. "Da allora il ragazzo è piuttosto incasinato".
Sì. Puoi dirlo forte.
"È un bravo ragazzo, Bjorn. Solo un po' grezzo. Ma se riesci a passare oltre..."
Il suono di qualcuno che si schiarisce la gola lo interrompe.
Di fronte a noi c'è un massiccio uomo nativo americano, con lunghi capelli neri che gli ricadono sulla schiena. Un altro motociclista la cui faccia starebbe benissimo in una pubblicità della Levi's.
Incontra lo sguardo di Daniel, poi fa un cenno in direzione della sala riunioni sul retro.
"Grazie, Ironhand", risponde Daniel, facendomi l'occhiolino. "Sembra che il mio re abbia bisogno di me. Torno subito, cara".
E così, di punto in bianco, rimango sola.
"Togli il tuo culo scheletrico dalla mia strada, carogna", starnazza una voce di donna. Osservo una donna formosa dai capelli scuri dirigersi verso il bar con i suoi tacchi alti, spingendo via una giovane bionda.
Inciampa all'indietro, cadendo ai miei piedi, continuando a tenere la testa bassa. "Mi-mi dispiace, mia regina".
Sento la rabbia salirmi mentre guardo questa donna più anziana, la Regina, che incontra il mio sguardo con disprezzo.
"E tu che cazzo guardi?" sputa, trafiggendomi con i suoi occhi marroni.
Abbasso lo sguardo sulla ragazza. Lei incontra i miei occhi e scuote nervosamente la testa.
"Niente, a quanto pare", rispondo con un tono piatto.
La regina mi fissa per un lungo momento, come se stesse cercando di decidere se ne valga la pena.
"Stai lontano dai miei ragazzi", dice infine, le sue labbra si arricciano in segno di disgusto.
Piuttosto difficile, quando tuo marito mi ha appena assegnato un babysitter.
Si allontana, tutte le donne poco vestite che incontra sul suo cammino si fanno da parte.
"È meglio non provocare Kate", dice la ragazza a terra mentre le porgo una mano. "Grazie".
"Ehi, aspetta", dico mentre si gira per andarsene. "Come ti chiami?"
"Diamond". Fa roteare i suoi lunghi capelli biondi, con gli occhi incollati al pavimento. Diamond ha probabilmente qualche anno meno di me, ma la sua pelle lentigginosa è coperta di tatuaggi.
"Vuoi sederti?", domando.
Diamond annuisce, sorridendo. "Grazie. Sei... davvero gentile".
Huh. Nessuno mi ha mai rivolto una tale accusa, prima d'ora
"Allora, cos'è una 'carogna'?", chiedo.
Il sorriso di Diamond si abbassa e lei torna a giocare con i suoi capelli.
Ho detto qualcosa di sbagliato?
"Una carogna è come chiamano le ragazze che frequentano il club. Quelle che non sono state reclamate da un Rider".
Reclamate?
Disgustoso.
"Cos'è una valchiria?"
"Una donna reclamata da un Rider", risponde Diamond malinconicamente. "Sono quelle con i tatuaggi dei guerrieri", aggiunge, indicando una donna a diversi sgabelli di distanza da noi.
Sulla sua spalla sinistra c'è il tatuaggio di una donna in armatura in sella a un cavallo.
Alzo gli occhi.
Donna reclamata.
Queste bande sono tutte uguali...
Una volta, solo una volta, mi piacerebbe vederne una con un po' di originalità.
"E tu vuoi essere una valchiria?", chiedo.
"Non succederà", dice Diamond a bassa voce. "Non per la maggior parte di noi".
"Ma questi ragazzi... stanno sbavando dietro te".
Ed è vero.
Intercetto diversi sguardi affamati nella direzione di Diamond.
Lei alza le spalle. "Gli uomini fanno gli idioti quando pensano a fare sesso".
Le sue parole hanno uno strano effetto su di me.
Mi fanno pensare a Pasado...
E a quel momento.
I lavori più facili erano quelli in cui potevo semplicemente mettere un vestito succinto e sedurre i miei clienti...
Forse è il momento di usare alcuni dei miei vecchi trucchi.
Ma ho bisogno di calarmi nella parte...
"Noi due abbiamo all'incirca la stessa taglia, giusto?", chiedo improvvisamente, osservando la sua canottiera rossa aderente, praticamente trasparente.
Lei mi studia e annuisce. "Sì, probabilmente".
"Potrei... prendere in prestito dei vestiti?"
Diamond sorride. "Tutto quello che vuoi".
***
Il seminterrato di Valhalla è uno strano spazio simile ad un bunker, con un assortimento di appartamenti dove vivono molte delle carogne. Sto ancora cercando di afferrare il concetto mentre provo il crop top trasparente e la gonna in pelle di Diamond.
Mentre studio il mio riflesso nello specchio, divento abbastanza certa che il mio piano funzionerà.
Dopotutto, Pasado è un uomo. Pensa con il suo cazzo.
Abbasserà la guardia, se si convincerà che verrà a letto con me.
Beh, con questa versione di me... la ragazza motociclista dal passato tormentato.
"Sei così sexy", dice Diamond.
"Forse", mormoro. "Che ne dici se faccio una prova?"
Diamond applaude eccitata. "Sì! Oh mio Dio, devi farlo!"
La seguo fino al bar, i miei tacchi a spillo ticchettano rumorosamente contro l'antico legno del pavimento.
Nel momento in cui metto piede sulla pista da ballo, è come se fossi improvvisamente diventata il centro di gravità.
Dozzine di teste si girano, bisbigliando tra loro e guardandomi.
Diamond si dirige verso il bar per prendere i drink mentre io vago sulla pista da ballo.
Vedo Tor, l'amico biondo di Bjorn, che è circondato da una folla di carogne che si contendono la sua attenzione. Lui le ignora, i suoi occhi sono fissi su di me. Sembra quasi preoccupato.
E poi gli occhi di Tor sfrecciano verso il bar.
Merda.
Bjorn è seduto al bancone accanto a Rage, mi guarda storto da dietro una birra.
E sembra incazzato.
Faccio l'occhiolino e distolgo lo sguardo proprio nel momento in cui un uomo sorprendente, con brillanti occhi ambrati e capelli scuri e ricci, si avvicina a me. Un altro Rider...
Dio, hanno messo qualcosa nell'acqua?
Oppure fanno entrare solo persone sexy, nel loro club?
"Sei nuova", dice l'uomo, mostrandomi i suoi denti perfettamente bianchi. "Mi chiamo Vik".
"Ava", rispondo sopra la musica, sistemando il mio reggiseno nero senza spalline. I suoi occhi scendono sul mio petto per un breve istante e io guardo di nuovo Bjorn.
Mi sta ancora guardando, sbatte la sua bottiglia di birra vuota sul bancone.
Vik fa un improvviso passo indietro. "Ava? Come... l'Ava di Bjorn?"
Faccio uno scatto indietro con la testa. "Cosa intendi con 'Ava di Bjorn?'"
"Lui è... tu sei...". Il volto di Vik impallidisce quando vede Bjorn che ci fissa. "Mi dispiace, piccola... non vale la pena morire per una figa".
Cosa?
Lui sbatte contro la spalla di Diamond nel momento in cui lei sta tornando dal bar con i nostri drink. "Non crederai mai a quello che ho appena sentito!", esclama lei.
"Cosa?" chiedo, ancora frastornata.
"Bjorn ti ha reclamata!"
Le mie orecchie devono avermi giocato dei cazzo di brutti scherzi.
Mi è sembrato che lei abbia appena detto che lui...
Diamond mi stringe il braccio. "Sei proprio fortunata!"
Fortunata?
FORTUNATA?!
I miei pugni si stringono, il mio respiro si fa pesante.
Blocco gli occhi sul bastardo arrogante, stringendo i denti.
Lo ucciderò, cazzo.