La regina inaspettata

LEAH

È l'ultima settimana di liceo e ho un sacco di cose per la testa - cose importanti - ma eccomi qui, in piedi davanti al mio armadio, incapace di scegliere tra due vestiti diversi. Il mio migliore amico, Jake, sarà qui tra dieci minuti per venirmi a prendere, come fa ogni giorno.

Ha compiuto diciotto anni un paio di settimane fa e il mio diciottesimo compleanno è dietro l'angolo. Spero che non appena compirò diciotto anni anch'io, sarà chiaro che siamo compagni. Per anni ho sognato il momento in cui avremmo capito di essere fatti l'uno per l'altra.

Non abbiamo mai parlato dei sentimenti che proviamo l'uno per l'altra al di là dell'amicizia - siamo migliori amici da sempre - ma io so di essere innamorata di lui. Spero davvero che anche lui provi lo stesso sentimento.

Prendo un vestito verde con un motivo floreale e lo tengo in alto per potermi guardare nello specchio a figura intera. Sono più bassa della maggior parte degli altri membri del nostro branco e snella. Oggi ho legato i miei lunghi capelli castani in una treccia disordinata. Sospiro. Non posso perdere altro tempo a decidere tra i due abiti, quindi questo dovrà andare bene.

Lo indosso e corro giù per le scale fino alla cucina, dove mia madre si sta preparando un panino per la colazione. Da quando mio padre è morto, quando avevo otto anni, siamo rimaste solo noi due.

"Ciao, tesoro!" Mi saluta allegramente e io mi avvicino per baciarla sulla guancia.

"Buongiorno, mamma!" Dico, afferrando il panino che ha appena finito di preparare.

"Ehi!" Lei ride, cercando di sembrare arrabbiata ma fallendo completamente.

"Devo andare! Jake mi sta aspettando". Afferrando lo zaino, mi precipito verso la porta d'ingresso. Esco di corsa di casa e scendo lungo il vialetto, mangiando il panino in pochi bocconi.

Ovviamente, Jake è parcheggiato davanti a casa mia. Appena mi vede, si sporge dal sedile del suo pick-up e mi apre la portiera del passeggero.

"Ehi, Leah!" Mi dice e mi fa un sorriso. Qualunque ragazza potrebbe diventare dipendente da quel sorriso. Ha i capelli biondi tagliati corti e il suo corpo è da urlo: è tutto muscoli. Salto in macchina e mi impegno ad allacciare la cintura di sicurezza per nascondere il fatto che sto arrossendo. Non sono sicura che lui capisca l'effetto che ha su di me.

"Mancano pochi giorni al tuo compleanno. Come ci si sente ad avere quasi diciotto anni?" Mi fa l'occhiolino.

"È una sensazione fantastica! Non vedo l'ora! Spero che tu venga alla mia festa", dico, giocherellando nervosamente con l'orlo del mio vestito.

"Ma certo. Non me la perderei per nulla al mondo". Jake mi prende la mano e la stringe.

Il mio cuore ha un sussulto e sorrido mentre guardo fuori dal finestrino, sognando il futuro.

Ho deciso di studiare medicina dopo il liceo. È il sogno della mia vita diventare un medico per il nostro branco e, ora che ho finalmente finito le superiori, posso perseguire il mio obiettivo. Ho fatto domanda per diventare apprendista del medico del branco e la settimana scorsa ho scoperto di essere stata accettata.

Jake parcheggia nel parcheggio della scuola e fa il giro per aprirmi la portiera. Salto giù e mi guardo intorno nel cortile della scuola. Vedo una ragazza, Sally, in piedi lì vicino. È semplicemente perfetta. È la ragazza più popolare della scuola e odio il modo in cui guarda Jake.

Fin dalle medie mi prende in giro e non la sopporto. È la classica bulla del liceo: ricca, bella e cattiva.

Quando le passiamo accanto, Jake la saluta calorosamente. Certo che lo fa, perché è una persona perfetta e dolce con tutti. Alzo gli occhi quando le sorride. Perché deve essere così gentile con lei? È una persona orribile.

Le faccio il mio miglior sorriso falso, poi infilo la mano nell'incavo del braccio di Jake e lo tiro verso l'edificio scolastico. Le nostre prime due ore sono scienze e matematica e non mi piace arrivare in ritardo.

La maggior parte dei ragazzi a scuola pensa che siamo una coppia, soprattutto perché stiamo sempre insieme. Quello che non sanno è che non abbiamo mai avuto nulla di romantico. Nemmeno un bacio sulla guancia. Non vedo l'ora che arrivi il mio diciottesimo compleanno, quando potremo passare dall'amicizia a qualcosa di più intimo.

A pranzo si unisce a noi la nostra amica Maria. Maria è il terzo membro del nostro gruppetto di amici. Io e lei siamo cresciute insieme e per me è come una sorella. È intelligente, divertente e una delle persone più premurose che conosca.

Noi tre ci frequentiamo praticamente ogni giorno. Mentre mangiamo, chiacchieriamo di quello che abbiamo fatto nel fine settimana e dei piani per il prossimo.

"Hai sentito del ballo che il re dei lupi mannari sta organizzando?" Chiede Maria ingoiando un boccone di pane.

"Quale ballo?" Chiedo, alzando le sopracciglia. Il re non aveva mai organizzato un ballo prima d'ora.

"Sta invitando tutte le donne non accoppiate dei branchi di tutto il paese. Spera di trovare la sua compagna, la regina", continua Maria.

Avevo sentito delle storie sul re. Era il capo del nostro mondo. Ogni branco ha un alfa, naturalmente, ma il re li controlla tutti. Ogni branco racconta storie su quanto sia spietato e violento. Una volta ho sentito una storia su come il suo lupo avesse mangiato vivo un uomo. Rabbrividisco solo al pensiero del re.

Ha trent'anni. Nel nostro mondo è quasi inaudito che una persona di quell'età sia priva di un legame. Non appena compiamo diciotto anni, possiamo percepire il nostro compagno se è nelle vicinanze. La maggior parte delle persone trova il proprio vero compagno entro i venticinque anni.

Se si è davvero sfortunati, il proprio compagno muore prima che si abbia la possibilità di incontrarlo. Oppure è nato nella parte sbagliata del mondo e si è troppo lontani. Ma la maggior parte delle volte il legame riesce a farli incontrare.

La compagna del re probabilmente è morta, penso, provando una fitta di tristezza per lui. Stare senza compagna per tutta la vita deve farlo sentire molto solo. Ma poi ricordo tutte le storie che si raccontano su di lui. Molti genitori lo usano come spauracchio, raccontando storie dell'orrore ai loro cuccioli per convincerli a lavarsi i denti o a mangiare tutti i broccoli.

"Merda. Immagina la povera ragazza che avrà la sfortuna di essere la sua compagna", dico, ridendo nervosamente.

"Sabato compi diciotto anni. Il ballo è il fine settimana successivo, quindi credo che anche tu sia invitata", dice Maria. "Possiamo andarci insieme!"

"Ah ah, giusto! Se non avrò trovato il mio compagno prima di allora", dico sorridendo. So che sto arrossendo di nuovo, ma quando alzo lo sguardo verso Jake, vedo che sta fissando il suo telefono. Non ho intenzione di andare a quel ballo.

Dopo pranzo, Maria e io ci separiamo da Jake. Lui ha storia e noi abbiamo arte la prossima ora.

Maria mi butta un braccio sulle spalle mentre ci avviamo verso la nostra classe. "Pensi davvero che Jake sia il tuo compagno?" Mi chiede, sorridendo ampiamente.

"Spero di sì. Non ne ho parlato con lui, ma spero che la pensi come me".

Maria ride. "Sì, ma allora perché non ne parli con lui? Sai come sono lenti i ragazzi. Non capirà che sei innamorata di lui se non glielo dici tu. E se glielo dici prima del tuo compleanno, forse può prepararsi mentalmente al fatto che la sua migliore amica è la sua compagna?"

Probabilmente Maria ha ragione. Decido di parlargli prima del mio compleanno. È ora di raccogliere tutto il mio coraggio e far sapere a Jake che è l'amore della mia vita.