Innamorata dei Bad Boys - Copertina

Innamorata dei Bad Boys

Lisa Rhead

Capitolo 3

TAYLA

Jess finì di legarmi i lunghi capelli scuri in due trecce e me le posizionò entrambe intorno alla nuca.

"Vorrei avere i capelli come i tuoi. Sono stupendi", mi disse.

Prese una spazzola e iniziò a spazzolarmi i capelli lungo la schiena.

Sentii che mi toccava un livido sul collo e trasalii.

"Come te lo sei fatto?" Chiese.

Mi morsi il labbro e, quando lei vide la mia esitazione, annuì.

"Capisco. Non c'è da preoccuparsi. Ecco, stai benissimo", mi disse.

Mi alzai dal letto e abbassai lo sguardo sui miei pantaloncini di jeans, che mi stringevano il sedere, e sulla canottiera bianca.

Ai piedi avevo dei sandali bianchi e indossavo una camicia bianca aperta che mi arrivava appena sotto il sedere.

"Non vado a una festa in spiaggia da quando ero piccola", le dissi.

"È più o meno la stessa cosa, ma con alcol e buona musica. Spero che ti piaccia ballare".

"Non ballo da secoli", confessai.

"Io e Logan ci prenderemo cura di te. Vieni. Dobbiamo camminare fino alla spiaggia per arrivarci".

Mi afferrò la mano e mi tirò praticamente fuori dalla stanza e giù per le scale.

Uscendo di casa, chiuse la porta a chiave. Logan ci aspettava fuori, con indosso dei pantaloncini di jeans al ginocchio e una maglietta bianca attillata.

Mi guardò dall'alto in basso e aggrottò le sopracciglia.

"Sicura di volerti vestire così?" Disse, con fermezza.

"Chi sei, suo padre?" Lo riprese Jess, unendo un braccio al mio.

Aggirando la casa, Logan aprì un cancello e, insieme, lo attraversammo per raggiungere il giardino sul retro. Camminando fino alla fine, Logan sollevò un pannello di recinzione e Jess mi trascinò con sé sotto di esso.

Uscimmo sulla sponda erbosa e Logan chiuse il pannello prima di raggiungerci.

L'aria del mare mi colpì e feci un profondo respiro.

Fu purificante e mi diede pace.

Guardai Jess che si toglieva le scarpe e feci lo stesso.

Portando con me le scarpe, la seguii oltre l'argine d'erba e giù sulla sabbia calda.

Sembrava polvere soffice sotto i miei piedi ed emisi un gemito.

"Il paradiso", dissi, girandomi di scatto.

Mi avvicinai alla riva ed entrai nell'acqua profonda fino alle caviglie, seguendo Jess e Logan lungo la spiaggia.

Notai dei gruppetti che si dirigevano verso la casa di cui Jess aveva parlato prima e un piccolo nodo di eccitazione si formò nel mio stomaco.

Era da tanto tempo che non mi lasciavo andare e non mi divertivo.

"Quanti anni hai, Tayla?" Chiese Jess, camminando accanto a me.

"Ventitré e tu?"

"Venticinque anni. Sono dell'Ariete".

"Io della Bilancia", le dissi.

Batté forte le mani.

"L'Ariete e la Bilancia sono anime gemelle", spiegò.

"E chi lo dice?" Risi.

"Jess, a Taya piacciono i ragazzi, non le ragazze", disse Logan.

A Jess piacevano le ragazze?

Sentii le guance riscaldarsi e abbassai lo sguardo sui miei piedi.

"Ehi, non essere imbarazzata. Vorrà dire che mi limiterò ad ammirarti da lontano", spiegò, ridendo.

"A te piacciono ancora i ragazzi?" Chiesi a Logan, stuzzicandolo.

Il suo volto assunse un'espressione scioccata, si chinò e raccolse un po' d'acqua di mare, schizzandomi con essa.

"Stronzo!" Gridai e lo schizzai a mia volta.

Jess ridacchiava e schivava l'acqua che volava da entrambi.

"Sei proprio morta!"

All'improvviso, Logan mi afferrò alla vita e mi immobilizzò sulla sabbia, bloccandomi le mani ai lati della testa.

Gridai mentre mi veniva tolto il respiro, quasi gemendo.

Il viso di Logan si abbassò sopra di me e lo vidi guardare i miei seni stretti nella maglia.

Suppongo che non ci fossero, l'ultima volta che l'aveva fatto?

Lui balbettò e poi si alzò in piedi, aiutandomi ad alzarmi.

"Mi dispiace... Credo che siamo troppo adulti, ormai, per giocare come una volta", disse, chiaramente imbarazzato.

Sollevai le mani e annuii.

"Va bene".

Mi rimisi in fila, camminando con Jess, mentre Logan se ne stava dietro di noi.

"Ora c'è un silenzio imbarazzante", sibilai a Jess.

"Non intendeva niente di male. Immagino che si sia reso conto che ora sei una donna, oltre che sua cugina".

Trasalii e continuai a camminare in silenzio.

Dopo un po', arrivammo alla villa. C'erano tavoli di bevande e barbecue e sulla spiaggia era stata allestita una pista da ballo, con una postazione per il DJ dotata di enormi altoparlanti.

Tante persone ballavano, mangiavano e parlavano e io mi sentii improvvisamente nervosa.

"Non preoccuparti, bellezza, mi prenderò io cura di te", disse Jess, prendendomi per mano.

Mi portò un cheeseburger e, una volta mangiato, prese alcuni shot di vodka e mi incoraggiò a berli in fretta con lei.

Condividemmo un piatto di salsa e patatine, seguito da altri shot.

Circa due ore dopo, la mia testa ronzava e iniziai a sciogliermi un po'.

Jess mi presentò un gruppo di amici che conosceva e che avevano tutti un partner, e ci sedemmo tutti sulla sabbia dietro l'area DJ, a bere e a parlare finché non si fece buio.

Vennero accese le lucine e, a una certa distanza dalla casa, avvampò un falò che fornì a tutti un po' di calore.

Dopo qualche altro bicchierino di vodka, io cominciavo a sentirmi un po' ubriaca, ma non nauseata.

"Balliamo!" Disse Jess, tirandomi in piedi e trascinandomi sulla pista.

Quando mi portò direttamente al centro della pista da ballo, iniziò ad agitare i fianchi e a muoversi a ritmo di musica, con sicurezza.

"Forza ragazza, muovi quel culo sexy!" Mi incoraggiò.

Scrollando le spalle, mi mossi insieme a lei, copiando i suoi movimenti fino a quando non mi sentii sicura di agitare le mie forme.

Jess esultava e ballava con me e io, sentendomi coraggiosa, feci una scivolata sensuale a terra e scossi il culo. Lei urlò.

Risi e girai al ritmo della musica, sentendomi libera e alla meraviglia.

Alzai le mani in aria e le feci muovere al ritmo e notai che alcune altre persone facevano lo stesso.

"Vai Tayla!" Urlò Jess.

Un giovane si avvicinò a me, ma Jess mosse un dito e lui indietreggiò.

Guardandomi intorno, notai che eravamo circondati da maschi che ballavano intorno a noi e sorrisi.

Non mi sentivo così bene da tanto tempo!

Facendo dondolare un po' la testa da una parte all'altra, notai un gruppo di uomini entrare nella pista da ballo e la folla dividersi, mentre due uomini enormi si avvicinavano a me.

Avevano i capelli neri e camminavano fianco al fianco.

Gli occhi dell'uomo più alto erano verdi come la giada, mentre quelli dell'altro erano azzurri come il cielo.

Entrambi i loro sguardi erano puntati su di me mentre si avvicinavano.

Jess si spostò di nuovo tra la folla, mentre io continuavo a ballare a ritmo di musica.

L'uomo di più alta statura indossava jeans neri e una canottiera nera, mettendo in mostra un braccio tatuato.

Aveva un pizzetto allungato e portava anelli d'argento alla mano sinistra.

Le sue braccia erano enormi e muscolose e mi ricordavano quelle di un vampiro che si aggirava per le strade.

Quando colmò la distanza tra noi, io smisi di ballare e alzai lo sguardo su di lui.

"Non fermarti", disse, dolcemente.

Continuai a ballare davanti a lui e l'uomo più basso si spostò intorno a noi e si mise dietro di me.

L'uomo alto allungò la mano e l'arricciò intorno al mio fianco, attirandomi contro di sé, per poi iniziare a strusciare i fianchi contro di me.

L'uomo dietro di me prese l'altro fianco e iniziò a spingere il suo inguine contro il mio sedere.

Ero premuta contro l'inguine dell'uomo dietro di me, mentre l'uomo davanti a me si muoveva dall'altro lato.

Era proprio un momento eccitante!

Avevo non uno, ma ben due uomini sexy che ballavano con me come se fossero stati ai lati di un sandwich, e la combinazione dei loro dopobarba era inebriante.

Non mi ero mai sentita così viva mentre loro si strusciavano contro di me.

L'uomo di fronte a me fece scivolare la sua mano sulla mia schiena e mi spinse all'indietro, in modo che fossi più inclinata e inarcata verso di lui.

I nostri occhi si incontrarono, mentre ripeteva il movimento a ritmo di musica.

L'uomo dietro di me mi diede un leggero bacio sul collo e spinse con forza il suo cavallo contro di me.

Mi dimenai e ondeggiai i fianchi tra di loro e, proprio mentre la canzone finiva, l'uomo di fronte a me tracciò il mio labbro inferiore con un dito.

Stava per dire qualcosa, quando un rumore lo fece voltare e l'uomo dietro di me corse in direzione del trambusto.

La mia mano fu afferrata e fui trascinata via dalla pista da ballo.

Capitolo successivo
Valutato 4.4 su 5 sull'App Store
82.5K Ratings
Galatea logo

Libri illimitati, esperienze coinvolgenti.

Facebook GalateaInstagram GalateaTikTok Galatea