Ero una stronza - Copertina

Ero una stronza

Emily Ruben

Capitolo 4: In tal caso, propongo sesso telefonico

Quando mi svegliai, la mia stanza era ancora buia e mi resi conto che era notte fonda. A che ora mi ero addormentata il giorno prima?

Non riuscivo nemmeno a ricordare. Presi il telefono e lessi le 4:32 del mattino sullo schermo anteriore. Beh, il mio ciclo del sonno era proprio incasinato.

Non mi sentivo più stanca e volevo saperne di più sulla mia vita, visto che avevo il telefono ad aiutarmi. Aprii l'applicazione Messenger e i miei occhi si allargarono al vedere il numero di conversazioni.

L'ultima era quella con Derek, seguita da quella con un ragazzo di nome Finn, poi Claire, mia madre e mio padre. Vidi il nome Melissa e immaginai che fosse il nome completo di Mel, poi solo un mucchio di altri nomi sconosciuti.

Wow, avevo un sacco di amici o persone a cui mandare messaggi.

Curiosa di vedere come fosse la mia relazione con il mio ragazzo attraverso i messaggi, aprii la conversazione con Derek.

Mi sembrava di spiare la vita di qualcun altro quando, in realtà, era la mia, ma non mi sentivo comunque bene a guardare quei messaggi. L'ultimo era da parte sua e recitava: Non volevo dire quello che ho detto, per favore, torna indietro.

Aggrottai le sopracciglia e feci scorrere la pagina verso l'alto.

Il messaggio precedente a quello era di qualche giorno prima, quindi dovevo aver cancellato la nostra conversazione, perché così non aveva alcun senso.

Gli altri messaggi erano carini o divertenti e quasi volevo congratularmi con quella specie di me del futuro per aver trovato Derek.

Sembrava un ragazzo fantastico e non riuscivo ancora a credere che fosse il mio. Inoltre c'erano molte conversazioni con un "ti amo", quindi sembrava che fossimo già a quel punto.

Perché non riuscivo a ricordarmi di lui?

Poi aprii la conversazione con Claire e lessi i nostri messaggi. Era divertente, dovevo ammetterlo, ma non era lei quella che mi sembrava di non conoscere. Ero io.

Le rispondevo cose come: Lo so, stronza, hai visto cosa indossava! Che schifo! Oppure: ~Chi si crede di essere! Non può parlarmi in questo modo!~

Avevo sia gli occhi che la bocca spalancati per gli altri messaggi che, apparentemente, avevo scritto io. Quel disgustoso di Harrison ci ha provato di nuovo con me, quando capirà finalmente che non sono interessata?!

Al che Claire rispondeva: Ugh, lo so, è così stupido, povero ragazzo! ;)

Avevo anche scritto: Mi sono ubriacata così tanto ieri sera che non ricordo nemmeno di aver scopato con Derek, haha. Non preoccuparti, però, ha detto che abbiamo usato la protezione ;)

Oh, mio Dio.

Quindi avevo fatto sesso? Non ero più vergine. Accidenti, non riuscivo nemmeno a ricordare la mia prima volta! Era stata con Derek? Quanto tempo era passato? Ero ubriaca quando era successo? Oh, Dio, speravo di no.

Quando lessi gli altri messaggi che avevo scritto a Claire o a Melissa, delle lacrime cominciarono a scendere sulle mie guance senza che io riuscissi a fermarle. Chi diavolo ero diventata? Chi diavolo ero?!

Finalmente smisi di piangere, mi pulii il viso con un fazzoletto (l'unica cosa a portata di mano, visto che non riuscivo ancora ad alzarmi dal letto) e feci dei respiri profondi per cercare di calmarmi.

Ero più confusa che mai, spaventatissima, e volevo urlare o scappare. O entrambe le cose. Sapere chi fossi avrebbe dovuto essere la cosa più importante, la cosa di cui ero sicura, ma adesso era tutto così diverso. Io ero così diversa.

Riaprii l'app e notai che non avevo aperto la mia seconda conversazione più recente, quella con un ragazzo di nome Finn. La aprii e mi accigliai quando scorsi verso l'alto.

C'erano solo messaggi come: Incontriamoci tra 5 minuti o ~Ci vediamo lì~. Solo interazioni su luoghi od orari di incontro. Nient'altro. Niente saluti, niente "come stai", niente di niente. Che strano.

Chi era questo Finn, che sembravo frequentare molto spesso, date le continue richieste di incontrarci?

Un colpo alla porta mi scosse dai miei pensieri, così chiusi il telefono e lo riposi sul comodino.

Entrò un'infermiera.

"Oh, sei sveglia!" Esclamò, mettendosi una mano sul cuore. A quanto pare l'avevo spaventata.

"Sì, mi sono addormentata troppo presto, credo", risposi.

Avevo la voce strana.

"Sono qui solo per un controllo, non ci vorrà molto. Come ti senti?" Mi chiese.

"Sono ancora molto confusa, ma dal punto di vista fisico sto bene. A volte mi fa un po' male la testa e ho la gola secca, ma credo sia normale".

"Sì, è normale. E le gambe? Hai provato ad alzarti in piedi?"

"Non ancora. Sono riuscita a muovere le dita dei piedi, ma non ho provato a fare altro, non voglio cadere di faccia o..."

Sorrise. "Okay, allora aspettiamo il dottor Shaeffer".

Poi procedette al controllo, cambiò la mia perfusione, osservò alcune cose sulla macchina a cui ero collegata e sembrò, infine, soddisfatta, il che era rassicurante.

Era abbastanza gentile, ma io ero troppo distratta da tutte le nuove informazioni che avevo ricevuto per darle attenzioni.

Mi chiese se avessi bisogno di cibo o acqua, ma io rifiutai, impaziente di tornare alla mia caccia e a spiare la mia vita, così lei uscì dalla stanza e io ripresi il telefono. Mi accigliai di nuovo. C'era un nuovo messaggio.

FinnHo sentito che ti sei svegliata, grazie a Dio! Cazzo, non hai idea di quanto fossi preoccupato, Lace. Non vedo l'ora di vederti, stramboide. Quando posso venire? <3

Okay... Allora, io e questo ragazzo eravamo piuttosto intimi, giusto?

Voglio dire, se mi chiamava "stramboide" e si firmava con un cuore, significava questo, giusto? Dio, mi sentivo così confusa. Perché stava aspettando che fossi io a dirgli di venire, a differenza dei miei migliori amici o di Derek?

LaceyPerché sei sveglio? Sono appena le sei del mattino!
FinnNon riuscivo a dormire. Lo sai, per il fatto di mamma. Posso venire a trovarti oggi o ci sarà Faccia da Culo?

Eh? Mi accigliai ancora di più, fissando il suo messaggio.

Cosa voleva dire? Chi era Faccia da Culo? E quale fatto di mamma avrei dovuto sapere? Dai, ricordi, fate uno sforzo e tornate subito indietro!

Chiusi gli occhi e mi concentrai con tutta la mia volontà sul nome Finn, ma non arrivò nulla.

FinnSei caduta di nuovo in coma?

Risi al suo messaggio.

Non avevo risposto per quindici minuti. Forse era inusuale nelle nostre solite conversazioni.

LaceyMagari! La testa mi sta uccidendo. Ma no. Sono ancora cosciente. Per ora...

Pochi secondi dopo, il mio telefono squillò.

Era una telefonata.

Finn mi stava chiamando. Oh, diavolo! Cosa avrei dovuto fare ora? Rispondere? Non sapevo chi fosse per me. Né come avrei dovuto comportarmi.

La curiosità si impadronì delle mie mani e, prima ancora di rendermi conto di quello che stavo facendo, premetti "Rispondi" e avvicinai il telefono all'orecchio.

"Pronto?"

Sentii un piccolo sospiro.

"Oddio, Lace, non hai idea di quanto sia bello sentire la tua voce!"

Il mio cuore fece un piccolo sussulto, una cosa ridicola, visto che non conoscevo questo ragazzo e, sì, di certo scoprire che un caro amico è vivo era una bella sensazione. Non c'è bisogno di essere teatrali, Lacey!

"È strana, vero? La mia voce", risposi.

Avrei dovuto costruire una macchina perché mi schiaffeggiasse ogni volta che dicevo qualcosa di strano o stupido. Succedeva in ogni mia conversazione! Sentii Finn ridere appena.

"È rauca, ma sembra super sexy. Sei sempre la stessa stramboide".

Oh, grazie a Dio; a quanto pare, ero ancora un po' me stessa con lui! Ma perché aveva appena detto che la mia voce era... sexy?

Non era strano dirlo a un'amica? O era solo una mia impressione?

"Grazie, apprezzo il complimento".

"Ci sono sempre per te, sei la mia stramboide preferita".

Fece una pausa mentre io non potei fare a meno di sorridere, con le dita che si agitavano con nervosismo sulle coperte. "Allora... Faccia di Culo ti ha già fatto visita?"

"Ehm..."

Merda. Ero in trappola. Chi poteva mai essere Faccia di Culo?

"Scommetto che ha iniziato a chiamarti bellezza e tutto il resto".

Finora solo un ragazzo era venuto a trovarmi e mi aveva chiamata "bellezza" ed era il mio ragazzo, Derek. Quindi era lui la faccia da culo? Finn sembrava molto infastidito da lui.

Quasi... geloso? Dio, qualcuno potrebbe dirmi chi diavolo era Finn per me?

"Sono passate anche Claire e Melissa". Provai a cambiare un po' argomento, per evitare di dire qualcosa di stupido.

"Che carine".

Potevo quasi immaginarlo mentre alzava gli occhi al cielo, il che mi fece aggrottare ancora di più le sopracciglia. "Comunque, basta parlare di queste... persone. Quando posso venire a trovarti?" Chiese Finn.

Non riuscivo nemmeno a immaginare la sua faccia.

Da quello che sapevo, non avevo nessuna foto di lui sul mio telefono e i nostri messaggi non lasciavano trapelare nulla.

"Se vuoi puoi passare adesso", gli proposi, anche se ero molto nervosa, perché non avevo idea di chi fosse.

"Adesso? Ma Faccia da Culo non viene alle sei e mezza?"

Davvero? Non mi aveva detto nulla al riguardo. Sempre ammettendo che Derek fosse Faccia da Culo.

"Non lo so, non mi ha detto niente, è dovuto andare via perché è arrivato il mio medico".

"Oh! Beh, allora non rischierò di venire. Mandami un messaggio quando è tutto libero".

Libero? Cosa intendeva con "libero"? Doveva venire a trovarmi in gran segreto? In che razza di situazione strana mi trovavo?

"Certo", risposi, cercando di reagire in modo normale.

"Allora, come stai da quando sei tornata nella terra dei vivi, Lace?" Mi chiese Finn, con la voce più premurosa di sempre.

"Per lo più super confusa", risposi, onestamente.

Non avevo idea del perché, ma sentivo di non potergli mentire. Come se lui... lo sapesse, in qualche modo. Inoltre, era del tutto normale sentirsi confusi dopo essere stati in coma per due mesi.

Per il momento non volevo ammettere, né a lui né a nessun altro, che mi mancavano due interi anni, almeno finché non avessi capito cosa era successo in quei giorni e quale poteva essere l'evento scatenante della mia amnesia.

Avevo la sensazione che, se avessero saputo, si sarebbero tutti comportati in modo falso con me o avrebbero approfittato della situazione. Supponiamo che durante questi due anni io fossi riuscita a essere eletta rappresentante di classe.

E se avessi detto a tutti che non ricordavo nulla? Di sicuro qualcuno avrebbe preso il mio posto. O non me ne avrebbero nemmeno parlato.

E se avessero avuto dei segreti che avrei dovuto conoscere?

Per il momento non potevo dire loro della mia perdita di memoria. Dovevo prima capire che stava succedendo. E, se non fosse stato possibile, sarei ricorsa alla verità. Ma solo a quel punto.

Era un piano strano, ma era il mio piano e avevo intenzione di portarlo avanti.

"Beh, ti aiuterò con tutto quello che è successo nei due lunghi mesi che ti sei persa quando arriverò in ospedale, va bene?"

Se solo avesse saputo che avevo due maledetti anni da recuperare!

"Grazie, Finn".

Silenzio.

"È la prima volta che dici il mio nome senza... temere di essere scoperta", disse, dopo un po'.

Mi accigliai. Cosa?

"Oh, beh, c'è una prima volta per tutto, suppongo... E non c'è nessuno qui". Era la risposta giusta?

"In tal caso, propongo sesso telefonico".

I miei occhi si spalancarono, ma rimasi immobile, con il telefono ancora attaccato all'orecchio. Sesso telefonico? Ma che diavolo?

Dio, vecchia Lacey, dimmi che non eri una prostituta e che Finn non era, in qualche modo, un tuo cliente. Oh, Dio.

"Lace? Stavo scherzando, stramboide. Con il coma hai dimenticato anche il mio perverso senso dell'umorismo? Mi sentirei molto offeso".

"Scusa, mi è caduto il bicchiere d'acqua e ho dovuto pulire..." Mentii.

"Lace... stai bene? Sai che non puoi mentirmi. Cosa c'è? È Faccia da Culo? È lì?"

"No, non c'è nessuno. Stavo solo..." Sospirai. "Lascia perdere".

"Voglio vederti, Lace. Mi sei mancata troppo. E non potevo nemmeno farti visita spesso. A differenza di quell'idiota, lo odio così tanto! Se ne stava lì, a fingere di essere tutto amorevole e premuroso, quando entrambi sappiamo chi è in realtà".

Sobbalzai. Tante domande si facevano strada nel mio cervello; era peggio di un episodio di Pretty Little Liars, un vero e proprio rompicapo.

Cosa voleva dire Finn? Sapevo che avrei dovuto capirne il significato, ma ovviamente non lo capivo. Stupida perdita di memoria.

"Ti scriverò quando ne avrò la possibilità, promesso", dissi, sperando che fosse una risposta sufficiente.

"Okay". Sentivo un sorriso nella sua voce. "Sai, ti sei persa molti dei gossip sulle celebrità che ti piacciono tanto. Vuoi che porti il mio computer con me per farti recuperare?"

Mi piacevano ancora i pettegolezzi sulle celebrità! Evviva, finalmente qualcosa a cui la me sedicenne sapeva reagire.

"Sì, grazie!"

Lui rise.

"Sembri più entusiasta di sapere quello che di vedermi, Orsetto".

"Sì, beh, quando sarai interessante come le Kardashian, forse prenderò in considerazione di rivedere la mia opinione".

Lui rise di nuovo, così seppi che non era una risposta che la me stessa di adesso non avrebbe mai dato. Era stato un po' un rischio, ma ero felice di sapere che in qualche modo ero ancora la stessa persona. Almeno con Finn.

Sembravo così diversa con Claire, Melissa e Derek!

"Va bene, allora proverò a intraprendere la carriera di modello solo per piacerti. E sappiamo entrambi che potrei farlo".

Quindi... era sexy? O stava scherzando?

"Non ti illudere".

Sentii bussare alla porta. "Sta arrivando qualcuno, devo riattaccare".

"Oh, ma io volevo parlare ancora! E non sai niente degli One Direction! Mia sorella ha pianto per giorni!"

"Dovranno aspettare, ora devo proprio andare", insistetti, sentendo di nuovo qualcuno bussare. "Solo un secondo!" Gridai in risposta.

"Va bene, va bene. Ci vediamo dopo, Orsetto. Ti amo".

E con questo riattaccò, lasciandomi ancora più confusa che mai.

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