Il suo adorabile animaletto - Copertina

Il suo adorabile animaletto

Kimberly Writes

cinque

Cole

Guardai Brayden che si allontanava con Olivia. Era così innocente e i suoi occhi erano costantemente pieni di meraviglia e sorpresa.

L'idea di possedere un umano come animale domestico non mi aveva mai convinto. Mi sembrava portasse più problemi che vantaggi. Ipotizzavo che per un normale vampiro potesse sembrare divertente, addestrare un nuovo animale domestico.

Tuttavia, io ero sempre occupato e non avevo il tempo di addestrare e sottomettere un fastidioso animale ribelle. Così, quando avevo scoperto la mia colomba, avevo colto al volo l'occasione.

Non solo era obbediente su tutto, ma anche unica. Non lo sapeva ancora. Diamine, probabilmente nessuno lo sapeva.

Avevo bisogno che le cose rimanessero così, perché una volta che tutti l'avessero scoperto, l'avrebbero voluta, e io non avevo intenzione di condividerla.

Riemersi dai miei pensieri quando sentii qualcuno schiarirsi la gola. Alzai gli occhi e guardai Annabelle.

Questa stronza, pensai tra me e me, sospirando.

"Sei pronto per andare a trovare mio padre?" Mi chiese.

"Non proprio, ma voglio che questa storia finisca subito". Non le diedi nemmeno la possibilità di rispondere prima di varcare l'ingresso della tenuta.

La tenuta era di fatto un castello modernizzato, ospitava circa cinquanta vampiri, senza contare le guardie e la servitù.

Per via di chi era mio padre e del fatto che lavoravo molto, avevo un'ala del decimo piano per me.

Annabelle sembrava pensare che, dato che suo padre era il signore di questa regione, avrebbe potuto ottenere tutto ciò che voleva e, normalmente, non me ne sarebbe fregato un cazzo, ma al momento stava cercando di prendersi ciò che era mio e io non l'avrei accettato.

Salii le scale fino al decimo piano. Oltre alla mia ala, c'erano anche degli uffici, uno dei quali era quello di Lord Marcus.

Annabelle saltellava felice davanti a me. Ridacchiai tra me e me, non perché fosse carina o altro, ma perché sapevo come sarebbe andato l'incontro.

Finalmente arrivammo nell'ufficio di Lord Marcus, che era presidiato da due guardie.

"Esponete i vostri affari, Lord Vallen". Disse una di loro.

Io mi limitai a fare un gesto verso Annabelle. L'altro fece un sospiro e aprì la doppia porta.

Viene spesso qui?

Entrammo, e lei corse subito verso la scrivania. "Papà!" Strillò, facendogli alzare la testa.

"Belle... Che ci fai qui? E con Cole?" Disse, con un sogghigno rivolto a me.

Erano anni che cercava di farci "stare insieme", ma non sarebbe mai successo. Avrei preferito essere impalato, piuttosto.

Ci fece cenno di accomodarci davanti alla sua grande scrivania di legno. Mi sedetti e iniziai a mandare un messaggio a Brayden perché portasse Olivia dove mi trovavo. Sapevo che Marcus avrebbe voluto vedere il motivo del trambusto.

"Papà. Cole mi ha rubato il mio animale umano. Chiedo - anzi, pretendo - che me lo restituisca".

Gli parlò con occhioni tristi e le labbra imbronciate. Io alzai gli occhi al cielo.

"Cole, ti va di spiegare?" Mi chiese lui, alzando un sopracciglio.

"Non c'è molto da spiegare, Marcus. Ho comprato un'umana come animale domestico, sono appena arrivato con lei e Annabelle sembra pensare che la ragazza sia sua". Alzai le spalle.

"Sono andata al negozio di animali due giorni fa per acquistarla e Martin ha detto che non aveva i documenti. Gli ho detto di prendersi cura di lei fino a quando non sarei potuta tornare!" Ribatté strillando.

Presi la mia valigetta e consegnai a Marcus i documenti che Martin non aveva. Si trattava di certificati di buona salute e della mia vendita che dimostrava che avevo già acquistato Olivia quattro giorni prima.

Li guardò prima di aprire bocca. "Cole, se l'hai comprata quattro giorni fa, perché hai portato qui l'umana solo ora?"

"Perché, Marcus, non ero completamente preparato al suo arrivo e stavo finendo di lavorare per mio padre. Martin ha accettato di ospitarla per qualche giorno pagando un extra.

Gli ho anche ordinato di non dire a nessuno..." Prima che potessi finire, le porte si aprirono rivelando il mio assistente Brayden e il mio adorabile animale domestico.

Era assolutamente splendida. Quel vestito era perfetto per la sua carnagione chiara. I suoi capelli bianchi erano raccolti in una treccia e i suoi occhi grigi sembrarono illuminarsi quando si rese conto della mia presenza.

Quello sguardo si spense non appena si rese conto che Annabelle le stava sorridendo. Brayden dovette spingerla un po' perché continuasse a camminare verso di me.

"Ciao, animaletto". Odiavo sembrare severo e freddo, ma non potevo far capire a quei due avvoltoi i miei veri sentimenti per la mia colombella.

"Salve, signore. Grazie per il vestito", disse lei a bassa voce.

Sapevo che era nervosa, così la feci sedere in braccio a me, rivolta verso Brayden, che era appoggiato al muro.

"Perché la cagna non porta il guinzaglio?" Annabelle si rivolse a Brayden.

Sentii Olivia sussultare contro di me.

"Beh, non era necessario. La passeggiata non era lunga e poi non avrebbe corso. Sarebbe stato inutile, sono parole sue, non mie". Parlava con calma, ma sapevo che era furioso. Brayden odiava Annabelle e suo padre più di chiunque altro.

"Credo che questo incontro sia terminato. Ho dimostrato la mia proprietà. Annabelle può andare al negozio di animali e acquistare l'ennesimo umano, se lo desidera".

Sospirai, preparandomi ad andarmene con Olivia ancora in braccio.

"Aspetta, Cole." Parlò finalmente Marcus.

Ecco, ci siamo

"Cosa intendevi con 'ennesimo umano'?"

Sentii le mie labbra incurvarsi in un sorriso. "Oh, non lo sapevi? Annabelle visita il negozio di animali una, a volte due volte al mese per acquistare un nuovo umano".

L'espressione sul viso di Annabelle valeva davvero la tortura di quella noiosa riunione. "Papà. Sta mentendo!" Protestò con la sua voce acuta.

"No, non sto mentendo. Me l'ha detto il mio animale domestico e sono sicuro che possiamo chiamare Martin anche ora e verificare con i registri". Mi limitai ad alzare le spalle.

Sentii Olivia farsi piccola sulle mie gambe e tentare di scivolare via, ma io mi limitai a tenerla lì e ad affondare le unghie nel suo fianco.

Marcus strinse gli occhi nella mia direzione, poi decise di telefonare a Martin, mettendo la telefonata in vivavoce per farsi sentire da tutti.

"Negozio di animali di Martin. Cosa posso fare per lei?"

"Martin. Ho bisogno di alcune informazioni su uno dei tuoi clienti".

"Oh. Certo, Lord Cain! Chi è il cliente e di quali informazioni ha bisogno?"

"È mia figlia, Annabelle Cain. Ho bisogno di sapere quante volte ha visitato il vostro negozio e se ne è andata con un umano".

"Assolutamente sì, signore, attenda per favore".

Rimanemmo in completo silenzio in attesa delle informazioni. Speravo che la mia colomba non mi facesse fare la figura dell'idiota.

"Molto bene, Lord Cain, secondo i miei registri degli acquisti, la signorina Annabelle ha comprato diciannove animali domestici negli ultimi dodici mesi".

Gli occhi di Marcus diventarono così grandi che pensavo gli sarebbero usciti dalle orbite.

"Diciannove? Diciannove?! Non può essere vero. Voglio che me li mandi subito via fax". Riagganciò prima che Martin potesse rispondere.

Ci vollero circa cinque minuti prima che l'assistente dell'ufficio di Marcus entrasse dalla porta con dei fogli in mano.

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